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Christopher Broadbent – What’s Left
Le fotografie artistiche presenti in mostra indagano le forme essenziali della natura morta tradizionale, attraverso la visione ortogonale e il disegno in chiaroscuro. Broadbent seleziona pochi semplici elementi per strutturare il suo linguaggio.
Comunicato stampa
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Christopher Broadbent è un “illustratore fotografico” specializzato in still-life.
Nasce a Londra nel 1936, si trasferisce a Parigi nel 1957 dove frequenta l'Institut Des Hautes Etudes Cinématographiques sotto la guida di Georges Sadoul, Jean-Paul Mundviller ed Agnès Varda.
Dal 1966 lavora a Milano nell’ambito del cinema pubblicitario e firma come regista e direttore della fotografia una sessantina di spot e "caroselli".
Dalla fine degli anni Settanta si concentra sulla sola fotografia firmando in trent’anni un migliaio tra servizi editoriali e campagne pubblicitarie, molte delle quali hanno contribuito a cambiare la storia della comunicazione visiva.
Premiato in Italia dall' Art Directors Club per le campagne Barilla, Star e Pioneer, ha vinto negli USA un CLIO Awards per l’innovazione e l’eccellenza creativa nella pubblicità per Gouda e a Cannes, un bronzo per Café Hag.
Ha collaborato con alcune fra le più importanti riviste: in Italia con Casa Vogue, Vogue Gioiello, Gran Bazaar, Uomo Vogue e negli Stati Uniti con House & Garden e Brides e Condé-Nast.
Dal 2010 si dedica principalmente alla fotografia d’arte conducendo la propria ricerca presso il suo studio in Santa Marta a Milano.
Broadbent realizza le sue opere usando un banco ottico di 8 per 10 pollici in legno e stampando le lastre a contatto su carta fotografica al palladio. Per il colore usa una Leica digitale ed ottiene dei files che poi stampa su carta cotton-rag.
Le fotografie artistiche presenti in mostra indagano le forme essenziali della natura morta tradizionale, attraverso la visione ortogonale e il disegno in chiaroscuro.
Broadbent seleziona pochi semplici elementi per strutturare il suo linguaggio. Ciò che gli
interessa sono le infinite possibilità combinatorie ottenibili a ogni variazione.
I contrasti di pieno e di vuoto, di grosso e di piccolo, di chiaro e di scuro devono trovare il giusto equilibrio. Sono per lui esempio e confronto i maestri del Seicento e del Settecento olandese e francese, da cui trae principalmente la lezione sulla disposizione degli oggetti sul piano.
Le fotografie a colori e in bianco e nero sono sapientemente organizzate per far convivere, con gli oggetti, vuoti, pause e silenzi. Impressi su fondi che sfumano dal chiaro allo scuro, gli elementi del racconto utilizzati da Broadbent mostrano, oltre a rimandi fiamminghi in certe gradazioni tonali, il valore estetico del dettaglio.
Ogni composizione è una recitazione lenta di oggetti ed elementi, come in uno spettacolo teatrale, dove gli attori si posizionano sul palco secondo le decisioni del regista.
Mai scelti a caso, i protagonisti di queste rappresentazioni sono ricercati con pazienza alle fiere di oggetti abbandonati, lontani dalla quotidianità per vivere una dimensione metafisica senza tempo.
Nasce a Londra nel 1936, si trasferisce a Parigi nel 1957 dove frequenta l'Institut Des Hautes Etudes Cinématographiques sotto la guida di Georges Sadoul, Jean-Paul Mundviller ed Agnès Varda.
Dal 1966 lavora a Milano nell’ambito del cinema pubblicitario e firma come regista e direttore della fotografia una sessantina di spot e "caroselli".
Dalla fine degli anni Settanta si concentra sulla sola fotografia firmando in trent’anni un migliaio tra servizi editoriali e campagne pubblicitarie, molte delle quali hanno contribuito a cambiare la storia della comunicazione visiva.
Premiato in Italia dall' Art Directors Club per le campagne Barilla, Star e Pioneer, ha vinto negli USA un CLIO Awards per l’innovazione e l’eccellenza creativa nella pubblicità per Gouda e a Cannes, un bronzo per Café Hag.
Ha collaborato con alcune fra le più importanti riviste: in Italia con Casa Vogue, Vogue Gioiello, Gran Bazaar, Uomo Vogue e negli Stati Uniti con House & Garden e Brides e Condé-Nast.
Dal 2010 si dedica principalmente alla fotografia d’arte conducendo la propria ricerca presso il suo studio in Santa Marta a Milano.
Broadbent realizza le sue opere usando un banco ottico di 8 per 10 pollici in legno e stampando le lastre a contatto su carta fotografica al palladio. Per il colore usa una Leica digitale ed ottiene dei files che poi stampa su carta cotton-rag.
Le fotografie artistiche presenti in mostra indagano le forme essenziali della natura morta tradizionale, attraverso la visione ortogonale e il disegno in chiaroscuro.
Broadbent seleziona pochi semplici elementi per strutturare il suo linguaggio. Ciò che gli
interessa sono le infinite possibilità combinatorie ottenibili a ogni variazione.
I contrasti di pieno e di vuoto, di grosso e di piccolo, di chiaro e di scuro devono trovare il giusto equilibrio. Sono per lui esempio e confronto i maestri del Seicento e del Settecento olandese e francese, da cui trae principalmente la lezione sulla disposizione degli oggetti sul piano.
Le fotografie a colori e in bianco e nero sono sapientemente organizzate per far convivere, con gli oggetti, vuoti, pause e silenzi. Impressi su fondi che sfumano dal chiaro allo scuro, gli elementi del racconto utilizzati da Broadbent mostrano, oltre a rimandi fiamminghi in certe gradazioni tonali, il valore estetico del dettaglio.
Ogni composizione è una recitazione lenta di oggetti ed elementi, come in uno spettacolo teatrale, dove gli attori si posizionano sul palco secondo le decisioni del regista.
Mai scelti a caso, i protagonisti di queste rappresentazioni sono ricercati con pazienza alle fiere di oggetti abbandonati, lontani dalla quotidianità per vivere una dimensione metafisica senza tempo.
04
settembre 2021
Christopher Broadbent – What’s Left
Dal 04 settembre al 17 ottobre 2021
fotografia
Location
PALAZZO PARASI
Cannobio, Via Giovanola, (Verbano-cusio-ossola)
Cannobio, Via Giovanola, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
martedì-giovedì-domenica ore 10:30/12:30;
mercoledì ore 16:00/18:00
venerdì-sabato ore 10:30/12:30-16:00/18:00;
Vernissage
4 Settembre 2021, ore 17,30
Sito web
Editore
Città di Cannobio
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione