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Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto
Una sequenza mozzafiato di capolavori, sia provenienti dal territorio sia nati per chiese pisane ma poi dispersi nel mondo e fatti rientrare per l’occasione
Comunicato stampa
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Dalla collaborazione tra il Ministero per i Beni Culturali (Soprintendenza di Pisa) la Santa Sede (Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa), e con il decisivo sostegno del Comune e della Provincia di Pisa, è nato un progetto triennale di grandi esposizioni dedicate alle origini della pittura cristiana in Occidente. Prima tappa: “Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto”. La mostra riunirà al Museo Nazionale di San Matteo una sequenza mozzafiato di capolavori, sia provenienti dal territorio sia nati per chiese pisane ma poi dispersi nel mondo e fatti rientrare per l’occasione. Dopo Pisa (dove l’esposizione resterà allestita dal 25 marzo al 25 giugno 2005) seguirà una nuova tappa a Roma, nel Braccio di Carlomagno, e in quell’occasione si amplierà l’arco cronologico all’XI secolo e topografico, trattando anche della pittura romana. Esempio di questa immensa “diaspora” è la Madonna in trono con Bambino e santi e la Flagellazione, opere di Cimabue, conservate rispettivamente alla National Gallery di Londra ed alla Frick Collection di New York, che torneranno per la prima volta dopo secoli in Italia.
Nel Duecento Pisa è uno dei centri più importanti e precoci nella “tramitazione” in Italia delle più aggiornate ricerche dell’arte bizantina, anche in conseguenza delle sue intense frequentazioni commerciali, politiche e militari nell’area. Dal vero e proprio pullulare di botteghe d’arte, prendono forma linguaggi nuovi destinati ad influenzare l’intera storia dell’arte italiana.
La mostra Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento tra Giunta e Giotto presenta il meglio della feconda e raffinata produzione pittorica in città in un arco cronologico di circa 100 anni, vale a dire da Giunta Pisano - il più grande e innovativo pittore della prima metà del Duecento – fino all’arrivo dell’opera di Giotto, raffigurante San Francesco che riceve le stigmate (oggi conservata al Musée du Louvre), eseguita per l’omonima chiesa cittadina. Un panorama, questo, che appare ricchissimo, basti pensare che nella medesima chiesa pisana si trovava un’opera di Cimabue, oggi anch’essa al Musée du Louvre, e numerose altre opere a fondo oro attestate da fonti antiche.
Ad essere esposte nel Museo Nazionale di San Matteo saranno più di cento opere di altissima qualità, provenienti da chiese, musei e biblioteche di Pisa e provincia, ma anche opere pisane conservate in collezioni straniere. Innanzitutto il dittico, recentemente attribuito a Cimabue, composto dalla piccola tavola della National Gallery di Londra sopra citata e dalla Flagellazione conservata alla Frick Collection di New York. Sarà questa la prima volta in cui il dittico verrà ricomposto e presentato al grande pubblico. Altri inediti saranno il Crocifisso del Cleveland Museum of Art con la firma frammentaria di un sinora ignoto Michele di Baldovino e il terminale di Croce dipinta che si trova al Museu de Belas Artes di Rio de Janeiro. Dalla Gemäldegalerie di Berlino giungeranno due tavolette di Deodato Orlandi, dal Lindenau-Museum di Altenburg un’altra tavola del pittore pisano-lucchese, mentre dai Musei Vaticani il dossale con San Francesco e storie di Giunta Pisano. Per la prima volta queste opere si ripresenteranno in Italia dopo la loro dispersione.
Importanti dipinti giungeranno inoltre da chiese e musei nazionali: dal Duomo di Firenze il Polittico double face di Giotto, dal Museo del Bargello la Madonna col Bambino e storie mariane, dal Museo di Brera il San Verano con storie e dal Palazzo Arcivescovile di Oristano il Polittico di Memmo di Filippuccio.
Una sezione sarà poi dedicata al livello raggiunto a Pisa nel Duecento dalle arti applicate e dalla miniatura, come evidenziato dalla Croce reliquiario in cristallo, dai Corali e dagli Exultet miniati provenienti dalle chiese di San Nicola, di San Francesco, di Santa Caterina e dal Duomo di Pisa, e da una copiosa serie di sigilli in bronzo, di Confraternite e della città di Pisa, per la maggior parte inediti e oggetto di recenti restauri.
Da notare che gli studi ed i restauri che hanno preceduto questa mostra e che hanno già offerto, nel 2000, la precedente esposizione tematica dedicata alle Sacre Passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo, hanno di fatto raddoppiato il numero di opere note compiute a Pisa o dai Pisani, in un periodo in cui è altrettanto ricca anche la più nota produzione scultorea e architettonica, ritrovando nuovi dipinti sia in città e nel territorio, sia in collezioni pubbliche o private.
L’esposizione prosegue idealmente nel territorio con la visita ad opere presenti in chiese ed edifici storici, a partire dai mosaici di Cimabue nel catino absidale della Cattedrale.
“CIMABUE A PISA. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto”: Pisa, Museo Nazionale di San Matteo (Piazza San Matteo in Soarta), dal 25 marzo al 25 giugno 2005.
Mostra promossa da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, Camera di Commercio di Pisa, Società Aeroporto Toscano, Comune di Peccioli, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Curia Arcivescovile di Pisa e Curia Vescovile di Volterra, Consorzio Turistico Area Pisana, Federazione Italiana degli Amici dei Musei, Opera della Primaziale Pisana e Società Storica Pisana.
Soggetto attuatore: Fondazione Teatro di Pisa.
A cura di Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca e di un comitato scientifico internazionale.
Catalogo edito da Pacini Editore
a cura di Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca
con interventi di M. Bacci, O. Banti, F. Barsotti, L. Battaglia Ricci, C. Bernardi, M. Burresi, A. Caleca, L. Carletti, Enrico Castelnuovo, M. L. Ceccarelli, Carlo Chenis, M. Ciatti M. Collareta, S. Dianich, G. Garzella, G. M. Malchiodi, A. Paolucci, A. Poloni, M. Ronzani
Nel Duecento Pisa è uno dei centri più importanti e precoci nella “tramitazione” in Italia delle più aggiornate ricerche dell’arte bizantina, anche in conseguenza delle sue intense frequentazioni commerciali, politiche e militari nell’area. Dal vero e proprio pullulare di botteghe d’arte, prendono forma linguaggi nuovi destinati ad influenzare l’intera storia dell’arte italiana.
La mostra Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento tra Giunta e Giotto presenta il meglio della feconda e raffinata produzione pittorica in città in un arco cronologico di circa 100 anni, vale a dire da Giunta Pisano - il più grande e innovativo pittore della prima metà del Duecento – fino all’arrivo dell’opera di Giotto, raffigurante San Francesco che riceve le stigmate (oggi conservata al Musée du Louvre), eseguita per l’omonima chiesa cittadina. Un panorama, questo, che appare ricchissimo, basti pensare che nella medesima chiesa pisana si trovava un’opera di Cimabue, oggi anch’essa al Musée du Louvre, e numerose altre opere a fondo oro attestate da fonti antiche.
Ad essere esposte nel Museo Nazionale di San Matteo saranno più di cento opere di altissima qualità, provenienti da chiese, musei e biblioteche di Pisa e provincia, ma anche opere pisane conservate in collezioni straniere. Innanzitutto il dittico, recentemente attribuito a Cimabue, composto dalla piccola tavola della National Gallery di Londra sopra citata e dalla Flagellazione conservata alla Frick Collection di New York. Sarà questa la prima volta in cui il dittico verrà ricomposto e presentato al grande pubblico. Altri inediti saranno il Crocifisso del Cleveland Museum of Art con la firma frammentaria di un sinora ignoto Michele di Baldovino e il terminale di Croce dipinta che si trova al Museu de Belas Artes di Rio de Janeiro. Dalla Gemäldegalerie di Berlino giungeranno due tavolette di Deodato Orlandi, dal Lindenau-Museum di Altenburg un’altra tavola del pittore pisano-lucchese, mentre dai Musei Vaticani il dossale con San Francesco e storie di Giunta Pisano. Per la prima volta queste opere si ripresenteranno in Italia dopo la loro dispersione.
Importanti dipinti giungeranno inoltre da chiese e musei nazionali: dal Duomo di Firenze il Polittico double face di Giotto, dal Museo del Bargello la Madonna col Bambino e storie mariane, dal Museo di Brera il San Verano con storie e dal Palazzo Arcivescovile di Oristano il Polittico di Memmo di Filippuccio.
Una sezione sarà poi dedicata al livello raggiunto a Pisa nel Duecento dalle arti applicate e dalla miniatura, come evidenziato dalla Croce reliquiario in cristallo, dai Corali e dagli Exultet miniati provenienti dalle chiese di San Nicola, di San Francesco, di Santa Caterina e dal Duomo di Pisa, e da una copiosa serie di sigilli in bronzo, di Confraternite e della città di Pisa, per la maggior parte inediti e oggetto di recenti restauri.
Da notare che gli studi ed i restauri che hanno preceduto questa mostra e che hanno già offerto, nel 2000, la precedente esposizione tematica dedicata alle Sacre Passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo, hanno di fatto raddoppiato il numero di opere note compiute a Pisa o dai Pisani, in un periodo in cui è altrettanto ricca anche la più nota produzione scultorea e architettonica, ritrovando nuovi dipinti sia in città e nel territorio, sia in collezioni pubbliche o private.
L’esposizione prosegue idealmente nel territorio con la visita ad opere presenti in chiese ed edifici storici, a partire dai mosaici di Cimabue nel catino absidale della Cattedrale.
“CIMABUE A PISA. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto”: Pisa, Museo Nazionale di San Matteo (Piazza San Matteo in Soarta), dal 25 marzo al 25 giugno 2005.
Mostra promossa da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, Camera di Commercio di Pisa, Società Aeroporto Toscano, Comune di Peccioli, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Curia Arcivescovile di Pisa e Curia Vescovile di Volterra, Consorzio Turistico Area Pisana, Federazione Italiana degli Amici dei Musei, Opera della Primaziale Pisana e Società Storica Pisana.
Soggetto attuatore: Fondazione Teatro di Pisa.
A cura di Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca e di un comitato scientifico internazionale.
Catalogo edito da Pacini Editore
a cura di Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca
con interventi di M. Bacci, O. Banti, F. Barsotti, L. Battaglia Ricci, C. Bernardi, M. Burresi, A. Caleca, L. Carletti, Enrico Castelnuovo, M. L. Ceccarelli, Carlo Chenis, M. Ciatti M. Collareta, S. Dianich, G. Garzella, G. M. Malchiodi, A. Paolucci, A. Poloni, M. Ronzani
24
marzo 2005
Cimabue a Pisa. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto
Dal 24 marzo al 25 giugno 2005
arte antica
Location
MUSEO NAZIONALE DI SAN MATTEO
Pisa, Piazza San Matteo In Soarta, (Pisa)
Pisa, Piazza San Matteo In Soarta, (Pisa)
Biglietti
intero € 8,00
ridotto € 6,00 (gruppi 15-25 persone, oltre 65 anni, associazioni convenzionate con la mostra, residenti in provincia di Pisa, studenti)
scuola primaria, secondaria e università € 4,00
gratuito disabili, fino a 6 anni, un accompagnatore per gruppo
biglietto cumulativo col Museo Nazionale di San Matteo € 10,00
Orario di apertura
tutti i giorni 10-19
Sito web
www.cimabueapisa.it
Editore
PACINI
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore