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Christian Zanotto – Chronomads
Il 13/10/18, Giornata del Contemporaneo, l’Istituto Italiano di Cultura in Amsterdam, in collaborazione con Red Stamp Art Gallery, presenta CHRONOMADS, personale di Christian Zanotto; la ricerca dell’artista coniuga i linguaggi e le tecniche classiche con i nuovi media e l’universo del digitale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 13 ottobre, “Giornata del Contemporaneo - Italian Contemporary Art”, l’Istituto Italiano di Cultura e il suo Direttore, Carmela Callea, in collaborazione con Red Stamp Art Gallery, presenteranno, dalle 11:00 alle 20:00, presso la sede della galleria, l'inaugurazione di CHRONOMADS, Mostra Personale di Christian Zanotto, a cura di Sonia Arata.
Christian Zanotto dal 2000 vive e lavora tra Amsterdam e Venezia, conducendo una originalissima ricerca che coniuga magistralmente i linguaggi e le tecniche classiche con i nuovi media e l'universo del digitale, esplorando i modi in cui essi si interfacciano.
In esposizione un complesso di lavori selezionati: sculture virtuali su lastra di cristallo, opere video e olografiche che coprono un periodo cha va dal 2007 al 2017 ed evidenziano l'articolarsi e l'ampiezza del percorso di Zanotto che, fin dagli anni della formazione, dirige il suo interesse verso le tecnologie. In esse trova modo di poter far confluire tutte le esperienze acquisite nelle forme espressive tradizionali, perseguendo e raggiungendo un'inconsueta unità tra due versanti: l'aspetto numerico e intangibile delle sue elaborazioni e quello della loro traduzione materiale, in incessante studio, necessità di sperimentazione e apertura nei confronti del nuovo, per scoprire risvolti e potenzialità implicite ed inesplorate di una data tecnica, testandone e spingendone i limiti.
Christian Zanotto intende indagare la natura stessa del regno del virtuale, dell'immateriale, del “metafisico”, di ciò che è “nascosto” al di sotto della comune soglia di percezione, delle dimensioni del reale che mano a mano si stanno sempre più avvicinando alla nostra consapevolezza, anche a seguito delle implicazioni delle ricerche scientifiche più recenti.
L'artista, dalla acuta sensibilità lungimirante e umanistica, ci mostra vari insight e visioni inerenti al corrente passaggio epocale, affrontando tematiche e aspetti fondamentali del presente, ancora assolutamente poco esplorati e lungi dall'essere compresi nell'ampiezza della loro portata.
L'itinerario esibitivo si dipana a partire dagli EXOSKELETON (del 2007) per passare a IN EXTORTIO, opera del ciclo del 2010 HORLOGERIE EXQUISE - GOD O' CLOCK – GOD IS WEARING A ROLEX, a VERBA VOLANT e SKINS, appartenenti alla serie successiva, AsAbaroK, del 2011, a OLYMPIA # 3, del ciclo OLYMPIA, del 2014, fino ad arrivare a lavori del 2016 e 2017, dove si evidenziano successivi sviluppi e linee della ricerca verso una maggiore stratificazione di livelli compositivi e percettivi.
Le opere mettono in scena potenti ed enigmatiche rappresentazioni dall'intenso fascino, composizioni elaborate, dai molteplici dettagli preziosi e raffinati, che emergono da un avvolgente fondo nero e specchiante. In esso appaiono, accanto all' immagine riflessa dell'osservatore, macchinari, oggetti e strutture dall' ermetica funzione, corporature dalle sembianze androgine e plastiche dove la componente sensuale funge essenzialmente da conduttore, codice per raggiungere il lato più primevo e intimo dell'essere, da cui ogni sensazione e ragionamento ha origine: per Zanotto l'espressione formale non è mai solo fine a se stessa, ma è parte del contenuto concettuale del lavoro.
Come afferma l'artista:
“...E' la figura di una “Primavera”...dai tratti artificiali, quasi androgina, volta a rappresentare una nuova era...una genesi digitale, una corporeità prominente , ma dalla densità eterea, che ci accompagni verso e attraverso la dematerializzazione e l'immaterialità di questa “era del post-immagine”, immagine che percepisco lottare per liberarsi dalla bidimensionalità e dalla necessità del supporto fisico in cui è stata finora costretta...”
