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Città Nuove medievali. San Giovanni Valdarno, la Toscana e l’Europa
Il convegno mette a confronto i modelli e le tecniche d’impianto delle città di nuova fondazione, realizzate in Italia e in Europa in età tardo-medievale, affrontando il tema secondo una prospettiva interdisciplinare architettonica-urbanistica, socioeconomica, storico-archeologico, letteraria.
Comunicato stampa
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Si terrà a San Giovanni Valdarno nelle giornate del 20 e 21 novembre il Convegno Internazionale: “Città Nuove Medievali. San Giovanni Valdarno, la Toscana e l’Europa”. Realizzato nell’ambito delle Celebrazioni Arnolfiane, il convegno è promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno, dalla Regione Toscana, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Curato per la parte scientifica da Enrico Guidoni, Ordinario di Storia dell’Urbanistica dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza”, articolato in quattro sessioni, “Città Nuove medievali. San Giovanni Valdarno, la Toscana, e l’Europa" completa la mostra "Arnolfo Urbanista", attualmente in corso a Casa Masaccio.
Il convegno mette a confronto i modelli e le tecniche d’impianto delle città di nuova fondazione, realizzate in Italia e in Europa in età tardo-medievale, affrontando il tema secondo una prospettiva interdisciplinare architettonica-urbanistica, socioeconomica, storico-archeologico, letteraria. Durante il convegno verranno presentate numerose ricerche eseguite per questa occasione, dai dottori di ricerca e dottorandi in “Storia della Città” dell’Università di Roma “La Sapienza”, in Italia e all’estero. L’obiettivo è quindi quello di contribuire in quest’ambito ad un rinnovamento degli studi, grazie alle nuove indagini, al contributo degli studiosi stranieri e alle elaborazioni critiche dei docenti che da anni, nelle facoltà di architettura italiane si dedicano allo studio delle città nuove medievali. E’ giusto che questo rinnovamento parta da San Giovanni Valdarno, il cui progetto urbanistico arnolfiano rappresenta il massimo della raffinatezza e della creatività, costituendo un modello, anche in età rinascimentale, di controllo spaziale e metrologico della forma urbana.
Le "Terre Nuove" era il nome che nel Medioevo veniva dato alle città di nuova fondazione, "figlie" dirette dei centri più importanti che espandevano sul loro territorio potere e controllo. Così per Firenze, che fonda le Terre Nuove di Castelfranco, Terranuova, Scarperia, Firenzuola e appunto di San Giovanni Valdarno, che porta il nome del patrono di Firenze e che rappresenta ancora oggi uno degli esempi meglio documentati e più riusciti di quella progettazione urbana medievale che influenzerà poi tutta l'urbanistica, dal Rinascimento fino ai tempi nostri.
Se il fenomeno delle Terre Nuove è noto in Europa, dove tra l'inizio del XII e la metà del XIV secolo raddoppiò il numero dei centri urbani (ne sono esempi la tedesca Lubecca, la francese Montauban, l'inglese Salisbury), le città fiorentine hanno una particolarità eccezionale: possono essere considerate vere e proprie opere d'arte, nel senso letterale in quanto i loro progettisti erano artisti (questo fatto non è noto per nessun altro progetto di città medievale), che applicarono la progettazione ortogonale, creando proporzioni perfette e rappresentando il loro concetto di città ideale.
I Giornata: I sessione, 9.00-13.00 San Giovanni Valdarno e le Terre Nuove fiorentine
II sessione 15.30- 17.00 La Toscana / Italia Centrale
II Giornata: III sessione: 9.30-13.00 Italia Settentrionale/Italia Meridionale
IV sessione: 15.30-17.00 L’Europa
Curatore scientifico Enrico Guidoni, Ordinario di Storia dell’Urbanistica dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", con la partecipazione di alcuni dei massimi studiosi italiani e stranieri:
Cluade Calmettes, Presidente del Centre d'Etude des Bastides; Aldo Casamento, docente di Storia dell'Urbanistica all'Università di Palermo; Maria Teresa Marsala, docente di Storia dell'urbanistica moderna e contemporanea presso la facoltà di Architettura di Palermo; Paolo Micalizzi, docente di Storia della città e del territorio presso la Facoltà di Architettura dell'università di "Roma Tre"; Amedeo Serra de Sfillis, Docente all'Università di Velencia; Ugo Soragni, Soprintendente Regionale della Puglia; e altri
Il convegno mette a confronto i modelli e le tecniche d’impianto delle città di nuova fondazione, realizzate in Italia e in Europa in età tardo-medievale, affrontando il tema secondo una prospettiva interdisciplinare architettonica-urbanistica, socioeconomica, storico-archeologico, letteraria. Durante il convegno verranno presentate numerose ricerche eseguite per questa occasione, dai dottori di ricerca e dottorandi in “Storia della Città” dell’Università di Roma “La Sapienza”, in Italia e all’estero. L’obiettivo è quindi quello di contribuire in quest’ambito ad un rinnovamento degli studi, grazie alle nuove indagini, al contributo degli studiosi stranieri e alle elaborazioni critiche dei docenti che da anni, nelle facoltà di architettura italiane si dedicano allo studio delle città nuove medievali. E’ giusto che questo rinnovamento parta da San Giovanni Valdarno, il cui progetto urbanistico arnolfiano rappresenta il massimo della raffinatezza e della creatività, costituendo un modello, anche in età rinascimentale, di controllo spaziale e metrologico della forma urbana.
Le "Terre Nuove" era il nome che nel Medioevo veniva dato alle città di nuova fondazione, "figlie" dirette dei centri più importanti che espandevano sul loro territorio potere e controllo. Così per Firenze, che fonda le Terre Nuove di Castelfranco, Terranuova, Scarperia, Firenzuola e appunto di San Giovanni Valdarno, che porta il nome del patrono di Firenze e che rappresenta ancora oggi uno degli esempi meglio documentati e più riusciti di quella progettazione urbana medievale che influenzerà poi tutta l'urbanistica, dal Rinascimento fino ai tempi nostri.
Se il fenomeno delle Terre Nuove è noto in Europa, dove tra l'inizio del XII e la metà del XIV secolo raddoppiò il numero dei centri urbani (ne sono esempi la tedesca Lubecca, la francese Montauban, l'inglese Salisbury), le città fiorentine hanno una particolarità eccezionale: possono essere considerate vere e proprie opere d'arte, nel senso letterale in quanto i loro progettisti erano artisti (questo fatto non è noto per nessun altro progetto di città medievale), che applicarono la progettazione ortogonale, creando proporzioni perfette e rappresentando il loro concetto di città ideale.
I Giornata: I sessione, 9.00-13.00 San Giovanni Valdarno e le Terre Nuove fiorentine
II sessione 15.30- 17.00 La Toscana / Italia Centrale
II Giornata: III sessione: 9.30-13.00 Italia Settentrionale/Italia Meridionale
IV sessione: 15.30-17.00 L’Europa
Curatore scientifico Enrico Guidoni, Ordinario di Storia dell’Urbanistica dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", con la partecipazione di alcuni dei massimi studiosi italiani e stranieri:
Cluade Calmettes, Presidente del Centre d'Etude des Bastides; Aldo Casamento, docente di Storia dell'Urbanistica all'Università di Palermo; Maria Teresa Marsala, docente di Storia dell'urbanistica moderna e contemporanea presso la facoltà di Architettura di Palermo; Paolo Micalizzi, docente di Storia della città e del territorio presso la Facoltà di Architettura dell'università di "Roma Tre"; Amedeo Serra de Sfillis, Docente all'Università di Velencia; Ugo Soragni, Soprintendente Regionale della Puglia; e altri
20
novembre 2003
Città Nuove medievali. San Giovanni Valdarno, la Toscana e l’Europa
Dal 20 al 21 novembre 2003
incontro - conferenza
Location
MUSEO DELLA PIEVE DI SAN GIOVANNI BATTISTA
San Giovanni Valdarno, Piazza Cavour, (Arezzo)
San Giovanni Valdarno, Piazza Cavour, (Arezzo)
Orario di apertura
ore 9.00-17