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Cinque artisti per una nuova figurazione
Gli artisti offrono un esauriente spaccato del nuovo modo di intendere la figura alla luce delle nuove problematiche umane e sociali, all’interno di una società profondamente mutata ed in continua evoluzione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla galleria d’arte contemporanea “ Vicolo del Pavone”, via Giordano Bruno 6, si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra collettiva dal titolo “ Cinque artisti per una nuova figurazione”.
La figura umana è sempre stata il “cavallo di battaglia” dei più grandi artisti di ogni epoca. Basti pensare ai grandi maestri del nostro Rinascimento e alle grandi tradizioni regionali dell’Ottocento italiano ed europeo per giungere fino al Novecento. In questo secolo, senza dubbio, inizia la grande svolta nell’interpretazione della Figura. Il Cubismo, con le sue colorate tassellature, giunge ad una vera e propria scomposizione geometrica dei corpi, l’Espressionismo ad una loro “deformazione anatomica” di grande effetto scenografico e psicologico,il Surrealismo e la Metafisica avvolgono invece la figura in un alone di mistero, sospesa tra il sogno e la realtà, tra verità a finzione.
Da sempre insomma la figura umana ha sollecitato e ancora sollecita la creatività e la fantasia di innumerevoli pittori e scultori che l’hanno descritta, sezionata, stilizzata, deformata a seconda del momento storico, del loro “sentire” oppure a seconda dei gusti e delle mode.
E gli artisti contemporanei, come sentono e interpretano la figura umana?
In questa mostra piacentina, cinque artisti professionisti italiani, provenienti da varie città italiane, offrono un esauriente spaccato del nuovo modo di intendere la figura alla luce delle nuove problematiche umane e sociali, all’interno di una società profondamente mutata ed in continua evoluzione.
Riccado Baldini, di Pistoia, ci porta in un’atmosfera surreale dove emerge in continuazione il confronto tra vita e morte, gioia e dolore.
Corrado Gai, di Livorno, per mezzo delle sue esplosioni cromatiche ci porta a riflettere sulle grandi tematiche contemporanee, sulle tormentate solitudini e gli isolamenti estremi.
Dante Ricciotti, anch’egli di Pistoia, con la sua fine ironia e la raffinata interpretazione grafico-pittorica, evidenzia le contraddizioni della società e scherza sui nuovi miti.
Giuseppe Rini, di Lecco, attraverso la “rivisitazione” coraggiosa e sentita della “grande pittura” rinascimentale, ci porta a riflettere sui valori tormentati dell’esistenza, sul rigore morale dell’arte e dell’artista.
Giorgio Sorel, di Piacenza con il suo espressionismo secco e conciso, affronta i grandi avvenimenti che hanno mutato il corso della storia focalizzando la sua attenzione sui Lager e lo sterminio degli Ebrei.
La mostra che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 4 ottobre
La figura umana è sempre stata il “cavallo di battaglia” dei più grandi artisti di ogni epoca. Basti pensare ai grandi maestri del nostro Rinascimento e alle grandi tradizioni regionali dell’Ottocento italiano ed europeo per giungere fino al Novecento. In questo secolo, senza dubbio, inizia la grande svolta nell’interpretazione della Figura. Il Cubismo, con le sue colorate tassellature, giunge ad una vera e propria scomposizione geometrica dei corpi, l’Espressionismo ad una loro “deformazione anatomica” di grande effetto scenografico e psicologico,il Surrealismo e la Metafisica avvolgono invece la figura in un alone di mistero, sospesa tra il sogno e la realtà, tra verità a finzione.
Da sempre insomma la figura umana ha sollecitato e ancora sollecita la creatività e la fantasia di innumerevoli pittori e scultori che l’hanno descritta, sezionata, stilizzata, deformata a seconda del momento storico, del loro “sentire” oppure a seconda dei gusti e delle mode.
E gli artisti contemporanei, come sentono e interpretano la figura umana?
In questa mostra piacentina, cinque artisti professionisti italiani, provenienti da varie città italiane, offrono un esauriente spaccato del nuovo modo di intendere la figura alla luce delle nuove problematiche umane e sociali, all’interno di una società profondamente mutata ed in continua evoluzione.
Riccado Baldini, di Pistoia, ci porta in un’atmosfera surreale dove emerge in continuazione il confronto tra vita e morte, gioia e dolore.
Corrado Gai, di Livorno, per mezzo delle sue esplosioni cromatiche ci porta a riflettere sulle grandi tematiche contemporanee, sulle tormentate solitudini e gli isolamenti estremi.
Dante Ricciotti, anch’egli di Pistoia, con la sua fine ironia e la raffinata interpretazione grafico-pittorica, evidenzia le contraddizioni della società e scherza sui nuovi miti.
Giuseppe Rini, di Lecco, attraverso la “rivisitazione” coraggiosa e sentita della “grande pittura” rinascimentale, ci porta a riflettere sui valori tormentati dell’esistenza, sul rigore morale dell’arte e dell’artista.
Giorgio Sorel, di Piacenza con il suo espressionismo secco e conciso, affronta i grandi avvenimenti che hanno mutato il corso della storia focalizzando la sua attenzione sui Lager e lo sterminio degli Ebrei.
La mostra che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 4 ottobre
20
settembre 2008
Cinque artisti per una nuova figurazione
Dal 20 settembre al 04 ottobre 2008
Location
VICOLO DEL PAVONE
Piacenza, Via Giordano Bruno, 6, (Piacenza)
Piacenza, Via Giordano Bruno, 6, (Piacenza)
Orario di apertura
9-12 e 16–19. Domenica chiuso
Vernissage
20 Settembre 2008, ore 18
Autore
Curatore