Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Christian Megert / Nanda Vigo – Zero in the Mirror
Le opere esposte nella mostra Zero in the mirror ricorrono a superfici specchianti che, nelle intenzioni degli artisti, sono impressioni avvolgenti, essenziali e allo stesso tempo illi-mitate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, Zero fu un movimento transnazionale che coinvolse molti centri della cultura europea, favorendo un fervido scambio di idee e pro-getti. Il susseguirsi di esposizioni connesse a Zero anche in anni recenti è una lampante testimonianza di quel clima culturale che gra-vitava attorno alle suggestioni di un nuovo idealismo e di una rinnovata sensibilità (al reale, alla vita, alla percezione, alla luce) in cui potesse avverarsi un’integrazione tra arte-design-architettura e riuscisse a conciliare tra loro l’uomo, la natura e la tecnica.
Le opere esposte nella mostra Zero in the mirror ricorrono a superfici specchianti che, nelle intenzioni degli artisti, sono impressioni avvolgenti, essenziali e allo stesso tempo illi-mitate. In modo autonomo ma affine, Nanda Vigo [Milano, 1936] e Christian Megert [Ber-na, 1936] hanno incentrato le loro ricerche sull’impiego di specchi che – in base alle sovrapposizione e al loro orientamento non uniforme – sono in grado di generare un movimento spaziale in cui l’immagine viene deviata, moltiplica, frammenta. Al di là di un’ottica convenzionale, le opere ci introdu-cono a una visuale in perenne mutamento.
Marco Meneguzzo, curatore della mostra, descrive il progetto Zero in the Mirror come «un ovvio riferimento all’atmosfera artistica e vitale creata dal Gruppo Zero negli anni Sessanta, e all’utilizzo dello specchio come strumento espressivo da parte di Christian Megert e di Nanda Vigo, entrambi partecipi riconosciuti di quell’esperienza, e tuttora lega-ti a quello strumento come una delle principali peculiarità del proprio lavoro. Sia Megert che Vigo, in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altra (uno in Germania, l’altra in Italia), hanno iniziato la loro attività matura utiliz-zando le proprietà dello specchio e dei suoi derivati: riflessione, trasparenza, luminosità, frammentazione dell’immagine, simmetria, sono solo alcuni elementi fisici legati allo specchio, che possono trasformarsi in ele-menti metaforici e addirittura etici, se si con-sidera l’invito vitalistico del Gruppo Zero a cambiare i modi della propria vita attraverso una nuova visione del mondo e viceversa».
Se Megert ha esortato più e più volte le per-sone a tenere uno specchio sollevato di fron-te a un altro specchio per “trovare uno spazio di infinite possibilità”, Nanda Vigo ha sempre ribadito la necessità di sperimentare le “rifrazioni degli specchi che rimandano labi-rintici sistemi di luci”. In queste loro opere ritroviamo infatti quella purezza della luce vaticinata da Otto Piene [Bad Laasphe, Vestfalia, 1928 - Berlino, 2014], fondatore e teorico del Gruppo Zero cui è dedicata la mostra lissonese. Gli artisti ricordano inoltre con affetto la recente scomparsa di un altro grande artista del “movimento” Zero, Bernard Aubertin [Fontenay-aux-Roses, 1934 – Reu-tlingen, 2015] amico e gentile compagno di strada.
Le opere esposte nella mostra Zero in the mirror ricorrono a superfici specchianti che, nelle intenzioni degli artisti, sono impressioni avvolgenti, essenziali e allo stesso tempo illi-mitate. In modo autonomo ma affine, Nanda Vigo [Milano, 1936] e Christian Megert [Ber-na, 1936] hanno incentrato le loro ricerche sull’impiego di specchi che – in base alle sovrapposizione e al loro orientamento non uniforme – sono in grado di generare un movimento spaziale in cui l’immagine viene deviata, moltiplica, frammenta. Al di là di un’ottica convenzionale, le opere ci introdu-cono a una visuale in perenne mutamento.
Marco Meneguzzo, curatore della mostra, descrive il progetto Zero in the Mirror come «un ovvio riferimento all’atmosfera artistica e vitale creata dal Gruppo Zero negli anni Sessanta, e all’utilizzo dello specchio come strumento espressivo da parte di Christian Megert e di Nanda Vigo, entrambi partecipi riconosciuti di quell’esperienza, e tuttora lega-ti a quello strumento come una delle principali peculiarità del proprio lavoro. Sia Megert che Vigo, in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altra (uno in Germania, l’altra in Italia), hanno iniziato la loro attività matura utiliz-zando le proprietà dello specchio e dei suoi derivati: riflessione, trasparenza, luminosità, frammentazione dell’immagine, simmetria, sono solo alcuni elementi fisici legati allo specchio, che possono trasformarsi in ele-menti metaforici e addirittura etici, se si con-sidera l’invito vitalistico del Gruppo Zero a cambiare i modi della propria vita attraverso una nuova visione del mondo e viceversa».
Se Megert ha esortato più e più volte le per-sone a tenere uno specchio sollevato di fron-te a un altro specchio per “trovare uno spazio di infinite possibilità”, Nanda Vigo ha sempre ribadito la necessità di sperimentare le “rifrazioni degli specchi che rimandano labi-rintici sistemi di luci”. In queste loro opere ritroviamo infatti quella purezza della luce vaticinata da Otto Piene [Bad Laasphe, Vestfalia, 1928 - Berlino, 2014], fondatore e teorico del Gruppo Zero cui è dedicata la mostra lissonese. Gli artisti ricordano inoltre con affetto la recente scomparsa di un altro grande artista del “movimento” Zero, Bernard Aubertin [Fontenay-aux-Roses, 1934 – Reu-tlingen, 2015] amico e gentile compagno di strada.
26
settembre 2015
Christian Megert / Nanda Vigo – Zero in the Mirror
Dal 26 settembre al 29 novembre 2015
arte contemporanea
Location
MAC – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19
Vernissage
26 Settembre 2015, h 18:30
Autore
Curatore