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Cinzia Fiaschi / Tina Sgrò – Spazi variabili
Due pittrici, due mondi poetici totalmente diversi. Un’astrattista dal temperamento teatrale e gestuale, una figurativa dai toni intimisti e sussurrati,
per un racconto a due voci intenso, potente, tutto giocato sulla forza del colore e della luce, sull’energia della pennellata e sulla carica emozionale.
Comunicato stampa
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TESTO CRITICO
Tina Sgrò, Cinzia Fiaschi. Le affinità elettive di Alessandra Redaelli
Tina Sgrò e Cinzia Fiaschi non sono solo due donne che dipingono. Sono due artiste – donne – che lavorano con l’anima. E non si tratta di un modo di dire. Se ci riflettiamo, non è poi così scontato che tutti gli artisti (o le artiste) dipingano con l’anima. Il che non comporta necessariamente un giudizio negativo nei confronti degli altri, s’intende. C’è chi dipinge meravigliosamente con la ragione, chi fa mirabilmente della propria arte una scienza esatta. E poi c’è chi, come Tina e Cinzia, dipinge con l’anima. Dipingere con l’anima significa, per un artista, mettere dentro il lavoro tutto se stesso, significa andare a recuperare in fondo alla propria anima, giù, nelle profondità più recondite, la forza, la rabbia, la gioia, la disperazione, le sconfitte, i trionfi, i segreti inconfessabili, i più intricati grovigli emotivi e metterli lì, sulla tela, esposti, indifesi, sotto forma di luce e colore.
Ecco: luce e colore. Diversissime, apparentemente agli antipodi, Tina Sgrò e Cinzia Fiaschi si potrebbero definire entrambe in maniera completa e soddisfacente usando esclusivamente i criteri della luce e del colore. Una è convinta figurativa, l’altra una feroce astratta. Eppure luce e colore le sostanziano entrambe fino all’essenza. Il colore di Tina è modulato in tinte pastose, soffici, in cui si può avere la sensazione di affondare, mentre quello di Cinzia è nettissimo, graffiante, urlato. E – ancora – la luce di Tina è soffusa, lieve, pulviscolare, accogliente, mentre quella di Cinzia, abbacinante, ti inchioda davanti al quadro e ti chiede conto di te. E se traducessimo questi due parametri di luce e colore in musica, ci renderemmo subito conto che la musica di Tina è un sottofondo eseguito al pianoforte, una discreta colonna sonora per chiacchiere, memorie, pensieri. Mentre quella di Cinzia è un ritmo potente: un rullare di tamburi africani, ossessivo, meravigliosamente inesorabile.
Diversissime, dunque? Inconciliabili? Assolutamente no. Perché sotteso a quelle stanze dense di penombre, così come a quelle unghiate di colore, c’è la medesima passione profonda per la pittura. Perché Tina, così come Cinzia, è sostanzialmente un’istintiva. E istinto, gesto, pulsione immediata, sono lì, riconoscibili e palpitanti, sulle tele di Tina come su quelle di Cinzia. Il fare veloce, emotivo, l’urgenza dell’azione saltano all’occhio fin dal primo sguardo, e sono loro a dare la direzione delle linee di forza che sostengono sia le opere figurative della prima che i lavori astratti della seconda. E che dire di quel senso profondo dell’equilibrio? Di quella scansione misurata e precisissima degli spazi? Sono – per entrambe - figli della medesima materia emotiva, che in un’artista si trasforma in una sequenza infinita di ambienti, quasi un unico palazzo incantato nel quale smarrirsi come in un labirinto, mentre nell’altra si fa fluire travolgente di colore.
Ma ad accomunare i lavori di Tina Sgrò a quelli di Cinzia Fiaschi, forse, più ancora di tutto questo, è la sensualità che scorre sottopelle. Un vago senso di seduzione che nei dipinti di Tina ci arriva come un sussurro, in quelli di Cinzia come un esplicito richiamo emotivo. Ecco, allora, ad illustrare le opere in mostra, alcuni estratti da due grandi storie d’amore: la passione di Fiammetta per Panfilo, raccontata da Giovanni Boccaccio nell’Elegia di Madonna Fiammetta, e quella tra l’innamorato ma irresoluto Newland Archer e la scandalosa Ellen Olenska nello struggente romanzo di Edith Wharton L’Età dell’innocenza.
Cinzia Fiaschi
Artista visiva e performer, allieva della scuola di Pittura del Maestro G. Giulietti all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha maturato il suo lavoro di forte impronta informale attraverso una costante ricerca personale della tecnica, ampliando la sua azione pittorica (action painting) in sinergia con altre forme d’arte, come la musica, la danza, il teatro, realizzando veri e propri “live art” in spazi anche alternativi al circuito artistico ufficiale, interagendo spesso con il pubblico, spesso parte integrante della performance.
