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Clara Garesio / Ellen G. – Dejà vu
doppia personale
Comunicato stampa
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Estratti critici:
Le “COSE” di Clara Garesio sono metafora di un mondo abitato da strani personaggi, e, allo stesso tempo, raccolta di curiosità appartenenti ad epoche, che sebbene non troppo lontane, sembrano esser state rapidamente dimenticate. Per questa ragione, ciascuna di queste opere è immediatamente capace di stimolare l’affiorare di ricordi ed emozioni. Dinanzi ai nostri occhi troviamo frammenti di oggetti, giocattoli, utensili dimenticati, che perduta la loro originaria funzione, tornano inaspettatamente a nuova vita, in una dimensione di fantasia e di sogno più elevata nella quale il legame logico e razionale - come nelle nature morte olandesi o nei ready made delle avanguardie del secolo appena conclusosi - cede il campo alla libera associazione, seguendo nessi puramente estetici o compositivi, basati adesso sul colore e sull’equilibrio delle forme.
Come nei combine di Rauschenberg, anche nelle “COSE” di Clara Garesio è l’artista stesso che assegna all’oggetto un proprio, personale, significato ri-nato dalla nuova ed originale forma di collaborazione che viene a stabilirsi attraverso il suo intervento tra i singoli materiali utilizzati. [...]
Nelle “COSE” della Garesio rivivono dunque memorie personali, storia, tradizione popolare, ma nondimeno vi si ritrovano tracce di quel filone artistico, nato agli inizi del ‘900, al quale è possibile ascrivere alcune opere di Boccioni, Apollinaire, Duchamp, Man Ray, lo stesso Picasso del periodo cubista, Arp, Ernst, Richter e il pittore-poeta Baargeld (autore, fra l'altro, di collage collettivi e anonimi definiti “Fatagaga”) fino ad arrivare, negli anni più recenti, al già citato Rauschenberg e agli stessi Calder, Tinguely e Schnabel, artisti che, come la Garesio, suscitano nell’osservatore una partecipazione all’opera, sospesa tra le dimensioni del poetico straniamento e della sensibile empatia.
Gianluca Pirozzi, 2012 (estratto)
Un mondo fantastico e a volte onirico quello creato da Ellen G., che a ragione si potrebbe definire platonico, teatrale, o forse addirittura tautologico, perchè parte dal presupposto che la bellezza della pittura sia un tutto compiuto, un mondo perfetto su cui poco o nulla può essere aggiunto. In un’epoca in cui troppi si improvvisano iconoclasti, lei predilige la scelta dell’icona artistica con la quale allineare nuove opere nella vastità creativa che la contraddistingue. [...] C’è da smarrirsi in questo sviluppo di immagini, cariche di simbologie e rese complesse, tutte, da un’attenzione fiamminga al dettaglio. Lo sguardo dello spettatore, infatti, è sottoposto ad una successione pressoché infinita di suggestioni che incuriosiscono ma allo stesso modo stordiscono, in una ebbrezza figurativa affascinante. «Esistono legami mentali e soprattutto culturali fra le immagini o frammenti di esse che utilizzo, basati sull’assonanza, ma anche sul contrasto, attraverso una ricerca estetica di pura armonia compositiva che mi porta a selezionare elementi in base a forma, colore, dimensione e fattura» dichiara Ellen G.
Ma come è possibile che un semplice accostamento di così tante immagini abbia un effetto così armoniosamente travolgente? L’unica spiegazione possibile è la teoria sui “mondi paralleli”, quelli che gli psicologi dell’infanzia chiamano “paracosmi”: paesaggi complessi e completi popolati di animali, dame ed eroi, diretti da leggi immaginarie formulate secondo il nostro esclusivo e personale arbitrio: un estratto di realtà, un’essenza che contemporaneamente fa comprendere il potere straordinario del particolare. Così prendono forma visibile i pensieri, palesandosi in modo spontaneo, senza vincoli preposti dalla norma, nè di prospettiva nè di volumi nè d’altro, estrinsecando la loro unicità semplicemente dall’accostamento di personaggi, colori ed elementi che possiedono già di per sé una qualità espressiva testimone di una cultura del passato capace di riflette il presente.
Vincenzo Rea, 2012 (estratto)
Clara Garesio (www.claragaresio.it) nasce a Torino nel 1938. Qui frequenta la Civica Scuola di Arte Ceramica, prosegue gli studi a Faenza diplomandosi presso l’I.S.A. della Ceramica e da allora insegna arte e tiene corsi speciali di ceramica. Tra gli altri riconoscimenti, nel 1956 vince il 1° Premio al XIV Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza, nel 2005 il 1o Premio Internazionale Terra di Piemonte per la sez. Arte Ceramica, nel 2006 il Premio alla Carriera del Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA).
Clara Garesio ha sempre condotto una personale ricerca artistica nel campo della ceramica, producendo pregevoli pezzi per collezioni private e pubbliche (tra l’altro, MIAAO di Torino, MIC di Faenza (RA), Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA), Museu da Marioneta di Lisbona (Portogallo), Museo Artistico Industriale di Castellamonte (TO), Raccolta Internaz. d’Arte Ceramica Contemporanea di Castelli (TE), MISA di Faenza (RA), Museo Manuel Cargaleiro di Castelo Branco (Portogallo), Museo Epicentro di Gala di Barcellona (ME), Raccolta Omeoart Boiron di Milano, etc.).
Nel corso della sua carriera artistica, ha partecipato a rassegne d’arte in Italia e all’estero ed esposto in mostre personali.
Ellen G. (www.elleng.it) nasce a Napoli nel 1967 da Clara Garesio e dallo scultore Giuseppe Pirozzi. Da loro eredita, oltre che un patrimonio di conoscenze specifiche, l’amore per la scultura, il senso della decorazione, la propensione alla sperimentazione tecnologica e alla continua innovazione del linguaggio.
Consegue due lauree, in Architettura e Conservazione dei Beni Culturali e conduce attività di ricerca per svariate istituzioni (tra cui Soprintendenza Beni Artistici e Storici Napoli, Accademia Nazionale di San Luca, CNR, Università di Granada, di Skopje e di Napoli) pubblicando lavori nel campo della storia dell’arte e dell’architettura.
Scrive attualmente su TRIA, rivista internazionale di cultura urbanistica, insegna arte nella scuola pubblica e tiene corsi speciali di ceramica ed arti applicate.
Le sue opere sono state esposte in rassegne artistiche e sono presenti in collezioni private, musei e spazi pubblici.
Le “COSE” di Clara Garesio sono metafora di un mondo abitato da strani personaggi, e, allo stesso tempo, raccolta di curiosità appartenenti ad epoche, che sebbene non troppo lontane, sembrano esser state rapidamente dimenticate. Per questa ragione, ciascuna di queste opere è immediatamente capace di stimolare l’affiorare di ricordi ed emozioni. Dinanzi ai nostri occhi troviamo frammenti di oggetti, giocattoli, utensili dimenticati, che perduta la loro originaria funzione, tornano inaspettatamente a nuova vita, in una dimensione di fantasia e di sogno più elevata nella quale il legame logico e razionale - come nelle nature morte olandesi o nei ready made delle avanguardie del secolo appena conclusosi - cede il campo alla libera associazione, seguendo nessi puramente estetici o compositivi, basati adesso sul colore e sull’equilibrio delle forme.
Come nei combine di Rauschenberg, anche nelle “COSE” di Clara Garesio è l’artista stesso che assegna all’oggetto un proprio, personale, significato ri-nato dalla nuova ed originale forma di collaborazione che viene a stabilirsi attraverso il suo intervento tra i singoli materiali utilizzati. [...]
Nelle “COSE” della Garesio rivivono dunque memorie personali, storia, tradizione popolare, ma nondimeno vi si ritrovano tracce di quel filone artistico, nato agli inizi del ‘900, al quale è possibile ascrivere alcune opere di Boccioni, Apollinaire, Duchamp, Man Ray, lo stesso Picasso del periodo cubista, Arp, Ernst, Richter e il pittore-poeta Baargeld (autore, fra l'altro, di collage collettivi e anonimi definiti “Fatagaga”) fino ad arrivare, negli anni più recenti, al già citato Rauschenberg e agli stessi Calder, Tinguely e Schnabel, artisti che, come la Garesio, suscitano nell’osservatore una partecipazione all’opera, sospesa tra le dimensioni del poetico straniamento e della sensibile empatia.
