Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Christian Rohlfs – Un espressionista ad Ascona
Una rassegna di 38 opere – dipinti, tempere ed acquerelli – dell’espressionista tedesco Christian Rohlfs (Niendorf 1849 – Hagen 1938).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal prossimo 6 aprile il Museo Epper di Ascona e la Galleria Matasci Arte di Tenero, in collaborazione con Beck & Eggeling International Fine Art di Düsseldorf, presentano una rassegna di 38 opere - dipinti, tempere ed acquerelli - dell’espressionista tedesco Christian Rohlfs (Niendorf 1849 – Hagen 1938).
La mostra cade a settant’anni dalla morte dell’artista e ad oltre 25 anni dall’ultima retrospettiva a lui dedicata in Svizzera (alla Galleria Matasci con opere provenienti dal Folkwang-Museum di Essen).
Tutte le opere provengono da una collezione privata di Hagen, città che costituì un importante punto di riferimento per Christian Rohlfs, perché vi risiedeva Karl Ernst Osthaus, il fondatore del Folkwang-Museum, a cui il pittore era molto legato.
Ad Ascona Rohlfs giunse per la prima volta nel 1927, quando aveva ormai 78 anni. Il luogo gli piacque e i soggiorni si fecero via via più lunghi. Nel 1929 prese in affitto un appartamento nella Casa Margot, in riva al lago, e vi trascorse, da allora, vari mesi all’anno, soprattutto quelli estivi, mentre per i rimanenti mesi tornava a vivere ad Hagen.
Le opere presentate nella rassegna, che si articola nei due spazi del Museo Epper e di Matasci Arte, sono state realizzate tra il 1913 e il 1938, anno della sua morte, e si concentrano in particolare sulla produzione tarda dell’artista. I soggetti pittorici che Rohlfs predilesse negli ultimi anni di attività furono soprattutto i paesaggi svizzeri, con i rilievi montuosi che sovrastano il Lago Maggiore, chiese e baite ticinesi, accanto alla ricca varietà di motivi floreali che l’artista frequentò assiduamente durante tutta la sua carriera.
Christian Rohlfs è considerato uno degli Espressionisti tedeschi più affascinanti nelle sperimentazioni tecniche e tra i più poliedrici; la sua ricerca si concluse solo con la sua morte. Di particolare efficacia è senza dubbio la sua tecnica pittorica con tempera ad acqua, grazie alla quale i suoi motivi perdono consistenza materica e si orientavano verso una pittura sensuale, ricca di evocazioni quasi oniriche.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo dalla casa editrice Beck & Eggeling Kunstverlag, introdotto da un inquadramento storico della sua presenza ad Ascona, firmato da Luigi Cavadini e Reto a Marca, e da un saggio sulla sua poetica curato da Mario-Andreas von Lüttichau, Sammlungs-Director del Folkwang- Museum di Essen.
Nota biografica
Christian Rohlfs nasce nel 1849 nell'Holstein, a Niendorf, vive poi a Weimar dove frequenta l’Accademia granducale e qui, sul finire dell’Ottocento scopre la pittura impressionista, cui impronta una bella serie di lavori. Particolarmente significativo è nella sua storia il trasferimento ad Hagen (dove risiederà fino alla morte) perché vi incontra Emil Nolde, che lo avvicina all’espressionismo. Partecipa con Nolde alla Secessione di Berlino del 1910 e per lunghi periodi soggiorna a Monaco di Baviera. Ad Ascona giunge per la prima volta nel 1927 e stringe rapporti con gli artisti residenti in città e in particolare con quelli aderenti all’associazione artistica denominata Der Grosse Bär (L’Orsa Maggiore) che espone regolarmente nella cittadina e che si presenta anche in altre parti della Svizzera. Con loro parteciperà nel 1928 all’unica uscita del gruppo all’estero, nella mostra che si tiene alla Galerie Neumann-Nierendorf di Berlino sotto il titolo Die Maler von Ascona. Schedato fra gli “artisti degenerati”, viene espulso dalla Preussiche Akademie der Künste e 412 suoi lavori presenti nei musei tedeschi vengono sequestrati. Muore nel 1938 nel suo atelier di Hagen.
La mostra cade a settant’anni dalla morte dell’artista e ad oltre 25 anni dall’ultima retrospettiva a lui dedicata in Svizzera (alla Galleria Matasci con opere provenienti dal Folkwang-Museum di Essen).
Tutte le opere provengono da una collezione privata di Hagen, città che costituì un importante punto di riferimento per Christian Rohlfs, perché vi risiedeva Karl Ernst Osthaus, il fondatore del Folkwang-Museum, a cui il pittore era molto legato.
Ad Ascona Rohlfs giunse per la prima volta nel 1927, quando aveva ormai 78 anni. Il luogo gli piacque e i soggiorni si fecero via via più lunghi. Nel 1929 prese in affitto un appartamento nella Casa Margot, in riva al lago, e vi trascorse, da allora, vari mesi all’anno, soprattutto quelli estivi, mentre per i rimanenti mesi tornava a vivere ad Hagen.
Le opere presentate nella rassegna, che si articola nei due spazi del Museo Epper e di Matasci Arte, sono state realizzate tra il 1913 e il 1938, anno della sua morte, e si concentrano in particolare sulla produzione tarda dell’artista. I soggetti pittorici che Rohlfs predilesse negli ultimi anni di attività furono soprattutto i paesaggi svizzeri, con i rilievi montuosi che sovrastano il Lago Maggiore, chiese e baite ticinesi, accanto alla ricca varietà di motivi floreali che l’artista frequentò assiduamente durante tutta la sua carriera.
Christian Rohlfs è considerato uno degli Espressionisti tedeschi più affascinanti nelle sperimentazioni tecniche e tra i più poliedrici; la sua ricerca si concluse solo con la sua morte. Di particolare efficacia è senza dubbio la sua tecnica pittorica con tempera ad acqua, grazie alla quale i suoi motivi perdono consistenza materica e si orientavano verso una pittura sensuale, ricca di evocazioni quasi oniriche.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo dalla casa editrice Beck & Eggeling Kunstverlag, introdotto da un inquadramento storico della sua presenza ad Ascona, firmato da Luigi Cavadini e Reto a Marca, e da un saggio sulla sua poetica curato da Mario-Andreas von Lüttichau, Sammlungs-Director del Folkwang- Museum di Essen.
Nota biografica
Christian Rohlfs nasce nel 1849 nell'Holstein, a Niendorf, vive poi a Weimar dove frequenta l’Accademia granducale e qui, sul finire dell’Ottocento scopre la pittura impressionista, cui impronta una bella serie di lavori. Particolarmente significativo è nella sua storia il trasferimento ad Hagen (dove risiederà fino alla morte) perché vi incontra Emil Nolde, che lo avvicina all’espressionismo. Partecipa con Nolde alla Secessione di Berlino del 1910 e per lunghi periodi soggiorna a Monaco di Baviera. Ad Ascona giunge per la prima volta nel 1927 e stringe rapporti con gli artisti residenti in città e in particolare con quelli aderenti all’associazione artistica denominata Der Grosse Bär (L’Orsa Maggiore) che espone regolarmente nella cittadina e che si presenta anche in altre parti della Svizzera. Con loro parteciperà nel 1928 all’unica uscita del gruppo all’estero, nella mostra che si tiene alla Galerie Neumann-Nierendorf di Berlino sotto il titolo Die Maler von Ascona. Schedato fra gli “artisti degenerati”, viene espulso dalla Preussiche Akademie der Künste e 412 suoi lavori presenti nei musei tedeschi vengono sequestrati. Muore nel 1938 nel suo atelier di Hagen.
06
aprile 2008
Christian Rohlfs – Un espressionista ad Ascona
Dal 06 aprile al 31 maggio 2008
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE IGNAZ EPPER
Ascona, Via Albarelle, 14, (Locarno)
Ascona, Via Albarelle, 14, (Locarno)
Orario di apertura
martedì - venerdì 10.00 - 12.00 / 15.00 - 18.00
sabato e domenica 15.00 - 18.00
chiuso il lunedì
Vernissage
6 Aprile 2008, ore 11
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore