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Ciriaco Campus – 100 presse x 100 televisori
“100 presse x 100 televisori e rumore di pressa per 188 frigoriferi, 32 cucine, 155 lavatrici, 39 microonde, 58 ferri da stiro, 43 computer, 108 cellulari, 21 asciugacapelli, 42 videocamere, 124 aspirapolvere e altro”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ciriaco Campus realizza negli spazi della Di Salvo, in via della Lungara a Roma, una video installazione dal titolo “100 presse x 100 televisori e rumore di pressa per 188 frigoriferi, 32 cucine, 155 lavatrici, 39 microonde, 58 ferri da stiro, 43 computer, 108 cellulari, 21 asciugacapelli, 42 videocamere, 124 aspirapolvere e altro”. L’intervento si svolge nei giorni 20 e 21 Maggio dalle ore 18 alle ore 21, durante il normale orario di apertura.
L’esercizio commerciale Di Salvo è un’istituzione per i Romani, nel senso che tutti o quasi hanno visionato o acquistato da Di Salvo uno degli innumerevoli prodotti offerti a prezzi vantaggiosi.
Situato nel centro storico in prossimità del carcere di Regina Coeli, è costituto da un magazzino di 1000 mq formato da vari ambienti. Vi si accede percorrendo un lungo androne su cui si aprono gli ingressi ai reparti dell’hi-fi e dei condizionatori. Superata una grande vetrina a parete sulla quale sono esposti orologi, sveglie e macchine da caffè, si entra nel primo locale, dal quale, a raggiera, si dipartono gli altri. A sinistra si accede al reparto degli aspirapolvere e dei piccoli elettrodomestici, di fronte a quello dedicato a frigoriferi, cucine e forni a microonde, a destra invece si entra nel cuore di Di Salvo: 100 televisori a cristalli liquidi di tutte le dimensioni e marche, dai 17 ai 60 pollici sono esposti a semicerchio, avvolgendo lo spettatore/consumatore in un tripudio di suoni e colori.
Nella videoinstallazione di Campus lo spettatore è accolto nell’androne da una fitta nebbia, l’eco del rumore di fabbrica anni ‘60 proveniente dall’interno del negozio lo guida verso la zona televisori. Sui 100 schermi appaiono, de-sincronizzate, 1000 immagini della politica, costume, cultura, spettacolo, scienza ... degli ultimi 50 anni della nostra storia. Le immagini vengono sistematicamente, una per una, accartocciate e schiacciate da una pressa industriale.
L’artista ha scelto le immagini non tanto guidato dall’interesse suo personale o di una specifica generazione, quanto dal sentire del vissuto collettivo e più precisamente del suo immaginario televisivo, essendo quasi tutte le immagini il frutto di quella memoria. Sono infatti presenti immagini di accadimenti presenti nei ricordi di tutti accanto ad altre insignificanti che pure stanno, mai utilizzate, sepolte nella memoria.
Il rumore ritmato prodotto dallo schiacciamento della pressa da un lato, e l’apparire della sequenza infinita di immagini dall’altro, fanno perdere la cognizione del tempo. Si viene risucchiati in una spirale ipnotica: emerge dalla memoria una data immagine, la si riconosce, ma non si ha il tempo di abbandonarsi ad essa perché, impietosa, viene distrutta ed appare quella successiva. L’azione della pressa, che non ha valenze “negative”, instaura invece una sorta di fatica di Sisifo tra lo spettatore e la sua mente.
L’archivio è disposto in modo del tutto casuale: l’assassinio di Kennedy o la caduta del muro di Berlino, stanno accanto accanto alla foto di un negozio in centro o alla pubblicità di una bibita. Il risultato di questo accostamento è la perdita di “valore”, un livellamento tra ciò che è ritenuto importante e ciò che non lo è. Campus ha solo evitato che questa vicinanza generasse facili considerazioni retoriche o moralistiche.
L’esercizio commerciale Di Salvo è un’istituzione per i Romani, nel senso che tutti o quasi hanno visionato o acquistato da Di Salvo uno degli innumerevoli prodotti offerti a prezzi vantaggiosi.
Situato nel centro storico in prossimità del carcere di Regina Coeli, è costituto da un magazzino di 1000 mq formato da vari ambienti. Vi si accede percorrendo un lungo androne su cui si aprono gli ingressi ai reparti dell’hi-fi e dei condizionatori. Superata una grande vetrina a parete sulla quale sono esposti orologi, sveglie e macchine da caffè, si entra nel primo locale, dal quale, a raggiera, si dipartono gli altri. A sinistra si accede al reparto degli aspirapolvere e dei piccoli elettrodomestici, di fronte a quello dedicato a frigoriferi, cucine e forni a microonde, a destra invece si entra nel cuore di Di Salvo: 100 televisori a cristalli liquidi di tutte le dimensioni e marche, dai 17 ai 60 pollici sono esposti a semicerchio, avvolgendo lo spettatore/consumatore in un tripudio di suoni e colori.
Nella videoinstallazione di Campus lo spettatore è accolto nell’androne da una fitta nebbia, l’eco del rumore di fabbrica anni ‘60 proveniente dall’interno del negozio lo guida verso la zona televisori. Sui 100 schermi appaiono, de-sincronizzate, 1000 immagini della politica, costume, cultura, spettacolo, scienza ... degli ultimi 50 anni della nostra storia. Le immagini vengono sistematicamente, una per una, accartocciate e schiacciate da una pressa industriale.
L’artista ha scelto le immagini non tanto guidato dall’interesse suo personale o di una specifica generazione, quanto dal sentire del vissuto collettivo e più precisamente del suo immaginario televisivo, essendo quasi tutte le immagini il frutto di quella memoria. Sono infatti presenti immagini di accadimenti presenti nei ricordi di tutti accanto ad altre insignificanti che pure stanno, mai utilizzate, sepolte nella memoria.
Il rumore ritmato prodotto dallo schiacciamento della pressa da un lato, e l’apparire della sequenza infinita di immagini dall’altro, fanno perdere la cognizione del tempo. Si viene risucchiati in una spirale ipnotica: emerge dalla memoria una data immagine, la si riconosce, ma non si ha il tempo di abbandonarsi ad essa perché, impietosa, viene distrutta ed appare quella successiva. L’azione della pressa, che non ha valenze “negative”, instaura invece una sorta di fatica di Sisifo tra lo spettatore e la sua mente.
L’archivio è disposto in modo del tutto casuale: l’assassinio di Kennedy o la caduta del muro di Berlino, stanno accanto accanto alla foto di un negozio in centro o alla pubblicità di una bibita. Il risultato di questo accostamento è la perdita di “valore”, un livellamento tra ciò che è ritenuto importante e ciò che non lo è. Campus ha solo evitato che questa vicinanza generasse facili considerazioni retoriche o moralistiche.
20
maggio 2010
Ciriaco Campus – 100 presse x 100 televisori
Dal 20 al 21 maggio 2010
arte contemporanea
Location
DI SALVO
Roma, Via Della Lungara, 33, (Roma)
Roma, Via Della Lungara, 33, (Roma)
Orario di apertura
ore 18-21
Vernissage
20 Maggio 2010, ore 18-21
Autore
Curatore