La Galleria Antonio Ferrara di Reggio Emilia presenta la prima mostra in Italia di
Christoph Keller, nato nel 1967 a Freiburg (Germania), vive e lavora a Berlino.
I lavori di Keller sono stati esposti in luoghi quali: PS1 di New York, ZKM di Karlsruhe, Museo Nobel a Stoccolma, Museo d’Arte Moderna di Salisburgo, Museo Sprengel di Hannover.

Keller è uno dei fotografi e videoartisti tedeschi emergenti più interessanti del momento.
Egli esplora le trasformazioni di Lorentz, secondo cui il tempo può essere convertito in spazio e viceversa, la teoria della relatività, le idee di Heisenberg sulla fisica quantistica e le influenze reciproche tra estensione e durata. L’ambiente urbano è fonte d’ispirazione per l’artista, il suo fluire mai uguale all’occhio più attento si realizza in espressioni dalle molteplici forme. Invece di trovarsi staticamente in un determinato posto e in un determinato momento, l’osservatore delle riproduzioni panoramiche scopre sé stesso in movimento. Il tempo produce gli assi verticali. E’ solo quando la velocità della fotocamera inizia a coglierli che le riproduzioni panoramiche cominciano ad assumere l’aspetto fotografico. Il qui-e-adesso è la percezione che noi abbiamo dell’oggetto sempre uguale, sebbene l’oggetto osservato da sinistra non sia lo stesso osservato da destra.
Circondati da ombre ed illusioni, niente di quello che noi vediamo, tocchiamo e pensiamo possiede una vera consistenza. Tra noi e la realtà si sposta l’orizzonte, una barriera del nostro punto di vista, la trasparenza dei nostri ricordi, illusioni ottiche del prisma di Wilson Lincoln.