Presente da anni in selezionati eventi espositivi, personali e collettivi, in Italia e all’Estero, indica come suo stabile concept esecutivo la fermezza e la chiarezza dell’atto improvvisato (action-azione pittorica) all’unisono con il proprio corpo (gesto-movimento), necessario per intraprendere il suo personale viaggio estetico ed emotivo all’interno del colore.
Artista poliedrica, partecipa a workshop di teatro-danza e contact improvvisation, crea istallazioni scenografiche per festival e teatro danza e le sue opere sono presenti in set cinematografici e video-spot per la comunicazione pubblicitaria. Scrive, seleziona e collabora come performer con musicisti e vocalist danzatori attori, live-video, realizzando performance d’improvvisazione e veri e propri eventi musicali e coreografici .
In Spazi Variabili l'artista presenta una collezione di pezzi in tecnica mista su tela realizzati tra il 2012 e il 2013. La collezione è il risultato di una lunga ricerca artistica, letteraria e pittorica. Realizzate in Toscana, a Certaldo, paese del poeta Giovanni Boccaccio, a cui l'artista ha voluto rendere omaggio nel suo settimo centenario dalla nascita (1313), le opere nascono dallo studio di uno dei libri più importanti di Boccaccio, "Elegia di Madonna Fiammetta" (1342-44). L‘artista ha voluto restituire alla contemporaneità, con la sua informe espressione pittorica, suggestioni ed emozioni tratte da ogni capitolo del libro. Un libro scritto in forma di diario dove Fiammetta, donna cortese e innamorata, descrive in prima persona i patimenti e le gioie per l'amato Panfilo, la disperazione della lontananza e l'amore accecante del loro incontro.
Il lavoro della Fiaschi riporta a nudo questa atmosfera sentimentale di contrasti, in forti giochi di cromie, in un'alchimia imprevista, nella dicotomia, (amore-odio, buio-luce) tra spazi e spazialità interiori, propri della passione umana.
Le opere sono create nella lentezza meditativa della ricerca letteraria e artistica, cercando di ridare al sentimento, letto e condensato dall'artista, il giusto significato semantico attraverso il colore e l'azione pittorica (action painting).
E' stato realizzato il catalogo monografico: Cinzia Fiaschi "Elegia di Madonna Fiammetta, viaggio pittorico fotografico performativo, ed. Pacini, 2013.
www.cinziafiaschi.com
Tina Sgrò
L’artista, diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nel 1997 con 110/110 e lode, svolge la sua attività tra Milano, Parigi e Londra. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali e ha all’attivo esposizioni collettive e personali. Nel 2003 è vincitrice di un lotto del concorso per l’acquisizione di opere d’arte per la sede della Corte dei Conti di Potenza. Ancora nel 2011, con un concorso nazionale, viene scelta una sua opera d’arte per l’Auditorium della sede della questura di Grosseto. Tra le esperienze più importanti si ricorda Il premio Arte Mondadori 2006, dove è vincitrice assoluta nella sezione pittura.
In Spazi Variabili l’artista presenta tele, oli ed acrilici in cui si sofferma entro spazi intimi, spesso venati di accenti retrò, come se si trattasse di pure evocazioni più che di luoghi fisici e reali, dalle atmosfere soffuse, fra tendaggi polverosi, divani e oggetti d’arredo che emanano odori stantii; oppure nature morte, povere cose in verità, aggredite con ferocia da un tracciato nervoso, a volte violento, ma sempre carico di intrinseche gentilezze ed eleganza. Sono immagini intense, ottenute per tramite di un impianto disegnativo e pittorico robusto, dove la pennellata viaggia sciolta, perentoria e aggressiva e si dispone in tutte le direzioni possibili con furore ed energia. Talvolta è il paesaggio metropolitano a essere oggetto dell’opera, e qui l’artista elabora un’originale cifra stilistica ricostruendo una nuova urbanità, fatta di architetture, stazioni, caselli, ponti e stazioni di servizio, di periferie e di centri cittadini rivelati tramite una precisa e dettagliata iconografia estratta dalla contemporaneità e dal convulso modo di essere della città.
Grazie a questa sua capacità, Sgrò ottiene degli effetti puramente emotivi, dove luce ed ombra si danno appuntamento per superare il confine della tela. Nel cuore delle cose va a cercare la luce come se si riaprisse uno squarcio caravaggesco sulle buie stanze colme di utensili dimenticati, come se venisse via la polvere culturale che sedimenta sui ricordi. La Sgrò svuota di ridondanze il fare pittura. Non è una pittura da chiesa la sua, ma celebra le nicchie di quel quotidiano intriso di silenzio.
