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Circle Line #1 – Ho perso il pallone
I tre progetti espositivi a cura di Marcello Smarrelli, raggruppati sotto il titolo Circle Line, che saranno presentati durante l’estate 2006, avranno in comune proprio l’idea del gioco sia individuale che di gruppo
Comunicato stampa
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Dopo la riapertura del 2003 con il progetto espositivo Mosche da Bar/Barflies, curato da Marcello Smarrelli, in cui un gruppo di artisti (Enzo Cucchi, Christophe Brunnquell, Johanna Grawünder e Domenico Mangano) erano stati invitati a ricreare l’atmosfera di un bar degli anni ‘60 - che indicava una possibile destinazione d’uso per questo luogo fortemente simbolico per la città - la Rotonda a mare di Senigallia riapre completamente restaurata e con un grande mosaico dell’artista Enzo Cucchi all’ingresso del pontile. Si è dotata anche di una sigla, RAM, che cavalca la consuetudine - divenuta tradizionale per i luoghi dell’arte contemporanea - di coniare un acronimo che diventi anche il simbolo visivo del luogo, come il MET o il MOMA di New York o i più nostrani MACRO e MAXXI di Roma e i neonati MADRE e PAN di Napoli o il MAMBO di Bologna.
L’intenzione è di proseguire sulla scia di quell’esperienza del 2003, che aveva trasformato la Rotonda in un luogo ideale di incontro tra arte e divertimento. Sappiamo, però, che non c’è vero divertimento senza un pensiero che lo sostenga. Ma l’arte può realizzare questa alchimia quando si riesce a dissociarla da una funzione puramente decorativa o di semplice riqualificazione dei luoghi.
I tre progetti espositivi a cura di Marcello Smarrelli, raggruppati sotto il titolo Circle Line, che saranno presentati durante l’estate 2006, avranno in comune proprio l’idea del gioco sia individuale che di gruppo, ma anche il tema del viaggio, dell’acqua, delle forme circolari, dell’eterno ritorno. Sono pensieri che girano su loro stessi, nati dall’ossessione per il cerchio, dall’idea di perfezione delle cose rotonde. Opere nate per essere in movimento, che per la loro stessa natura continuano a girare e a mettere in moto meccanismi di riflessione sempre diversi e sorprendenti. Come la Circle Line, una delle linee più famose della Metropolitana di Londra, questi progetti seguono traiettorie circolari, che non trovano mai un punto d’arrivo, un capolinea. Per questa idea di infinito, di perdita delle coordinate, di sensazione di girare a vuoto, la Circe Line, diventata uno dei simboli di Londra, è stata scelta come metafora contemporanea da associare alla particolare architettura della Rotonda.
Ho perso il pallone è un progetto prodotto da RAMinarte che vede l’inedita collaborazione di tre artisti, Alessandro Ceresoli, Ettore Favini e Diego Perrone, e dell’architetto spagnolo Adela Bravo Sauras. Uniti, come i mitici Argonauti, dal desiderio di realizzare utopiche gesta e verificare fantasiose teorie, l’insolito gruppo formerà l’equipaggio di una barca a vela che cercherà di descrivere un cerchio nel Mar Adriatico, partendo da Senigallia, passando per Capo d’Istria e includendo in esso alcune isole Croate. L’operazione verrà ripresa 24 ore su 24 per tutti i giorni della navigazione con un sistema di sorveglianza a circuito chiuso, fissato sull’albero maestro della barca e puntato verso l'orizzonte. Tutto il materiale prodotto nel corso della navigazione verrà esposto all’interno della Rotonda, affinché i visitatori possano idealmente ripercorrere le fasi dell’operazione di questa ideale descrizione di un cerchio tangente alla Rotonda stessa. Un doppio cerchio, quello della pianta della Rotonda e quello tracciato sul mare, quasi a indicare il segno dell’infinito ∞, come infinito sarà il tempo del viaggio riportato sui monitor che nella Rotonda vedranno scorrere le immagini del mare riprese durante la navigazione
Top 100 è un progetto nato nel 2003 dalla collaborazione di 100 curatori e critici d'arte internazionali che Davide Bertocchi ha coinvolto rivolgendo loro una semplice domanda: il titolo della propria canzone preferita, quell'unica e sola canzone che porteremmo con noi sull’isola deserta o nel fatidico viaggio senza ritorno sulla luna. Una richiesta che implica una basilare scelta estetica, un atto critico semplice e netto. Un modo di scegliere coraggioso, personale e deciso che l’artista non riscontra più nel mondo mediatico della critica globalizzata a dei consensi unificati. La compilation è stata editata su Cd MP3, in edizione di 500 dal titolo “Top 100” mentre i dischi in vinile delle 100 canzoni, incollati tra loro, sono diventati le ruote di una improbabile vettura, una scultura ibrida a metà strada tra un Kayak e un veicolo di Formula1. Un mezzo anfibio che galleggia sulle scelte musicali e "critiche" dei partecipanti, posto al di sopra di ogni possibile giudizio. Il progetto nasce con il proposito di farlo girare il più possibile nei luoghi dell’arte contemporanea. Nel suo percorso ha già toccato il Palais de Tokyo a Parigi, il De Appel di Amsterdam, il Palazzo delle Papesse a Siena e altri ancora.
Nel 2005 il progetto si é allargato ad altre 100 personalità del mondo dell'arte con l’edizione della “Top 100” vol.2 . L'ultimo Cd della trilogia “Top 100” vol.3 sarà realizzato e presentato in anteprima, insieme ai precedenti, alla Rotonda a Mare.
Scirocca è una scultura a più mani che deve il suo titolo al vento caldo di Castellammare - un paesino affacciato sull’Adriatico ai confini tra Marche e Abruzzo - dove questa specie di Golem è stato modellato nella creta prima della sua trasposizione nel marmo. Fa parte di un progetto più ampio nato dal mio sodalizio con Enzo Cucchi. È il prodotto di un modus operandi che avevamo sperimentato per la prima volta nel 2003 alla Rotonda a Mare di Senigallia con Mosche da Bar/Barflies con la realizzazione di un’opera collettiva di Enzo Cucchi, Christophe Brunnquell, Johanna Grawünder e Domenico Mangano.
L’idea di produrre un lavoro a più mani è poi proseguita in due recenti mostre Intramoenia/Extra Art a Castel del Monte e Il gioco è fatto a Ravello, su invito di Achille Bonito Oliva, curatore dei due progetti espositivi.
Il gruppo di artisti che ha realizzato l’opera è composto, oltre che da Enzo Cucchi, da Andrea Anastasio, Francesco Arena, Marc Bauer, Elisabetta Benassi, Carlo Benvenuto, Domenico Mangano. Questa scultura vuole giocare con il sistema tradizionale dell’arte. Non si sa bene a chi attribuirla, che valore economico darle, a che tipo di giudizio critico sottoporla. Abbiamo realizzato un simulacro, un ibrido curioso denominato, a seconda dei casi, come una Santa o una Mummia. Un feticcio composto da parti eterogenee, ognuna portatrice di un linguaggio artistico diverso, ma fuse tra loro fino a trasformarsi in un corpo unico. Un mostro semantico, un feticcio generato dalla comunicazione, un idolo informe nato dalla fusione di pensieri morbosi. Un cadavre exquise che, come quelli inventati dai surrealisti, nasce dalla volontà di sperimentare le vie traverse della casualità e dell’automatismo, senza perdere l’obiettivo di rimanere un gioco tra amici che si ritrovano seduti intorno al tavolino di un bar.
La scultura in marmi di diverso colore è preziosa e sorprendente come un’opera barocca, il fumo che a tratti ne fuoriesce contribuisce a darne l’immagine di una divinità ctonia e a tratti demoniaca. Nasce con il desiderio di farla girare il più possibile, di farle realizzare un tour delle città di mare, come fosse una statua sacra, dotata di speciali poteri taumaturgici. L’arrivo di Scirocca sarà salutato ogni volta da una festa, per la quale tutti gli artisti coinvolti realizzeranno un’azione che, opportunamente documentata, diventerà parte integrante del lavoro.
Dopo Ravello e Senigallia la prossima tappa di questo improbabile tour sarà… un’altra città di mare.
L’intenzione è di proseguire sulla scia di quell’esperienza del 2003, che aveva trasformato la Rotonda in un luogo ideale di incontro tra arte e divertimento. Sappiamo, però, che non c’è vero divertimento senza un pensiero che lo sostenga. Ma l’arte può realizzare questa alchimia quando si riesce a dissociarla da una funzione puramente decorativa o di semplice riqualificazione dei luoghi.
I tre progetti espositivi a cura di Marcello Smarrelli, raggruppati sotto il titolo Circle Line, che saranno presentati durante l’estate 2006, avranno in comune proprio l’idea del gioco sia individuale che di gruppo, ma anche il tema del viaggio, dell’acqua, delle forme circolari, dell’eterno ritorno. Sono pensieri che girano su loro stessi, nati dall’ossessione per il cerchio, dall’idea di perfezione delle cose rotonde. Opere nate per essere in movimento, che per la loro stessa natura continuano a girare e a mettere in moto meccanismi di riflessione sempre diversi e sorprendenti. Come la Circle Line, una delle linee più famose della Metropolitana di Londra, questi progetti seguono traiettorie circolari, che non trovano mai un punto d’arrivo, un capolinea. Per questa idea di infinito, di perdita delle coordinate, di sensazione di girare a vuoto, la Circe Line, diventata uno dei simboli di Londra, è stata scelta come metafora contemporanea da associare alla particolare architettura della Rotonda.
Ho perso il pallone è un progetto prodotto da RAMinarte che vede l’inedita collaborazione di tre artisti, Alessandro Ceresoli, Ettore Favini e Diego Perrone, e dell’architetto spagnolo Adela Bravo Sauras. Uniti, come i mitici Argonauti, dal desiderio di realizzare utopiche gesta e verificare fantasiose teorie, l’insolito gruppo formerà l’equipaggio di una barca a vela che cercherà di descrivere un cerchio nel Mar Adriatico, partendo da Senigallia, passando per Capo d’Istria e includendo in esso alcune isole Croate. L’operazione verrà ripresa 24 ore su 24 per tutti i giorni della navigazione con un sistema di sorveglianza a circuito chiuso, fissato sull’albero maestro della barca e puntato verso l'orizzonte. Tutto il materiale prodotto nel corso della navigazione verrà esposto all’interno della Rotonda, affinché i visitatori possano idealmente ripercorrere le fasi dell’operazione di questa ideale descrizione di un cerchio tangente alla Rotonda stessa. Un doppio cerchio, quello della pianta della Rotonda e quello tracciato sul mare, quasi a indicare il segno dell’infinito ∞, come infinito sarà il tempo del viaggio riportato sui monitor che nella Rotonda vedranno scorrere le immagini del mare riprese durante la navigazione
Top 100 è un progetto nato nel 2003 dalla collaborazione di 100 curatori e critici d'arte internazionali che Davide Bertocchi ha coinvolto rivolgendo loro una semplice domanda: il titolo della propria canzone preferita, quell'unica e sola canzone che porteremmo con noi sull’isola deserta o nel fatidico viaggio senza ritorno sulla luna. Una richiesta che implica una basilare scelta estetica, un atto critico semplice e netto. Un modo di scegliere coraggioso, personale e deciso che l’artista non riscontra più nel mondo mediatico della critica globalizzata a dei consensi unificati. La compilation è stata editata su Cd MP3, in edizione di 500 dal titolo “Top 100” mentre i dischi in vinile delle 100 canzoni, incollati tra loro, sono diventati le ruote di una improbabile vettura, una scultura ibrida a metà strada tra un Kayak e un veicolo di Formula1. Un mezzo anfibio che galleggia sulle scelte musicali e "critiche" dei partecipanti, posto al di sopra di ogni possibile giudizio. Il progetto nasce con il proposito di farlo girare il più possibile nei luoghi dell’arte contemporanea. Nel suo percorso ha già toccato il Palais de Tokyo a Parigi, il De Appel di Amsterdam, il Palazzo delle Papesse a Siena e altri ancora.
Nel 2005 il progetto si é allargato ad altre 100 personalità del mondo dell'arte con l’edizione della “Top 100” vol.2 . L'ultimo Cd della trilogia “Top 100” vol.3 sarà realizzato e presentato in anteprima, insieme ai precedenti, alla Rotonda a Mare.
Scirocca è una scultura a più mani che deve il suo titolo al vento caldo di Castellammare - un paesino affacciato sull’Adriatico ai confini tra Marche e Abruzzo - dove questa specie di Golem è stato modellato nella creta prima della sua trasposizione nel marmo. Fa parte di un progetto più ampio nato dal mio sodalizio con Enzo Cucchi. È il prodotto di un modus operandi che avevamo sperimentato per la prima volta nel 2003 alla Rotonda a Mare di Senigallia con Mosche da Bar/Barflies con la realizzazione di un’opera collettiva di Enzo Cucchi, Christophe Brunnquell, Johanna Grawünder e Domenico Mangano.
L’idea di produrre un lavoro a più mani è poi proseguita in due recenti mostre Intramoenia/Extra Art a Castel del Monte e Il gioco è fatto a Ravello, su invito di Achille Bonito Oliva, curatore dei due progetti espositivi.
Il gruppo di artisti che ha realizzato l’opera è composto, oltre che da Enzo Cucchi, da Andrea Anastasio, Francesco Arena, Marc Bauer, Elisabetta Benassi, Carlo Benvenuto, Domenico Mangano. Questa scultura vuole giocare con il sistema tradizionale dell’arte. Non si sa bene a chi attribuirla, che valore economico darle, a che tipo di giudizio critico sottoporla. Abbiamo realizzato un simulacro, un ibrido curioso denominato, a seconda dei casi, come una Santa o una Mummia. Un feticcio composto da parti eterogenee, ognuna portatrice di un linguaggio artistico diverso, ma fuse tra loro fino a trasformarsi in un corpo unico. Un mostro semantico, un feticcio generato dalla comunicazione, un idolo informe nato dalla fusione di pensieri morbosi. Un cadavre exquise che, come quelli inventati dai surrealisti, nasce dalla volontà di sperimentare le vie traverse della casualità e dell’automatismo, senza perdere l’obiettivo di rimanere un gioco tra amici che si ritrovano seduti intorno al tavolino di un bar.
La scultura in marmi di diverso colore è preziosa e sorprendente come un’opera barocca, il fumo che a tratti ne fuoriesce contribuisce a darne l’immagine di una divinità ctonia e a tratti demoniaca. Nasce con il desiderio di farla girare il più possibile, di farle realizzare un tour delle città di mare, come fosse una statua sacra, dotata di speciali poteri taumaturgici. L’arrivo di Scirocca sarà salutato ogni volta da una festa, per la quale tutti gli artisti coinvolti realizzeranno un’azione che, opportunamente documentata, diventerà parte integrante del lavoro.
Dopo Ravello e Senigallia la prossima tappa di questo improbabile tour sarà… un’altra città di mare.
29
luglio 2006
Circle Line #1 – Ho perso il pallone
Dal 29 luglio al 30 settembre 2006
performance - happening
Location
RAM – ROTONDA A MARE
Senigallia, Lungomare, (Ancona)
Senigallia, Lungomare, (Ancona)
Vernissage
29 Luglio 2006, ore 19
Ufficio stampa
ARTHEMISIA
Autore
Curatore