Gianluca Pirozzi, 2012 (estratto)
Un mondo fantastico e a volte onirico quello creato da Ellen G., che a ragione si potrebbe definire platonico, teatrale, o forse addirittura tautologico, perchè parte dal presupposto che la bellezza della pittura sia un tutto compiuto, un mondo perfetto su cui poco o nulla può essere aggiunto. In un’epoca in cui troppi si improvvisano iconoclasti, lei predilige la scelta dell’icona artistica con la quale allineare nuove opere nella vastità creativa che la contraddistingue. [...] C’è da smarrirsi in questo sviluppo di immagini, cariche di simbologie e rese complesse, tutte, da un’attenzione fiamminga al dettaglio. Lo sguardo dello spettatore, infatti, è sottoposto ad una successione pressoché infinita di suggestioni che incuriosiscono ma allo stesso modo stordiscono, in una ebbrezza figurativa affascinante. «Esistono legami mentali e soprattutto culturali fra le immagini o frammenti di esse che utilizzo, basati sull’assonanza, ma anche sul contrasto, attraverso una ricerca estetica di pura armonia compositiva che mi porta a selezionare elementi in base a forma, colore, dimensione e fattura» dichiara Ellen G.
Ma come è possibile che un semplice accostamento di così tante immagini abbia un effetto così armoniosamente travolgente? L’unica spiegazione possibile è la teoria sui “mondi paralleli”, quelli che gli psicologi dell’infanzia chiamano “paracosmi”: paesaggi complessi e completi popolati di animali, dame ed eroi, diretti da leggi immaginarie formulate secondo il nostro esclusivo e personale arbitrio: un estratto di realtà, un’essenza che contemporaneamente fa comprendere il potere straordinario del particolare. Così prendono forma visibile i pensieri, palesandosi in modo spontaneo, senza vincoli preposti dalla norma, nè di prospettiva nè di volumi nè d’altro, estrinsecando la loro unicità semplicemente dall’accostamento di personaggi, colori ed elementi che possiedono già di per sé una qualità espressiva testimone di una cultura del passato capace di riflette il presente.
Vincenzo Rea, 2012 (estratto)
Clara Garesio (www.claragaresio.it) nasce a Torino nel 1938. Qui frequenta la Civica Scuola di Arte Ceramica, prosegue gli studi a Faenza diplomandosi presso l’I.S.A. della Ceramica e da allora insegna arte e tiene corsi speciali di ceramica. Tra gli altri riconoscimenti, nel 1956 vince il 1° Premio al XIV Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza, nel 2005 il 1o Premio Internazionale Terra di Piemonte per la sez. Arte Ceramica, nel 2006 il Premio alla Carriera del Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA).
Clara Garesio ha sempre condotto una personale ricerca artistica nel campo della ceramica, producendo pregevoli pezzi per collezioni private e pubbliche (tra l’altro, MIAAO di Torino, MIC di Faenza (RA), Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA), Museu da Marioneta di Lisbona (Portogallo), Museo Artistico Industriale di Castellamonte (TO), Raccolta Internaz. d’Arte Ceramica Contemporanea di Castelli (TE), MISA di Faenza (RA), Museo Manuel Cargaleiro di Castelo Branco (Portogallo), Museo Epicentro di Gala di Barcellona (ME), Raccolta Omeoart Boiron di Milano, etc.).
Nel corso della sua carriera artistica, ha partecipato a rassegne d’arte in Italia e all’estero ed esposto in mostre personali.
Ellen G. (www.elleng.it) nasce a Napoli nel 1967 da Clara Garesio e dallo scultore Giuseppe Pirozzi. Da loro eredita, oltre che un patrimonio di conoscenze specifiche, l’amore per la scultura, il senso della decorazione, la propensione alla sperimentazione tecnologica e alla continua innovazione del linguaggio.
Consegue due lauree, in Architettura e Conservazione dei Beni Culturali e conduce attività di ricerca per svariate istituzioni (tra cui Soprintendenza Beni Artistici e Storici Napoli, Accademia Nazionale di San Luca, CNR, Università di Granada, di Skopje e di Napoli) pubblicando lavori nel campo della storia dell’arte e dell’architettura.
Scrive attualmente su TRIA, rivista internazionale di cultura urbanistica, insegna arte nella scuola pubblica e tiene corsi speciali di ceramica ed arti applicate.
Le sue opere sono state esposte in rassegne artistiche e sono presenti in collezioni private, musei e spazi pubblici.
13
ottobre 2012
Clara Garesio / Ellen G. – Dejà vu
Dal 13 ottobre al 03 novembre 2012
arte contemporanea
Location
GRAFICA CAMPIOLI
Monterotondo, Via Vincenzo Bellini, 46, (Roma)
Monterotondo, Via Vincenzo Bellini, 46, (Roma)
Orario di apertura
16-19.30 (lunedì chiuso)
Vernissage
13 Ottobre 2012, h 18
Sito web
www.elleng.it
Autore
Curatore