Il titolo scelto per la personale di Christina Thwaites è un riferimento metaforico al memory
thread , filo di stoffa che delinea contorni e superfici tessili.
Il rimando è al filo della memoria, lo stesso che tratteggia i volti e le insolite espressioni del
passato.”Gli anni della storia sembrano lunghi e lontani, ma in realtà non sono che un soffio,
e gli avvenimenti apparentemente dispersi nel tempo sono in realtà vicini e collegati da quel
robustissimo filo che è la memoria’’(cit.A Rossi)
L’artista è un’archeologa di volti. Il suo percorso sottende a un desiderio di solidità e permanenza, un percorso evocativo che vuole ripristinare il rassicurante mondo dei valori.
La Thwaites si addentra nelle radici profonde delle vite altrui recuperandole dall’archivio
fotografico di famiglia. Le riporta sulla tela mediante linee rare ed irregolari, con toni e cromie
sbiaditi, conferendo ai profili ed ai corpi un aspetto liquefatto, poetico, evanescente.
Dietro un apparente realismo, si colgono atmosfere volutamente abbozzate e sbiadite che
riportano ad un’epoca lontana.. emergono ricordi, frammenti, pezzi di esistenza e di
memoria. Le figure sono senza tempo, i volti fermi immagine: si manifestano l’affinità profonda
nelle relazioni parentali, gli scenari intrisi di sospiri, abbracci, mutismi e liquidi sguardi.
Espressioni pure dell’essenza.