“...Do al corpo il ruolo di primo attore nelle mie opere, i personaggi che metto in scena sono da me plasmati per mezzo di software 3D; mi focalizzo sulle volumetrie e sulle plasticità della muscolatura, l'intenzione non è quella di creare un carattere maschile o femminile, ma una sintesi, a volte mitica, tra i generi:..mi riferisco ad entità astratte, virtuali, che hanno preso forma in un habitat digitale...”
L'esibizione ci introduce ad una visione artistica intensa, di avanguardia, che cattura e affascina col suo forte impatto estetico/scenico e che racchiude complessità e profondità, stimolando reazioni e riflessioni mediante il coinvolgimento della sfera percettiva, psicologica ed emotiva e cortocircuiti semantici innescati da simboli: un elaborato cosmo visivo da leggere come un alfabeto simbolico, dove maestosi e ibridi simulacri campeggiano su di una plutonia vastità, parlandoci di un ubiquo e superno spazio-tempo fluido dove passato, presente e futuro si mescolano.
CHRONOMADS, già dal titolo, si riferisce infatti al tempo ed all'idea di uno spostamento nomade e pluridirezionale all'interno del suo flusso o dei suoi strati: l'insieme delle opere , interpretabile come un meta-testo visuale, guarda e ci indica in chiave simbolica, mitica, filosofica, tematiche e vicende universali e contemporaneamente odierne, toccandole nell'essenza. Problematiche che passano dalla scala del sè e dell'individuo, a quella delle masse, fino a toccare l'ambito di arcane e solenni entità e oscuri poteri, allusioni a sottese direttive e trame celate, in un ampio quadro emblematico di vari aspetti della nostra era e di passate epoche, dove l'attualità del qui-e-ora contiene e somma tutte le informazioni del tempo trascorso e di quello futuro.
La mostra, come l'insieme della produzione dell'artista, sottende una visione olografica del tempo, dello spazio e della storia: è uno spazio-tempo a 360 gradi, onnicomprensivo e onnipresente, dentro al quale idealmente muoversi, trovando connessioni tra fatti e accadimenti su di una timeline niente affatto lineare, ma che si sposta seguendo percorsi fluidi e irregolari.
Tra le opere più recenti, appartengono al ciclo delle CENTAUROMACHIE:
MOON DOLLAR BATTLE (2017), grande opera su lastra di cristallo, rimanda alla lotta per la conquista della luna, simbolo di una mira utopica verso l'irraggiungibile, in una novella babele dove umanità antica e moderna, elementi orientali e occidentali, armi, macchinari per l'allunaggio e ricerca tecnologica si uniscono in una sorta di moderna metopa in versione militaresca; tutta la superficie del rilievo, quasi un'ampia cartina geografica dalle cromie metallizzate, è rivestita da banconote da un dollaro.
In parallelo, nell'opera video MOON DOLLAR BATTLE STEREO SCENES (2017), i gruppi scultorei tratti dal suddetto assembramento si alternano rapidamente in sequenze speculari dinamiche, esibendosi in un paradossale “fuoco incrociato”: è quasi una mitragliata visiva, un' esplosione d'armi e fuochi tradotta in luce digitale, connessione alla binocularità dello sguardo e analogia tra l' “aggressività" sull'occhio dello spettatore e il tema guerresco, nello pseudo abbagliamento causato dal flash dei veloci scatti di movimento, luce e colore.
HOLLYWOOD BATTLE (2017) è un raro esemplare per l'artista di stampa fine art su carta baritata; qui la figurazione si dipana attraverso una striscia cromatico-pittorica, con varie trasparenze e sfumature, ed il soggetto del combattimento è elaborato in una modalità più classica, michelangiolesca, con risalto conferito ai volumi delle masse muscolari, alle pose accentuate dei personaggi e alla pelle di ogni singola figura, ricoperta da un propria "decorazione", quasi un'incisione, che richiama a elaborati tatuaggi tribali.
Altri lavori recenti sono:
GABRIEL # 2 (2016) grande icona alata, quasi una pala d'altare che ritrae l'inquietante, ieratica e fulgida presenza angelica: è un elegante esperimento sulla percezione e sulla quantità limite di informazioni racchiudibili e decifrabili all'interno di una stessa immagine:la trasparenza anatomica, che permette di leggere più livelli di contenuto, la iridescente scia del manto drappeggiato, la delicata vibrazione delle ali dorate, l'occhio onnisciente/aureola, la chioma di Medusa che corona il capo dell'arcangelo... tutto allude ad una annunciazione, legata ad una misteriosa ampolla vitrea decorata col logo Bayer.
La teca olografica HIMSELF-PORTRAIT (2017) è incentrata sul tema dell'autoritratto interpretato in chiave contemporanea: in essa un mezzobusto animato mette il fruitore a confronto con lo spazio digitale, effettiva dimensione ancora da sondare e con cui imparare a rapportarsi, delimitato dal confine fisico di una teca, al cui centro l'artista pone virtualmente se stesso, a creare uno spiazzamento. L'opera contiene molteplici spunti di lettura tra cui la nozione di sé digitale che, nelle sue implicazioni più estreme, conduce all' idea di identità come apparenza, avatar, automa olografico, “golem" incorporeo.
Christian Zanotto è nato a Vicenza nel 1972; dopo la formazione all' Accademia di Belle Arti di Venezia ha trasferito il suo studio in Olanda. Vive e lavora tra Amsterdam e Venezia. Premiato nel 2007 per l'Arte Digitale col “Premio delle Arti - Premio della Cultura”, ha lavorato internazionalmente con importanti critici e curatori e ha esposto in numerose mostre personali e collettive e fiere d'arte.
Red Stamp Art Gallery è una galleria d'arte contemporanea sita in Amsterdam, attiva dal 2005 nel cuore del centro storico della città. La galleria presenta opere di artisti di rilievo, con un approfondimento su autori italiani, con l'intento di portare a conoscenza del pubblico internazionale le loro peculiari caratteristiche.
La Giornata del Contemporaneo è il grande evento che, dal 2005, AMACI dedica all’arte contemporanea e al suo pubblico. AMACI ha scelto sabato 13 ottobre 2018 per la Quattordicesima Giornata del Contemporaneo; novità di questa edizione è la “Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art”, che vede la partecipazione della rete estera del MAECI e degli Istituti Italiani di Cultura all’estero per promuovere l'arte italiana fuori dai confini, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al coordinamento della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Cocktail inaugurale offerto da Radisson Blu Hotel, Amsterdam, partner dell'evento
Christian Zanotto dal 2000 vive e lavora tra Amsterdam e Venezia, conducendo una originalissima ricerca che coniuga magistralmente i linguaggi e le tecniche classiche con i nuovi media e l'universo del digitale, esplorando i modi in cui essi si interfacciano.
In esposizione un complesso di lavori selezionati: sculture virtuali su lastra di cristallo, opere video e olografiche che coprono un periodo cha va dal 2007 al 2017 ed evidenziano l'articolarsi e l'ampiezza del percorso di Zanotto che, fin dagli anni della formazione, dirige il suo interesse verso le tecnologie. In esse trova modo di poter far confluire tutte le esperienze acquisite nelle forme espressive tradizionali, perseguendo e raggiungendo un'inconsueta unità tra due versanti: l'aspetto numerico e intangibile delle sue elaborazioni e quello della loro traduzione materiale, in incessante studio, necessità di sperimentazione e apertura nei confronti del nuovo, per scoprire risvolti e potenzialità implicite ed inesplorate di una data tecnica, testandone e spingendone i limiti.
Christian Zanotto intende indagare la natura stessa del regno del virtuale, dell'immateriale, del “metafisico”, di ciò che è “nascosto” al di sotto della comune soglia di percezione, delle dimensioni del reale che mano a mano si stanno sempre più avvicinando alla nostra consapevolezza, anche a seguito delle implicazioni delle ricerche scientifiche più recenti.
L'artista, dalla acuta sensibilità lungimirante e umanistica, ci mostra vari insight e visioni inerenti al corrente passaggio epocale, affrontando tematiche e aspetti fondamentali del presente, ancora assolutamente poco esplorati e lungi dall'essere compresi nell'ampiezza della loro portata.
L'itinerario esibitivo si dipana a partire dagli EXOSKELETON (del 2007) per passare a IN EXTORTIO, opera del ciclo del 2010 HORLOGERIE EXQUISE - GOD O' CLOCK – GOD IS WEARING A ROLEX, a VERBA VOLANT e SKINS, appartenenti alla serie successiva, AsAbaroK, del 2011, a OLYMPIA # 3, del ciclo OLYMPIA, del 2014, fino ad arrivare a lavori del 2016 e 2017, dove si evidenziano successivi sviluppi e linee della ricerca verso una maggiore stratificazione di livelli compositivi e percettivi.
Le opere mettono in scena potenti ed enigmatiche rappresentazioni dall'intenso fascino, composizioni elaborate, dai molteplici dettagli preziosi e raffinati, che emergono da un avvolgente fondo nero e specchiante. In esso appaiono, accanto all' immagine riflessa dell'osservatore, macchinari, oggetti e strutture dall' ermetica funzione, corporature dalle sembianze androgine e plastiche dove la componente sensuale funge essenzialmente da conduttore, codice per raggiungere il lato più primevo e intimo dell'essere, da cui ogni sensazione e ragionamento ha origine: per Zanotto l'espressione formale non è mai solo fine a se stessa, ma è parte del contenuto concettuale del lavoro.
Come afferma l'artista:
“...E' la figura di una “Primavera”...dai tratti artificiali, quasi androgina, volta a rappresentare una nuova era...una genesi digitale, una corporeità prominente , ma dalla densità eterea, che ci accompagni verso e attraverso la dematerializzazione e l'immaterialità di questa “era del post-immagine”, immagine che percepisco lottare per liberarsi dalla bidimensionalità e dalla necessità del supporto fisico in cui è stata finora costretta...”
“...Do al corpo il ruolo di primo attore nelle mie opere, i personaggi che metto in scena sono da me plasmati per mezzo di software 3D; mi focalizzo sulle volumetrie e sulle plasticità della muscolatura, l'intenzione non è quella di creare un carattere maschile o femminile, ma una sintesi, a volte mitica, tra i generi:..mi riferisco ad entità astratte, virtuali, che hanno preso forma in un habitat digitale...”
L'esibizione ci introduce ad una visione artistica intensa, di avanguardia, che cattura e affascina col suo forte impatto estetico/scenico e che racchiude complessità e profondità, stimolando reazioni e riflessioni mediante il coinvolgimento della sfera percettiva, psicologica ed emotiva e cortocircuiti semantici innescati da simboli: un elaborato cosmo visivo da leggere come un alfabeto simbolico, dove maestosi e ibridi simulacri campeggiano su di una plutonia vastità, parlandoci di un ubiquo e superno spazio-tempo fluido dove passato, presente e futuro si mescolano.
CHRONOMADS, già dal titolo, si riferisce infatti al tempo ed all'idea di uno spostamento nomade e pluridirezionale all'interno del suo flusso o dei suoi strati: l'insieme delle opere , interpretabile come un meta-testo visuale, guarda e ci indica in chiave simbolica, mitica, filosofica, tematiche e vicende universali e contemporaneamente odierne, toccandole nell'essenza. Problematiche che passano dalla scala del sè e dell'individuo, a quella delle masse, fino a toccare l'ambito di arcane e solenni entità e oscuri poteri, allusioni a sottese direttive e trame celate, in un ampio quadro emblematico di vari aspetti della nostra era e di passate epoche, dove l'attualità del qui-e-ora contiene e somma tutte le informazioni del tempo trascorso e di quello futuro.
La mostra, come l'insieme della produzione dell'artista, sottende una visione olografica del tempo, dello spazio e della storia: è uno spazio-tempo a 360 gradi, onnicomprensivo e onnipresente, dentro al quale idealmente muoversi, trovando connessioni tra fatti e accadimenti su di una timeline niente affatto lineare, ma che si sposta seguendo percorsi fluidi e irregolari.
Tra le opere più recenti, appartengono al ciclo delle CENTAUROMACHIE:
MOON DOLLAR BATTLE (2017), grande opera su lastra di cristallo, rimanda alla lotta per la conquista della luna, simbolo di una mira utopica verso l'irraggiungibile, in una novella babele dove umanità antica e moderna, elementi orientali e occidentali, armi, macchinari per l'allunaggio e ricerca tecnologica si uniscono in una sorta di moderna metopa in versione militaresca; tutta la superficie del rilievo, quasi un'ampia cartina geografica dalle cromie metallizzate, è rivestita da banconote da un dollaro.
In parallelo, nell'opera video MOON DOLLAR BATTLE STEREO SCENES (2017), i gruppi scultorei tratti dal suddetto assembramento si alternano rapidamente in sequenze speculari dinamiche, esibendosi in un paradossale “fuoco incrociato”: è quasi una mitragliata visiva, un' esplosione d'armi e fuochi tradotta in luce digitale, connessione alla binocularità dello sguardo e analogia tra l' “aggressività" sull'occhio dello spettatore e il tema guerresco, nello pseudo abbagliamento causato dal flash dei veloci scatti di movimento, luce e colore.
HOLLYWOOD BATTLE (2017) è un raro esemplare per l'artista di stampa fine art su carta baritata; qui la figurazione si dipana attraverso una striscia cromatico-pittorica, con varie trasparenze e sfumature, ed il soggetto del combattimento è elaborato in una modalità più classica, michelangiolesca, con risalto conferito ai volumi delle masse muscolari, alle pose accentuate dei personaggi e alla pelle di ogni singola figura, ricoperta da un propria "decorazione", quasi un'incisione, che richiama a elaborati tatuaggi tribali.
Altri lavori recenti sono:
GABRIEL # 2 (2016) grande icona alata, quasi una pala d'altare che ritrae l'inquietante, ieratica e fulgida presenza angelica: è un elegante esperimento sulla percezione e sulla quantità limite di informazioni racchiudibili e decifrabili all'interno di una stessa immagine:la trasparenza anatomica, che permette di leggere più livelli di contenuto, la iridescente scia del manto drappeggiato, la delicata vibrazione delle ali dorate, l'occhio onnisciente/aureola, la chioma di Medusa che corona il capo dell'arcangelo... tutto allude ad una annunciazione, legata ad una misteriosa ampolla vitrea decorata col logo Bayer.
La teca olografica HIMSELF-PORTRAIT (2017) è incentrata sul tema dell'autoritratto interpretato in chiave contemporanea: in essa un mezzobusto animato mette il fruitore a confronto con lo spazio digitale, effettiva dimensione ancora da sondare e con cui imparare a rapportarsi, delimitato dal confine fisico di una teca, al cui centro l'artista pone virtualmente se stesso, a creare uno spiazzamento. L'opera contiene molteplici spunti di lettura tra cui la nozione di sé digitale che, nelle sue implicazioni più estreme, conduce all' idea di identità come apparenza, avatar, automa olografico, “golem" incorporeo.
Christian Zanotto è nato a Vicenza nel 1972; dopo la formazione all' Accademia di Belle Arti di Venezia ha trasferito il suo studio in Olanda. Vive e lavora tra Amsterdam e Venezia. Premiato nel 2007 per l'Arte Digitale col “Premio delle Arti - Premio della Cultura”, ha lavorato internazionalmente con importanti critici e curatori e ha esposto in numerose mostre personali e collettive e fiere d'arte.
Red Stamp Art Gallery è una galleria d'arte contemporanea sita in Amsterdam, attiva dal 2005 nel cuore del centro storico della città. La galleria presenta opere di artisti di rilievo, con un approfondimento su autori italiani, con l'intento di portare a conoscenza del pubblico internazionale le loro peculiari caratteristiche.
La Giornata del Contemporaneo è il grande evento che, dal 2005, AMACI dedica all’arte contemporanea e al suo pubblico. AMACI ha scelto sabato 13 ottobre 2018 per la Quattordicesima Giornata del Contemporaneo; novità di questa edizione è la “Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art”, che vede la partecipazione della rete estera del MAECI e degli Istituti Italiani di Cultura all’estero per promuovere l'arte italiana fuori dai confini, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al coordinamento della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Cocktail inaugurale offerto da Radisson Blu Hotel, Amsterdam, partner dell'evento
13
ottobre 2018
Christian Zanotto – Chronomads
Dal 13 ottobre 2018 al 05 gennaio 2019
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
RED STAMP ART GALLERY
Amsterdam, Rusland, 22
Amsterdam, Rusland, 22
Orario di apertura
Da mercoledì a sabato, 13 - 18 e su appuntamento
Vernissage
13 Ottobre 2018, h 16
Autore
Curatore