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CINEMATOPIE – Presagi, inquietudini e aneliti
La mostra collettiva CINEMATOPIE propone la riflessione di 13 artisti attraverso pittura, scultura, grafica, videoart e performance sui concetti cinematografici di Utopie e Distopie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 2 al 6 agosto a Livorno per Effetto Venezia
arriva una mostra collettiva dedicata ai mondi
utopici e distopici delineati dal cinema
Tredici artisti e tante opere di scultura, pittura, grafica, performance e videoarte
per la mostra curata da Jacopo Suggi presso la Biblioteca dei Bottini dell’Olio
La mostra “Cinematopie: presagi, inquietudini, e aneliti”, negli spazi della Biblioteca Comunale
Bottini dell’Olio, propone durante i giorni di Effetto Venezia una riflessione sui concetti di utopie e
distopie delineati anche dal mondo del cinema.
L’esposizione collettiva indaga attraverso il lavoro di tredici artisti emergenti l’immaginario
cinematografico di scenari futuri sia nella loro valenza negativa che positiva, in un percorso di pittura,
scultura, grafica, performance e nuove tecnologie.
Ponendo l’uomo al centro della riflessione, gli artisti aprono finestre su universi futuribili, da realtà
dove il corpo diviene luogo di battaglia, in continuo cambiamento, a mondi in cui l’individuo
ricontratta il proprio rapporto con la natura, la tecnologia, la scienza e la collettività, dando vita a
nuovi modelli urbanistici, politici e societari.
Il concetto di utopia si afferma nel Rinascimento e si tratta di un neologismo coniato dal letterato e
umanista Tommaso Moro, che se ne servì per descrivere l’organizzazione di una società ideale
localizzata su un’isola immaginaria.
L’utopia diventa elucubrazione nel contesto del rifiorire del pensiero politico, ma anche un genere
filosofico-letterario autonomo.
Di contro, il concetto di distopia si attesta come un fenomeno tipicamente letterario che si diffonde
soprattutto nel XX secolo a partire dal romanzo Il mondo nuovo di Aldous Huxley, che delinea
immaginari futuri, dove istanze del presente sono sublimate nei loro aspetti negativi, designando
società e mondi controllati da espressioni sociali o politiche opprimenti, contingenze ambientali o
tecnologiche inquietanti e ingiuste.
Ideali utopici hanno permeato fortemente anche l’azione e l’operato di artisti visivi e cinematografici
attivi nei movimenti di avanguardia e post-avanguardia del ‘900, perdendo gran parte della loro
energia sul finire del secolo, per scomparire in quello successivo. Le narrazioni e teorizzazioni
distopiche invece godono ancora di grande fortuna nella letteratura fantascientifica e nel cinema.
Le opere esposte in mostra alcune sono state realizzate appositamente per l’evento mentre altre sono
state selezionate per la loro attinenza con la narrazione dell’esposizione.
Gli artisti coinvolti sono tutti anagraficamente giovani, eppure vantano alle spalle significative
esperienze, partecipazioni a premi importanti e prestigiosi contesti espositivi. Gli artisti selezionati
sono per la maggior parte nati a Livorno, anche se molti di loro sono attivi fuori dal contesto cittadino,
testimonianza di come spesso sia difficile emergere con la propria arte in un territorio marginale al
sistema dell’arte. Completano la selezione alcuni artisti toscani e un partecipante dalla Puglia.
Prenderanno parte all'esposizione: Federica Balestri (1986), Jacopo Dimastrogiovanni (1981),
Asya Dell’Omodarme (1997), Lorenzo Domenici (1997), Burnlobos - Francesco Ferrara (1998),
Stefano Lenzi (1997), Costanza Lettieri (1994), Medy - Sheyla Micheletti (1992), Paulo Mucca
(1985), Matteo Pannocchia (1990), Giovanni Ricci (1990), Eleonora Rotolo (1992), Betty Salluce
(1992)
Progetto grafico a cura di Emiliano Cicero
arriva una mostra collettiva dedicata ai mondi
utopici e distopici delineati dal cinema
Tredici artisti e tante opere di scultura, pittura, grafica, performance e videoarte
per la mostra curata da Jacopo Suggi presso la Biblioteca dei Bottini dell’Olio
La mostra “Cinematopie: presagi, inquietudini, e aneliti”, negli spazi della Biblioteca Comunale
Bottini dell’Olio, propone durante i giorni di Effetto Venezia una riflessione sui concetti di utopie e
distopie delineati anche dal mondo del cinema.
L’esposizione collettiva indaga attraverso il lavoro di tredici artisti emergenti l’immaginario
cinematografico di scenari futuri sia nella loro valenza negativa che positiva, in un percorso di pittura,
scultura, grafica, performance e nuove tecnologie.
Ponendo l’uomo al centro della riflessione, gli artisti aprono finestre su universi futuribili, da realtà
dove il corpo diviene luogo di battaglia, in continuo cambiamento, a mondi in cui l’individuo
ricontratta il proprio rapporto con la natura, la tecnologia, la scienza e la collettività, dando vita a
nuovi modelli urbanistici, politici e societari.
Il concetto di utopia si afferma nel Rinascimento e si tratta di un neologismo coniato dal letterato e
umanista Tommaso Moro, che se ne servì per descrivere l’organizzazione di una società ideale
localizzata su un’isola immaginaria.
L’utopia diventa elucubrazione nel contesto del rifiorire del pensiero politico, ma anche un genere
filosofico-letterario autonomo.
Di contro, il concetto di distopia si attesta come un fenomeno tipicamente letterario che si diffonde
soprattutto nel XX secolo a partire dal romanzo Il mondo nuovo di Aldous Huxley, che delinea
immaginari futuri, dove istanze del presente sono sublimate nei loro aspetti negativi, designando
società e mondi controllati da espressioni sociali o politiche opprimenti, contingenze ambientali o
tecnologiche inquietanti e ingiuste.
Ideali utopici hanno permeato fortemente anche l’azione e l’operato di artisti visivi e cinematografici
attivi nei movimenti di avanguardia e post-avanguardia del ‘900, perdendo gran parte della loro
energia sul finire del secolo, per scomparire in quello successivo. Le narrazioni e teorizzazioni
distopiche invece godono ancora di grande fortuna nella letteratura fantascientifica e nel cinema.
Le opere esposte in mostra alcune sono state realizzate appositamente per l’evento mentre altre sono
state selezionate per la loro attinenza con la narrazione dell’esposizione.
Gli artisti coinvolti sono tutti anagraficamente giovani, eppure vantano alle spalle significative
esperienze, partecipazioni a premi importanti e prestigiosi contesti espositivi. Gli artisti selezionati
sono per la maggior parte nati a Livorno, anche se molti di loro sono attivi fuori dal contesto cittadino,
testimonianza di come spesso sia difficile emergere con la propria arte in un territorio marginale al
sistema dell’arte. Completano la selezione alcuni artisti toscani e un partecipante dalla Puglia.
Prenderanno parte all'esposizione: Federica Balestri (1986), Jacopo Dimastrogiovanni (1981),
Asya Dell’Omodarme (1997), Lorenzo Domenici (1997), Burnlobos - Francesco Ferrara (1998),
Stefano Lenzi (1997), Costanza Lettieri (1994), Medy - Sheyla Micheletti (1992), Paulo Mucca
(1985), Matteo Pannocchia (1990), Giovanni Ricci (1990), Eleonora Rotolo (1992), Betty Salluce
(1992)
Progetto grafico a cura di Emiliano Cicero
02
agosto 2023
CINEMATOPIE – Presagi, inquietudini e aneliti
Dal 02 al 06 agosto 2023
arte contemporanea
Location
Polo Culturale Bottini dell’Olio-Museo della Città
Livorno, Via Dei Bottini Dell'Olio, (LI)
Livorno, Via Dei Bottini Dell'Olio, (LI)
Orario di apertura
8,30 -13,30 e 19:30 - 24:00
Vernissage
2 Agosto 2023, Alle 21
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini