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Cibarie Leonardesche Zero Tre
La rassegna d’arte contemporanea internazionale, accompagnata da un fitto calendario di eventi collaterali, è il tributo che numerosi artisti di varie discipline hanno voluto rendere a Leonardo da Vinci per omaggiarne il genio e la volontà di unire l’arte alla scienza, ma anche alla cucina.
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 9 novembre 2019 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la rassegna d’arte contemporanea internazionale “Cibarie Leonardesche Zero Tre” a cura di Beth Vermeer. Alla presentazione della curatrice seguirà una live-performance di Cri Eco; la proiezione di un filmato su vita e opera di Leonardo prodotto dal Museo di Leonardo Firenze; le proiezioni di tre video d’arte realizzati dalla stessa Cri Eco e da Andreas Mares e la visita guidata con la curatrice, che si alternerà con un Reading poetico site specific dei poeti Rosa Elisa Giangoia, Goffredo D’Aste, Marina Martinelli, Egidio Morando, Laura Supino Ghiron e Mario Pepe, che leggeranno i propri testi e anche quelli dei poeti non presenti come Milena Buzzoni, Marisa Tumicelli, Maurizio Fanni, Martina Mey. La mostra resterà aperta fino al 20 novembre 2019 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.
Quella ospitata a Palazzo Stella è la quarta edizione di “Cibarie Leonardesche”, una notevole raccolta itinerante di lavori che sono il frutto artistico di un confronto con il Maestro di formazione universale, Leonardo da Vinci, a cinquecento anni dalla sua morte. Un gruppo di artisti, poeti, studiosi e musicisti di origine, generazione e formazione differenti si sono confrontati con Leonardo come esempio d’eccellenza nell’unione tra arte e scienza adoperando l’una per completare l’altra. La mostra di portata internazionale si evolve lungo il filo conduttore del rapporto di Leonardo con la natura, l’alimentazione e la cucina, studiato, interpretato e trasformato nei modi più diversi da chi desiderava dare un contributo intellettuale al progetto.
Nel corso dei secoli si sono formate numerose teorie che riguardano la sua arte culinaria, inizialmente combattuta e mal compresa, ma successivamente elogiata per le suntuose coreografie di grande suggestione. Per ricordare questo lato meno conosciuto di Leonardo, Design for Everyday Life, che si occupa della qualità della nostra vita quotidiana e di come nobilitare i mille gesti che la rendono vivibile attraverso la cultura, contribuisce con uno scenario artistico poetico dedicato ai costumi alimentari rinascimentali e alle loro pratiche. Il progetto concepito da Beth Vermeer, parte dal collegamento tra storia, teoria e pratica culinaria per andare oltre il concetto dell’alimentazione ai tempi di Leonardo. Il cibo, come rammenta Roland Barthes, non è solo una selezione di prodotti usati per gli studi di statistica e di nutrizione, ma anche e soprattutto un sistema di comunicazione, un corpus di immagini, un protocollo di usanze, situazioni e comportamenti.
“Cibarie Leonardesche Zero Tre” mette al centro il giovane Leonardo da Vinci e i suoi tentativi creativi di modificare i riti comportamentali delle persone a tavola, il loro rapporto con il cibo a favore di una vita più salutare in armonia con la natura. Allo stesso tempo, ripercorrendo i suoi anni fiorentini, scopriamo le sue qualità propositive e coraggiose per trovare lavoro, pur trattasi di cucina, un lato sorprendente tra le sue numerose occupazioni ingegnose. Grazie ad un corpus di quaranta opere già formalmente molto diverse, la mostra rappresenta un rebus che offre variegati accessi senza mai perdere la trama principale: l’uomo e l’alimentazione, il cibo e la sua simbologia, dal punto di vista religioso, biologico, alimentare, botanico, artistico, antropologico, partendo dal Rinascimento e dalle lezioni sempre attuali di Leonardo, precursore di una dieta semplice, naturale, salutare e in linea con i principi ecologici del presente.
Dal suo debutto a Firenze, passando per Cassanoscienza 2019 e la recentissima Rome Art Week, la mostra non rappresenta una replica, la copia di una mostra che si ripete in vari luoghi, ma si avvale di un numero crescente di adesioni, contestualizzando le opere realizzate a tema in modalità site-specific per offrire un valore aggiunto al suo prisma interpretativo attraverso la componente architettonica dei siti espositivi.
Partecipano alla nuova edizione artisti di origini, formazione e generazione diverse come Carlo Accerboni Genova; Laura Accerboni Ginevra (Svizzera); Stefania Alba Firenze; Silvia Bibbo Mar De Plata (Argentina); Salvio Capuano Napoli; Valter Luca De Bartolomeis Napoli; Uri De Beer Tel Aviv (Israele); Maurizio Elettrico Napoli; Marilena Faraci Francoforte (Germania); Laura Fonsa Viareggio/Sassari; Francesco Geronazzo Perth (Australia); Fabrizio Gori Firenze; Yana Karamandzhukova (Bulgaria); Andrea Mancini Firenze; Andreas Mares Linz (Austria); Françoise Morin Annecy (Francia); Enzo Navarra Trieste; Silvia Noferi Firenze; Antonello Paladino Bologna; Gloria Pastore Napoli; Mario Pepe Genova; Farzaneh Rostami Teheran (Iran); Claire Jeanine Satin Dania Beach (Florida, USA); Roberto Tondi Lecce; Marisa Tumicelli Verona e l’artista e artigiano d’eccellenza milanese Agostino Faravelli con delle ricostruzioni della catapulta di Leonardo e dei dodecaedri realizzati in legno.
Si aggregano i poeti Milena Buzzoni Genova; Goffredo D’Aste Genova; Maurizio Fanni Trieste; Rosa Elisa Giangoia Genova; Martina Mey Chianciano Terme; Egidio Morando Genova; Mario Pepe Genova; Laura Supino Ghiron Genova; Marisa Tumicelli Verona.
Inoltre partecipano al progetto Enrico Giordano, Osservatorio Astronomico di Genova; la performer Cri Eco Genova; i coreografi Michela Di Natale e Vincenzo Abascià con le allieve del Liceo Coreutico Piero Gobetti Genova; il contralto Patrizia Battaglia, Teatro Carlo Felice Genova con l’Ensemble Simone Molinaro (i tenori Salvatore Gaias e Claudio Isoardi e i baritoni Tiziano Tassi, Matteo Armanino, Marco Piretta Bassi diretti da Francesco Lambertini); il poeta Luca Valerio; Marina Di Fazio e Paolo Zebolino dell’Accademia degli Imperfetti.
La mostra è corredata di un programma ricercato di eventi collaterali come una cena à la Leonardo a base di ricette rinascimentali, uno spettacolo musicale letterario; un talk di astronomia con interventi di musica a cappella ai tempi di Leonardo; una coreografia di danza contemporanea e un Reading poetico a più voci. Il programma dettagliato è scaricabile dai siti, da Facebook, Pinterest e Instagram.
Il progetto “Cibarie Leonardesche Zero Tre”, coordinato scientificamente da Design for Everyday Life e realizzato in collaborazione con SATURA, annovera tra le sue collaborazioni numerosi enti e istituti culturali: Associazione Culturale Studio Ottone Rosai Firenze; Istituto Caselli De Sanctis e Realfabbrica di Capodimonte Napoli; Museo di Leonardo Firenze; Accademia degli Imperfetti Genova; Liceo Musicale e Coreutico Piero Gobetti Genova; Brunellesca You Art; Associazione Culturale Il Gatto Certosino Genova; Mini mu Trieste; Laboratorio 2RC Viareggio; Essse Caffè Bologna.
Quella ospitata a Palazzo Stella è la quarta edizione di “Cibarie Leonardesche”, una notevole raccolta itinerante di lavori che sono il frutto artistico di un confronto con il Maestro di formazione universale, Leonardo da Vinci, a cinquecento anni dalla sua morte. Un gruppo di artisti, poeti, studiosi e musicisti di origine, generazione e formazione differenti si sono confrontati con Leonardo come esempio d’eccellenza nell’unione tra arte e scienza adoperando l’una per completare l’altra. La mostra di portata internazionale si evolve lungo il filo conduttore del rapporto di Leonardo con la natura, l’alimentazione e la cucina, studiato, interpretato e trasformato nei modi più diversi da chi desiderava dare un contributo intellettuale al progetto.
Nel corso dei secoli si sono formate numerose teorie che riguardano la sua arte culinaria, inizialmente combattuta e mal compresa, ma successivamente elogiata per le suntuose coreografie di grande suggestione. Per ricordare questo lato meno conosciuto di Leonardo, Design for Everyday Life, che si occupa della qualità della nostra vita quotidiana e di come nobilitare i mille gesti che la rendono vivibile attraverso la cultura, contribuisce con uno scenario artistico poetico dedicato ai costumi alimentari rinascimentali e alle loro pratiche. Il progetto concepito da Beth Vermeer, parte dal collegamento tra storia, teoria e pratica culinaria per andare oltre il concetto dell’alimentazione ai tempi di Leonardo. Il cibo, come rammenta Roland Barthes, non è solo una selezione di prodotti usati per gli studi di statistica e di nutrizione, ma anche e soprattutto un sistema di comunicazione, un corpus di immagini, un protocollo di usanze, situazioni e comportamenti.
“Cibarie Leonardesche Zero Tre” mette al centro il giovane Leonardo da Vinci e i suoi tentativi creativi di modificare i riti comportamentali delle persone a tavola, il loro rapporto con il cibo a favore di una vita più salutare in armonia con la natura. Allo stesso tempo, ripercorrendo i suoi anni fiorentini, scopriamo le sue qualità propositive e coraggiose per trovare lavoro, pur trattasi di cucina, un lato sorprendente tra le sue numerose occupazioni ingegnose. Grazie ad un corpus di quaranta opere già formalmente molto diverse, la mostra rappresenta un rebus che offre variegati accessi senza mai perdere la trama principale: l’uomo e l’alimentazione, il cibo e la sua simbologia, dal punto di vista religioso, biologico, alimentare, botanico, artistico, antropologico, partendo dal Rinascimento e dalle lezioni sempre attuali di Leonardo, precursore di una dieta semplice, naturale, salutare e in linea con i principi ecologici del presente.
Dal suo debutto a Firenze, passando per Cassanoscienza 2019 e la recentissima Rome Art Week, la mostra non rappresenta una replica, la copia di una mostra che si ripete in vari luoghi, ma si avvale di un numero crescente di adesioni, contestualizzando le opere realizzate a tema in modalità site-specific per offrire un valore aggiunto al suo prisma interpretativo attraverso la componente architettonica dei siti espositivi.
Partecipano alla nuova edizione artisti di origini, formazione e generazione diverse come Carlo Accerboni Genova; Laura Accerboni Ginevra (Svizzera); Stefania Alba Firenze; Silvia Bibbo Mar De Plata (Argentina); Salvio Capuano Napoli; Valter Luca De Bartolomeis Napoli; Uri De Beer Tel Aviv (Israele); Maurizio Elettrico Napoli; Marilena Faraci Francoforte (Germania); Laura Fonsa Viareggio/Sassari; Francesco Geronazzo Perth (Australia); Fabrizio Gori Firenze; Yana Karamandzhukova (Bulgaria); Andrea Mancini Firenze; Andreas Mares Linz (Austria); Françoise Morin Annecy (Francia); Enzo Navarra Trieste; Silvia Noferi Firenze; Antonello Paladino Bologna; Gloria Pastore Napoli; Mario Pepe Genova; Farzaneh Rostami Teheran (Iran); Claire Jeanine Satin Dania Beach (Florida, USA); Roberto Tondi Lecce; Marisa Tumicelli Verona e l’artista e artigiano d’eccellenza milanese Agostino Faravelli con delle ricostruzioni della catapulta di Leonardo e dei dodecaedri realizzati in legno.
Si aggregano i poeti Milena Buzzoni Genova; Goffredo D’Aste Genova; Maurizio Fanni Trieste; Rosa Elisa Giangoia Genova; Martina Mey Chianciano Terme; Egidio Morando Genova; Mario Pepe Genova; Laura Supino Ghiron Genova; Marisa Tumicelli Verona.
Inoltre partecipano al progetto Enrico Giordano, Osservatorio Astronomico di Genova; la performer Cri Eco Genova; i coreografi Michela Di Natale e Vincenzo Abascià con le allieve del Liceo Coreutico Piero Gobetti Genova; il contralto Patrizia Battaglia, Teatro Carlo Felice Genova con l’Ensemble Simone Molinaro (i tenori Salvatore Gaias e Claudio Isoardi e i baritoni Tiziano Tassi, Matteo Armanino, Marco Piretta Bassi diretti da Francesco Lambertini); il poeta Luca Valerio; Marina Di Fazio e Paolo Zebolino dell’Accademia degli Imperfetti.
La mostra è corredata di un programma ricercato di eventi collaterali come una cena à la Leonardo a base di ricette rinascimentali, uno spettacolo musicale letterario; un talk di astronomia con interventi di musica a cappella ai tempi di Leonardo; una coreografia di danza contemporanea e un Reading poetico a più voci. Il programma dettagliato è scaricabile dai siti, da Facebook, Pinterest e Instagram.
Il progetto “Cibarie Leonardesche Zero Tre”, coordinato scientificamente da Design for Everyday Life e realizzato in collaborazione con SATURA, annovera tra le sue collaborazioni numerosi enti e istituti culturali: Associazione Culturale Studio Ottone Rosai Firenze; Istituto Caselli De Sanctis e Realfabbrica di Capodimonte Napoli; Museo di Leonardo Firenze; Accademia degli Imperfetti Genova; Liceo Musicale e Coreutico Piero Gobetti Genova; Brunellesca You Art; Associazione Culturale Il Gatto Certosino Genova; Mini mu Trieste; Laboratorio 2RC Viareggio; Essse Caffè Bologna.
09
novembre 2019
Cibarie Leonardesche Zero Tre
Dal 09 al 20 novembre 2019
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 9:30–13:00 / 15:00–19:00, sabato ore 15:00–19:00
Vernissage
9 Novembre 2019, h 17:00
Sito web
Autore
Curatore