Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Cicli d’arte
3^ Rassegna della bici d’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Ma dove vai bellezza in bicicletta…" Bici-cletta, bici-eclettica, la bicicletta non inquina né l'aria né il suono, è economica, maneggevole, mantiene in forma chi la usa permettendogli di provare una "strana" liberta' nei confronti di chi si ritrova a passare ore e ore della sua vita nell'abitacolo angusto e sigillato di un'automobile.
In bicicletta ti muovi con le tue gambe: il controllo del fisico umano sull'oggetto meccanico che ne amplia le possibilità è diretto, conseguente, senza interruzioni. Proprio per questo l'oggetto bici si carica facilmente d'un vissuto emotivo e poetico. La bicicletta ha già conquistato, come dimostra la strofa della vecchia canzone che ho usato come inizio, un posto nell'immaginario popolare("hai voluto la bicicletta?! Adesso adoperala!).
Inoltre il profondo contenuto ecologico della bicicletta acquista importanza in un' epoca in cui l'uomo vive sempre più in stretta simbiosi con macchine che non controlla, che lo anestetizzano e appiattiscono il rapporto con l'ambiente in cui vive fino ad arrivare al paradosso tipicamente umano, di considerare necessari consumi e macchinari che letteralmente distruggono l'ecosistema.
Per inciso mi sono sempre chiesta perché certa gente si ostina a girare in automobile per le viuzze strette dei centri medievali italiani dove si passava solo a piedi a cavallo o… in bicicletta.
La bicicletta, quindi, nella sua essenza di "ciclo a pedale" contrasta certe scelte dissennate, e si carica dell'immaginario di chi si augura un mondo dove le macchine siano a misura d'uomo e non viceversa.
Bicicletta a misura d'uomo, bicicletta a misura d'artista nella riflessione di Cicli d'arte sui contenuti profondi, affettivi, sensuali di un oggetto quotidiano.
Ed ecco il ready-made si trasfigura da gesto dissacrante a oggetto che sceglie lo spazio protetto della galleria per aprirsi verso l'utopia degli immaginari possibili.
Isra Tansini
In bicicletta ti muovi con le tue gambe: il controllo del fisico umano sull'oggetto meccanico che ne amplia le possibilità è diretto, conseguente, senza interruzioni. Proprio per questo l'oggetto bici si carica facilmente d'un vissuto emotivo e poetico. La bicicletta ha già conquistato, come dimostra la strofa della vecchia canzone che ho usato come inizio, un posto nell'immaginario popolare("hai voluto la bicicletta?! Adesso adoperala!).
Inoltre il profondo contenuto ecologico della bicicletta acquista importanza in un' epoca in cui l'uomo vive sempre più in stretta simbiosi con macchine che non controlla, che lo anestetizzano e appiattiscono il rapporto con l'ambiente in cui vive fino ad arrivare al paradosso tipicamente umano, di considerare necessari consumi e macchinari che letteralmente distruggono l'ecosistema.
Per inciso mi sono sempre chiesta perché certa gente si ostina a girare in automobile per le viuzze strette dei centri medievali italiani dove si passava solo a piedi a cavallo o… in bicicletta.
La bicicletta, quindi, nella sua essenza di "ciclo a pedale" contrasta certe scelte dissennate, e si carica dell'immaginario di chi si augura un mondo dove le macchine siano a misura d'uomo e non viceversa.
Bicicletta a misura d'uomo, bicicletta a misura d'artista nella riflessione di Cicli d'arte sui contenuti profondi, affettivi, sensuali di un oggetto quotidiano.
Ed ecco il ready-made si trasfigura da gesto dissacrante a oggetto che sceglie lo spazio protetto della galleria per aprirsi verso l'utopia degli immaginari possibili.
Isra Tansini
02
maggio 2005
Cicli d’arte
Dal 02 maggio al 30 giugno 2005
arte contemporanea
Location
ART NEST
Firenze, Via Delle Ruote, 23r, (Firenze)
Firenze, Via Delle Ruote, 23r, (Firenze)
Orario di apertura
18-20, chiuso festivi e martedì
Vernissage
2 Maggio 2005, ore 18
Autore