Al piano terra CIPRIAN SAYS personale di Ciprian Mureşan a cura di Mihnea Mircan. Un progetto ideato per gli spazi della galleria milanese incentrato su un potere che non conosce ma dispensa sapere. Attraverso rievocazioni di Eugéne Ionesco, di Hieronymus Bosch e della Bibbia, la mostra è una riflessione sui principi dell’educazione e sull’infanzia composta da una serie di opere che delineano una “storia” che può essere titolata “Ciprian Mureşan e Una Memoria della Sua Infanzia”.



Nella Project Room al primo piano A history out of context prima personale di Ian Tweedy, a cura di Marco Scotini. Il giovane artista, classe 1982, è una sorta di hacker della storia, interviene su mappe geografiche della guerra fredda, sulle copertine di vecchi libri, su documenti del passato. Il repertorio di immagini con cui Tweedy lavora appartiene ad un passato recente ma di cui sembrano perduti definitivamente coordinate e contesto.

Una grande scritta, Context, sulle parete, una serie di trenta disegni e un video bianco/nero in cui l’artista fa il verso a Marcel Broodthaers sono gli elementi di questa della prima personale dell’americano di base a Milano.