“La creatività è un viaggio in seggiovia. Guardo tutto ad una certa distanza dalla terra. E spero che ancora questo mi faccia meravigliare” (Tina Sgrò).
www.tinasgro.it
Tina Sgrò, Cinzia Fiaschi. Le affinità elettive di Alessandra Redaelli
Tina Sgrò e Cinzia Fiaschi non sono solo due donne che dipingono. Sono due artiste – donne – che lavorano con l’anima. E non si tratta di un modo di dire. Se ci riflettiamo, non è poi così scontato che tutti gli artisti (o le artiste) dipingano con l’anima. Il che non comporta necessariamente un giudizio negativo nei confronti degli altri, s’intende. C’è chi dipinge meravigliosamente con la ragione, chi fa mirabilmente della propria arte una scienza esatta. E poi c’è chi, come Tina e Cinzia, dipinge con l’anima. Dipingere con l’anima significa, per un artista, mettere dentro il lavoro tutto se stesso, significa andare a recuperare in fondo alla propria anima, giù, nelle profondità più recondite, la forza, la rabbia, la gioia, la disperazione, le sconfitte, i trionfi, i segreti inconfessabili, i più intricati grovigli emotivi e metterli lì, sulla tela, esposti, indifesi, sotto forma di luce e colore.
Ecco: luce e colore. Diversissime, apparentemente agli antipodi, Tina Sgrò e Cinzia Fiaschi si potrebbero definire entrambe in maniera completa e soddisfacente usando esclusivamente i criteri della luce e del colore. Una è convinta figurativa, l’altra una feroce astratta. Eppure luce e colore le sostanziano entrambe fino all’essenza. Il colore di Tina è modulato in tinte pastose, soffici, in cui si può avere la sensazione di affondare, mentre quello di Cinzia è nettissimo, graffiante, urlato. E – ancora – la luce di Tina è soffusa, lieve, pulviscolare, accogliente, mentre quella di Cinzia, abbacinante, ti inchioda davanti al quadro e ti chiede conto di te. E se traducessimo questi due parametri di luce e colore in musica, ci renderemmo subito conto che la musica di Tina è un sottofondo eseguito al pianoforte, una discreta colonna sonora per chiacchiere, memorie, pensieri. Mentre quella di Cinzia è un ritmo potente: un rullare di tamburi africani, ossessivo, meravigliosamente inesorabile.
Diversissime, dunque? Inconciliabili? Assolutamente no. Perché sotteso a quelle stanze dense di penombre, così come a quelle unghiate di colore, c’è la medesima passione profonda per la pittura. Perché Tina, così come Cinzia, è sostanzialmente un’istintiva. E istinto, gesto, pulsione immediata, sono lì, riconoscibili e palpitanti, sulle tele di Tina come su quelle di Cinzia. Il fare veloce, emotivo, l’urgenza dell’azione saltano all’occhio fin dal primo sguardo, e sono loro a dare la direzione delle linee di forza che sostengono sia le opere figurative della prima che i lavori astratti della seconda. E che dire di quel senso profondo dell’equilibrio? Di quella scansione misurata e precisissima degli spazi? Sono – per entrambe - figli della medesima materia emotiva, che in un’artista si trasforma in una sequenza infinita di ambienti, quasi un unico palazzo incantato nel quale smarrirsi come in un labirinto, mentre nell’altra si fa fluire travolgente di colore.
Ma ad accomunare i lavori di Tina Sgrò a quelli di Cinzia Fiaschi, forse, più ancora di tutto questo, è la sensualità che scorre sottopelle. Un vago senso di seduzione che nei dipinti di Tina ci arriva come un sussurro, in quelli di Cinzia come un esplicito richiamo emotivo. Ecco, allora, ad illustrare le opere in mostra, alcuni estratti da due grandi storie d’amore: la passione di Fiammetta per Panfilo, raccontata da Giovanni Boccaccio nell’Elegia di Madonna Fiammetta, e quella tra l’innamorato ma irresoluto Newland Archer e la scandalosa Ellen Olenska nello struggente romanzo di Edith Wharton L’Età dell’innocenza.
Cinzia Fiaschi
Artista visiva e performer, allieva della scuola di Pittura del Maestro G. Giulietti all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha maturato il suo lavoro di forte impronta informale attraverso una costante ricerca personale della tecnica, ampliando la sua azione pittorica (action painting) in sinergia con altre forme d’arte, come la musica, la danza, il teatro, realizzando veri e propri “live art” in spazi anche alternativi al circuito artistico ufficiale, interagendo spesso con il pubblico, spesso parte integrante della performance.
Presente da anni in selezionati eventi espositivi, personali e collettivi, in Italia e all’Estero, indica come suo stabile concept esecutivo la fermezza e la chiarezza dell’atto improvvisato (action-azione pittorica) all’unisono con il proprio corpo (gesto-movimento), necessario per intraprendere il suo personale viaggio estetico ed emotivo all’interno del colore.
Artista poliedrica, partecipa a workshop di teatro-danza e contact improvvisation, crea istallazioni scenografiche per festival e teatro danza e le sue opere sono presenti in set cinematografici e video-spot per la comunicazione pubblicitaria. Scrive, seleziona e collabora come performer con musicisti e vocalist danzatori attori, live-video, realizzando performance d’improvvisazione e veri e propri eventi musicali e coreografici .
In Spazi Variabili l'artista presenta una collezione di pezzi in tecnica mista su tela realizzati tra il 2012 e il 2013. La collezione è il risultato di una lunga ricerca artistica, letteraria e pittorica. Realizzate in Toscana, a Certaldo, paese del poeta Giovanni Boccaccio, a cui l'artista ha voluto rendere omaggio nel suo settimo centenario dalla nascita (1313), le opere nascono dallo studio di uno dei libri più importanti di Boccaccio, "Elegia di Madonna Fiammetta" (1342-44). L‘artista ha voluto restituire alla contemporaneità, con la sua informe espressione pittorica, suggestioni ed emozioni tratte da ogni capitolo del libro. Un libro scritto in forma di diario dove Fiammetta, donna cortese e innamorata, descrive in prima persona i patimenti e le gioie per l'amato Panfilo, la disperazione della lontananza e l'amore accecante del loro incontro.
Il lavoro della Fiaschi riporta a nudo questa atmosfera sentimentale di contrasti, in forti giochi di cromie, in un'alchimia imprevista, nella dicotomia, (amore-odio, buio-luce) tra spazi e spazialità interiori, propri della passione umana.
Le opere sono create nella lentezza meditativa della ricerca letteraria e artistica, cercando di ridare al sentimento, letto e condensato dall'artista, il giusto significato semantico attraverso il colore e l'azione pittorica (action painting).
E' stato realizzato il catalogo monografico: Cinzia Fiaschi "Elegia di Madonna Fiammetta, viaggio pittorico fotografico performativo, ed. Pacini, 2013.
www.cinziafiaschi.com
Tina Sgrò
L’artista, diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nel 1997 con 110/110 e lode, svolge la sua attività tra Milano, Parigi e Londra. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali e ha all’attivo esposizioni collettive e personali. Nel 2003 è vincitrice di un lotto del concorso per l’acquisizione di opere d’arte per la sede della Corte dei Conti di Potenza. Ancora nel 2011, con un concorso nazionale, viene scelta una sua opera d’arte per l’Auditorium della sede della questura di Grosseto. Tra le esperienze più importanti si ricorda Il premio Arte Mondadori 2006, dove è vincitrice assoluta nella sezione pittura.
In Spazi Variabili l’artista presenta tele, oli ed acrilici in cui si sofferma entro spazi intimi, spesso venati di accenti retrò, come se si trattasse di pure evocazioni più che di luoghi fisici e reali, dalle atmosfere soffuse, fra tendaggi polverosi, divani e oggetti d’arredo che emanano odori stantii; oppure nature morte, povere cose in verità, aggredite con ferocia da un tracciato nervoso, a volte violento, ma sempre carico di intrinseche gentilezze ed eleganza. Sono immagini intense, ottenute per tramite di un impianto disegnativo e pittorico robusto, dove la pennellata viaggia sciolta, perentoria e aggressiva e si dispone in tutte le direzioni possibili con furore ed energia. Talvolta è il paesaggio metropolitano a essere oggetto dell’opera, e qui l’artista elabora un’originale cifra stilistica ricostruendo una nuova urbanità, fatta di architetture, stazioni, caselli, ponti e stazioni di servizio, di periferie e di centri cittadini rivelati tramite una precisa e dettagliata iconografia estratta dalla contemporaneità e dal convulso modo di essere della città.
Grazie a questa sua capacità, Sgrò ottiene degli effetti puramente emotivi, dove luce ed ombra si danno appuntamento per superare il confine della tela. Nel cuore delle cose va a cercare la luce come se si riaprisse uno squarcio caravaggesco sulle buie stanze colme di utensili dimenticati, come se venisse via la polvere culturale che sedimenta sui ricordi. La Sgrò svuota di ridondanze il fare pittura. Non è una pittura da chiesa la sua, ma celebra le nicchie di quel quotidiano intriso di silenzio.
“La creatività è un viaggio in seggiovia. Guardo tutto ad una certa distanza dalla terra. E spero che ancora questo mi faccia meravigliare” (Tina Sgrò).
www.tinasgro.it
25
settembre 2014
Cinzia Fiaschi / Tina Sgrò – Spazi variabili
Dal 25 settembre al 02 novembre 2014
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA UMANISTICA DELL’INCORONATA
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 116, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 116, (Milano)
Orario di apertura
11-21
Vernissage
25 Settembre 2014, h 19
Autore