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Cinque artisti per Villa Camilla
L’artista diviene uno strumento che trasmette alla sua opera a volte forte e violenta, a volte fragile e delicata, un’armonia
Comunicato stampa
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A volte succede che, davanti ad un’opera d’arte, il rapimento che ci prende per la sua bellezza o per il suo impenetrabile contenuto emotivo, dia luogo quasi ad un’illusione sonora.
L’artista diviene uno strumento che trasmette alla sua opera a volte forte e violenta, a volte fragile e delicata, un’armonia.
Questa collettiva ha per me il ricercato e raffinato gusto del jazz. Un jazz inusuale i cui strumenti, non sempre quelli volutamente delegati all’effetto, risuonano di singole sonorità ben orchestrate.
Così Franca Minardi e le sue opere ricche di messaggi codificati, sono percussioni ritmiche e decise che invitano a seguirle presi da un intenso trasporto emotivo. Sono tam-tam nelle notti africane che scandiscono, ad una ad una, il nascere delle stelle, dal blu di un magnetico cielo di indimenticabile bellezza.
Le porcellane di Ada Piani, con poetiche e sussurrate decorazioni eseguite da fragili pennini di perfezione ed armonia, hanno la soavità delle corde di un’arpa o di una cetra, che accompagnano i sogni di notti di fine estate Shakespeariane. Atmosfere che nelle sue opere risuonano di tenui colori, di tratti leggeri, di particolari sensibili, di porzioni di stili diversi che quasi si fanno mosaico dipinto.
Le tele di Gabriele Ballardini sono note di flauto che emettono acuti di chiari e riconosciuti spartiti, e bassi intrinsechi di impenetrabile ermetismo. Il colore che domina i suoi lavori è sempre deciso, sono i segni, che fuggono. Le dita si muovono lente o veloci, a volte soffocando, a volte liberando il suono in un fiato la cui sonorità diventa impronta.
Maurizio Pilò e i suoi tramati intrecci di colore e materia, come tasti di un pianoforte, suonano la sua musica seguendo una partitura. Note che si ripetono, senza mai apparire già ascoltate. Tasti senza colore contrapposti ad esplosioni quasi pirotecniche. Una musica solare, allegra, morbida… tanto più vicina al cuore quanto più condivisa, nei tramonti d’estate, coi caldi colori del sole che cede i suoi bagliori per incontrare il buio.
Il lavoro di Walter Castelnuovo è impregnato della sinuosa armonia del sax. Le sue opere eseguite con la tecnica del raku nudo, “suonano” la sensuale musica della materia che si veste e si spoglia seguendo movenze sempre diverse. Una vera e propria seduzione artistica, accarezzata ed accompagnata da una malinconica melodia che altro non può che sortirne l’assolo.
L’artista diviene uno strumento che trasmette alla sua opera a volte forte e violenta, a volte fragile e delicata, un’armonia.
Questa collettiva ha per me il ricercato e raffinato gusto del jazz. Un jazz inusuale i cui strumenti, non sempre quelli volutamente delegati all’effetto, risuonano di singole sonorità ben orchestrate.
Così Franca Minardi e le sue opere ricche di messaggi codificati, sono percussioni ritmiche e decise che invitano a seguirle presi da un intenso trasporto emotivo. Sono tam-tam nelle notti africane che scandiscono, ad una ad una, il nascere delle stelle, dal blu di un magnetico cielo di indimenticabile bellezza.
Le porcellane di Ada Piani, con poetiche e sussurrate decorazioni eseguite da fragili pennini di perfezione ed armonia, hanno la soavità delle corde di un’arpa o di una cetra, che accompagnano i sogni di notti di fine estate Shakespeariane. Atmosfere che nelle sue opere risuonano di tenui colori, di tratti leggeri, di particolari sensibili, di porzioni di stili diversi che quasi si fanno mosaico dipinto.
Le tele di Gabriele Ballardini sono note di flauto che emettono acuti di chiari e riconosciuti spartiti, e bassi intrinsechi di impenetrabile ermetismo. Il colore che domina i suoi lavori è sempre deciso, sono i segni, che fuggono. Le dita si muovono lente o veloci, a volte soffocando, a volte liberando il suono in un fiato la cui sonorità diventa impronta.
Maurizio Pilò e i suoi tramati intrecci di colore e materia, come tasti di un pianoforte, suonano la sua musica seguendo una partitura. Note che si ripetono, senza mai apparire già ascoltate. Tasti senza colore contrapposti ad esplosioni quasi pirotecniche. Una musica solare, allegra, morbida… tanto più vicina al cuore quanto più condivisa, nei tramonti d’estate, coi caldi colori del sole che cede i suoi bagliori per incontrare il buio.
Il lavoro di Walter Castelnuovo è impregnato della sinuosa armonia del sax. Le sue opere eseguite con la tecnica del raku nudo, “suonano” la sensuale musica della materia che si veste e si spoglia seguendo movenze sempre diverse. Una vera e propria seduzione artistica, accarezzata ed accompagnata da una malinconica melodia che altro non può che sortirne l’assolo.
12
agosto 2006
Cinque artisti per Villa Camilla
Dal 12 al 20 agosto 2006
arte contemporanea
Location
VILLA CAMILLA
Domaso, Via Giuseppe Garibaldi, (Como)
Domaso, Via Giuseppe Garibaldi, (Como)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18 alle 22,30
Vernissage
12 Agosto 2006, ore 18
Autore
Curatore