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Christian Bonnefoi – Membra disjecta
A cura di Maria Ida Gaeta, la mostra realizzata alla Casa delle letterature
propone al pubblico romano una recente opera inedita dell’artista Christian
Bonnefoi, eseguita con la tecnica del “collage”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cura di Pia Candinas, la mostra realizzata alla galleria della Temple University
Rome, propone al pubblico romano un insieme di opere recenti eseguite
con la tecnica del “collage” di Christian Bonnefoi. Nato in Francia nel 1948,
oggi l’artista vive e lavora tra Parigi e Changy. Per la Temple University Rome
si tratta di celebrare un ritorno dell’artista nella capitale, dove arrivò per
la prima volta all’inizio degli anni ’70, per poi tornarci dal 1981 al 1983
come ospite della Villa Medici.
La sezione della mostra ospitata alla Casa delle letterature di Roma si inserisce nel
ciclo “Doppio passo” : incontri di arte e letterature, a cura di Maria Ida Gaeta, con
lo scritto inedito “Informazioni sul territorio pittorico” del poeta Valentino Zeichen.
Oggi, con una lunga carriera internazionale alle spalle, coronata dalla retrospettiva
“L’apparition du visible” al museo al Museo del Centre Pompidou di Parigi nel 2008,
Bonnefoi ci porta alcuni dei suoi “Dos”, collages di figure umane gigantesche
disegnati con tempera, matita e tecniche varie su carta di seta quasi trasparente
Assessorato
alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Christian
Bonnefoi
Membra
disjecta
a cura di Pia Candinas
In collaborazione con Con il Patrocinio di
e di impostazione cubista, con i quali l’artista vuole rivisitare la pittura modernista
del novecento, rielaborata e reinventata da lui nel corso degli ultimi 30 anni.
Bonnefoi parla del suo desiderio di guardare le famose sculture di Matisse,
i “Dos” (schiene) da dietro, e da qui la sua decisione di disegnare e di dipingere
“da dietro”, come una delle risposte da dare alla domanda “cosa è un quadro?”
Fanno parte della stessa concezione strutturale i collages esposti nella seconda sala
della galleria, fissati con puntine da disegno e liberamente distesi sulle pareti.
Sono opere chiave che mettono chiaramente in vista tutto il pensiero pittorico,
la sperimentazione costante, e la tecnica complessa di Bonnefoi.
Questi collage/disegni/quadri/costruzioni/istallazioni sono ogni volta originali
e sorprendenti. La matrice originaria è sempre il disegno, o meglio
un’infinita varietà di disegni. Leggerissimi strati di pittura, stoffa e carta di seta
vengono tagliati e sovrapposti, in un gioco infinito di nascondere e di far vedere,
di opacità e di trasparenza. Come i modelli di piccoli aeroplani, le opere
di Bonnefoi mostrano chiaramente la propria struttura, appaiono robuste
ed essenziali, anche se fatte di materiali in apparenza fragili.
Il titolo di questa mostra, Membra disjecta, fa riferimento ad un’antica tecnica
del disegno e del ritaglio praticata negli studi dei pittori francesi del sette e
ottocento, di cui Bonnefoi si appropriò quasi inconsapevolmente sin dall’inizio del
suo lavoro. Membra disjecta (membres dispersés in francese, cioè arti – o membra –
del corpo sconnessi) era un metodo legato al disegno preparatorio di un’opera
di cui si conoscono alcuni esempio nelle opere di Poussin et di Le Brun. Bonnefoi
si ispira ai vecchi maestri francesi nel lasciare tutta la composizione in uno stato
di fluttuante evoluzione, fino all’ultimo momento possibile, quando i sottilissimi
strati vengono incollati e fissati con una semplicità misteriosa e intrigante.
comunicato stampa
due mostre in due luoghi
Vernissage presso la Casa delle letterature
martedì 3 novembre 2009 • ore 18.00
Vernissage presso la galleria della Temple University
martedì 3 novembre 2009 • 19.30
Durata mostra alla Temple University
dal 3 novembre al 27 novembre 2009
orario galleria lunedì-venerdì ore10.00-19.00
Durata mostra alla Casa delle letterature
dal 3 novembre al 25 novembre 2009
orario Casa delle letterature ore 9.30-18.30
A cura di Maria Ida Gaeta, la mostra realizzata alla Casa delle letterature
propone al pubblico romano una recente opera inedita dell’artista Christian
Bonnefoi, eseguita con la tecnica del “collage”. Prosegue così il ciclo
“Doppio passo” : incontri di arte e letterature, questa volta accompagnato
da uno scritto inedito del poeta Valentino Zeichen.
A cura di Pia Candinas è invece la mostra che inaugura lo stesso giorno
presso la Galleria della Temple University Rome, dove l’artista porta alcune
delle sue opere intitolate “Dos”, dei collages di figure umane gigantesche,
e una serie di collages recenti, che in qualche modo rappresentano delle opere
chiave di tutto il pensiero di Bonnefoi.
Nato in Francia nel 1948, Christian Bonnefoi vive e lavora tra Parigi e Changy.
Con questa mostra si celebra un ritorno dell’artista nella capitale, dove arrivò
per la prima volta all’inizio degli anni ’70, per poi tornarci dal 1981 al 1983
come ospite della Villa Medici.
Christian
Bonnefoi
Membra
disjecta
a cura di Maria Ida Gaeta
In collaborazione con Con il Patrocinio di
Assessorato
alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Oggi, con una lunga carriera internazionale alle spalle, coronata dalla retrospettiva
“L’apparition du visible” al museo “Beaubourg” di Parigi nel 2008, Bonnefoi espone
alla Casa delle letterature come opera inedita un collage di grandissimo formato,
dove predomina la tecnica del disegno con tempera, matita e tecniche varie
su carta di seta quasi trasparente e di impostazione cubista.
Tecnica che è servita all’artista per rivisitare la pittura modernista del novecento,
rielaborata e re-inventata da lui nel corso degli ultimi 30 anni.
L’opera esposta mette chiaramente in vista tutto il pensiero pittorico,
la sperimentazione costante, e la tecnica complessa di Bonnefoi.
I collage/disegni/quadri/costruzioni/istallazioni sono ogni volta originali
e sorprendenti. La matrice originaria è sempre il disegno, o meglio un’infinita
varietà di disegni. Leggerissimi strati di pittura, stoffa e carta di seta vengono
tagliati e sovrapposti, in un gioco infinito di nascondere e di far vedere,
di opacità e di trasparenza. Come i modelli di piccoli aeroplani, le opere
di Bonnefoi mostrano chiaramente la propria struttura, appaiono robuste
ed essenziali, anche se fatte di materiali in apparenza fragili.
Il titolo di questa mostra, Membra disjecta, fa riferimento ad un’antica tecnica del
disegno e del ritaglio praticata negli studi dei pittori francesi del sette e ottocento,
di cui Bonnefoi si appropriò quasi inconsapevolmente sin dall’inizio del suo lavoro.
Membra disjecta (membres dispersés in francese, cioè arti – o membra – del corpo
sconnessi) era un metodo legato al disegno preparatorio di un’opera di cui si
conoscono alcuni esempio nelle opere di Poussin et di Le Brun. Bonnefoi si ispira
ai vecchi maestri francesi nel lasciare tutta la composizione in uno stato
di fluttuante evoluzione, fino all’ultimo momento possibile, quando i sottilissimi
strati vengono incollati e fissati con una semplicità misteriosa e intrigante
Rome, propone al pubblico romano un insieme di opere recenti eseguite
con la tecnica del “collage” di Christian Bonnefoi. Nato in Francia nel 1948,
oggi l’artista vive e lavora tra Parigi e Changy. Per la Temple University Rome
si tratta di celebrare un ritorno dell’artista nella capitale, dove arrivò per
la prima volta all’inizio degli anni ’70, per poi tornarci dal 1981 al 1983
come ospite della Villa Medici.
La sezione della mostra ospitata alla Casa delle letterature di Roma si inserisce nel
ciclo “Doppio passo” : incontri di arte e letterature, a cura di Maria Ida Gaeta, con
lo scritto inedito “Informazioni sul territorio pittorico” del poeta Valentino Zeichen.
Oggi, con una lunga carriera internazionale alle spalle, coronata dalla retrospettiva
“L’apparition du visible” al museo al Museo del Centre Pompidou di Parigi nel 2008,
Bonnefoi ci porta alcuni dei suoi “Dos”, collages di figure umane gigantesche
disegnati con tempera, matita e tecniche varie su carta di seta quasi trasparente
Assessorato
alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Christian
Bonnefoi
Membra
disjecta
a cura di Pia Candinas
In collaborazione con Con il Patrocinio di
e di impostazione cubista, con i quali l’artista vuole rivisitare la pittura modernista
del novecento, rielaborata e reinventata da lui nel corso degli ultimi 30 anni.
Bonnefoi parla del suo desiderio di guardare le famose sculture di Matisse,
i “Dos” (schiene) da dietro, e da qui la sua decisione di disegnare e di dipingere
“da dietro”, come una delle risposte da dare alla domanda “cosa è un quadro?”
Fanno parte della stessa concezione strutturale i collages esposti nella seconda sala
della galleria, fissati con puntine da disegno e liberamente distesi sulle pareti.
Sono opere chiave che mettono chiaramente in vista tutto il pensiero pittorico,
la sperimentazione costante, e la tecnica complessa di Bonnefoi.
Questi collage/disegni/quadri/costruzioni/istallazioni sono ogni volta originali
e sorprendenti. La matrice originaria è sempre il disegno, o meglio
un’infinita varietà di disegni. Leggerissimi strati di pittura, stoffa e carta di seta
vengono tagliati e sovrapposti, in un gioco infinito di nascondere e di far vedere,
di opacità e di trasparenza. Come i modelli di piccoli aeroplani, le opere
di Bonnefoi mostrano chiaramente la propria struttura, appaiono robuste
ed essenziali, anche se fatte di materiali in apparenza fragili.
Il titolo di questa mostra, Membra disjecta, fa riferimento ad un’antica tecnica
del disegno e del ritaglio praticata negli studi dei pittori francesi del sette e
ottocento, di cui Bonnefoi si appropriò quasi inconsapevolmente sin dall’inizio del
suo lavoro. Membra disjecta (membres dispersés in francese, cioè arti – o membra –
del corpo sconnessi) era un metodo legato al disegno preparatorio di un’opera
di cui si conoscono alcuni esempio nelle opere di Poussin et di Le Brun. Bonnefoi
si ispira ai vecchi maestri francesi nel lasciare tutta la composizione in uno stato
di fluttuante evoluzione, fino all’ultimo momento possibile, quando i sottilissimi
strati vengono incollati e fissati con una semplicità misteriosa e intrigante.
comunicato stampa
due mostre in due luoghi
Vernissage presso la Casa delle letterature
martedì 3 novembre 2009 • ore 18.00
Vernissage presso la galleria della Temple University
martedì 3 novembre 2009 • 19.30
Durata mostra alla Temple University
dal 3 novembre al 27 novembre 2009
orario galleria lunedì-venerdì ore10.00-19.00
Durata mostra alla Casa delle letterature
dal 3 novembre al 25 novembre 2009
orario Casa delle letterature ore 9.30-18.30
A cura di Maria Ida Gaeta, la mostra realizzata alla Casa delle letterature
propone al pubblico romano una recente opera inedita dell’artista Christian
Bonnefoi, eseguita con la tecnica del “collage”. Prosegue così il ciclo
“Doppio passo” : incontri di arte e letterature, questa volta accompagnato
da uno scritto inedito del poeta Valentino Zeichen.
A cura di Pia Candinas è invece la mostra che inaugura lo stesso giorno
presso la Galleria della Temple University Rome, dove l’artista porta alcune
delle sue opere intitolate “Dos”, dei collages di figure umane gigantesche,
e una serie di collages recenti, che in qualche modo rappresentano delle opere
chiave di tutto il pensiero di Bonnefoi.
Nato in Francia nel 1948, Christian Bonnefoi vive e lavora tra Parigi e Changy.
Con questa mostra si celebra un ritorno dell’artista nella capitale, dove arrivò
per la prima volta all’inizio degli anni ’70, per poi tornarci dal 1981 al 1983
come ospite della Villa Medici.
Christian
Bonnefoi
Membra
disjecta
a cura di Maria Ida Gaeta
In collaborazione con Con il Patrocinio di
Assessorato
alle Politiche Culturali
e della Comunicazione
Oggi, con una lunga carriera internazionale alle spalle, coronata dalla retrospettiva
“L’apparition du visible” al museo “Beaubourg” di Parigi nel 2008, Bonnefoi espone
alla Casa delle letterature come opera inedita un collage di grandissimo formato,
dove predomina la tecnica del disegno con tempera, matita e tecniche varie
su carta di seta quasi trasparente e di impostazione cubista.
Tecnica che è servita all’artista per rivisitare la pittura modernista del novecento,
rielaborata e re-inventata da lui nel corso degli ultimi 30 anni.
L’opera esposta mette chiaramente in vista tutto il pensiero pittorico,
la sperimentazione costante, e la tecnica complessa di Bonnefoi.
I collage/disegni/quadri/costruzioni/istallazioni sono ogni volta originali
e sorprendenti. La matrice originaria è sempre il disegno, o meglio un’infinita
varietà di disegni. Leggerissimi strati di pittura, stoffa e carta di seta vengono
tagliati e sovrapposti, in un gioco infinito di nascondere e di far vedere,
di opacità e di trasparenza. Come i modelli di piccoli aeroplani, le opere
di Bonnefoi mostrano chiaramente la propria struttura, appaiono robuste
ed essenziali, anche se fatte di materiali in apparenza fragili.
Il titolo di questa mostra, Membra disjecta, fa riferimento ad un’antica tecnica del
disegno e del ritaglio praticata negli studi dei pittori francesi del sette e ottocento,
di cui Bonnefoi si appropriò quasi inconsapevolmente sin dall’inizio del suo lavoro.
Membra disjecta (membres dispersés in francese, cioè arti – o membra – del corpo
sconnessi) era un metodo legato al disegno preparatorio di un’opera di cui si
conoscono alcuni esempio nelle opere di Poussin et di Le Brun. Bonnefoi si ispira
ai vecchi maestri francesi nel lasciare tutta la composizione in uno stato
di fluttuante evoluzione, fino all’ultimo momento possibile, quando i sottilissimi
strati vengono incollati e fissati con una semplicità misteriosa e intrigante
03
novembre 2009
Christian Bonnefoi – Membra disjecta
Dal 03 al 25 novembre 2009
arte contemporanea
Location
CASA DELLE LETTERATURE
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Orario di apertura
ore 9.30-18.30
Vernissage
3 Novembre 2009, ore 18
Autore
Curatore