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Clara Matelli
Vengono presentate una sessantina di opere, di vario formato, in continuità con le precedenti esposizioni dell’artista
Comunicato stampa
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Sabato 17 settembre (ore 18), presso il Museo Civico – Villa Colloredo Mels di Recanati, si inaugura la mostra di Clara Matelli, che resterà aperta sino a domenica 16 ottobre.
Vengono presentate una sessantina di opere, di vario formato, in continuità con le precedenti esposizioni dell’artista, soprattutto Risonanze (Milano, Archivio di Stato, 2004, catalogo Bolis con scritti di Walter Guadagnini e Bruno Pedretti) e Cieli Terrestri (Bormio 2004). Si tratta dei suoi ‘lucidi’, di cui la critica ha rilevato la ‹‹straordinaria concentrazione emotiva del colore e l’esaltazione del suo potere ipnotico e suggestivo›› (Franco Monteforte): opere ottenute a partire da un materiale apparentemente restio a un uso artistico, ma che Clara Matelli trasforma fino a farne dimenticare la natura.
La predilezione per questo materiale ha sicuramente a che vedere con la sua formazione di architetto. Come scrive Nerio Rosa, un primo sguardo alle sue opere porta a considerare la ‹‹visione organizzativa e razionale di un architetto che ha elaborato sul piano equilibri e simmetrie del suo immaginario progettuale››, ma a uno sguardo più ravvicinato spicca subito la ‹‹sensibilità degli elementi cromatico-materici, che non rispondono ad alcuna logica combinatoria, ma ad una percezione visiva talmente unitaria da lasciar pensare alla sezione di un intero corpo vivente [...] I lavori di Clara Matelli rimandano all’energia organica e non dissipativa di una materia vivente colta nel luogo della sua contemplazione estetica, intermedia tra la polluzione magmatica di una visione micro e l’impronta realizzativa di una unità macro›› (N. Rosa).
Elemento costante nei titoli delle opere di Clara Matelli è la parola ‘risonanza’: Risonanza in ocra arancio e violetto, Risonanza in verde e in rosso, Risonanza in ocra e blu ... e così avanti. Le singole opere si collocano infatti all’interno di un grande ciclo ‘aperto’ Risonanze, dove assumono accenti e rapporti reciproci di volta in volta diversi anche in ragione delle diverse situazioni espositive. L’artista parla perciò di ‘costellazioni semantiche’. Risonanze allude inoltre a quel dialogo transtemporale che le opere instaurano con il passato – con l’arte e la sua storia – senza mai la citazione diretta, semmai con il senso della memoria (la critica ha colto diversi riferimenti: Klee, Rothko, Burri, Schwitters ...). Ancora, Risonanze allude a quelle tracce del mondo quotidiano, simboli, scritte, che entrano nel corpo della pittura.
In mostra anche alcuni esempi dell’attenzione di Clara Matelli per la letteratura: pezzi unici realizzati per le edizioni di poesia Pulcinoelefante, un Dialogo della Terra e della Luna con ‘risonanze’ leopardiane.
Vengono presentate una sessantina di opere, di vario formato, in continuità con le precedenti esposizioni dell’artista, soprattutto Risonanze (Milano, Archivio di Stato, 2004, catalogo Bolis con scritti di Walter Guadagnini e Bruno Pedretti) e Cieli Terrestri (Bormio 2004). Si tratta dei suoi ‘lucidi’, di cui la critica ha rilevato la ‹‹straordinaria concentrazione emotiva del colore e l’esaltazione del suo potere ipnotico e suggestivo›› (Franco Monteforte): opere ottenute a partire da un materiale apparentemente restio a un uso artistico, ma che Clara Matelli trasforma fino a farne dimenticare la natura.
La predilezione per questo materiale ha sicuramente a che vedere con la sua formazione di architetto. Come scrive Nerio Rosa, un primo sguardo alle sue opere porta a considerare la ‹‹visione organizzativa e razionale di un architetto che ha elaborato sul piano equilibri e simmetrie del suo immaginario progettuale››, ma a uno sguardo più ravvicinato spicca subito la ‹‹sensibilità degli elementi cromatico-materici, che non rispondono ad alcuna logica combinatoria, ma ad una percezione visiva talmente unitaria da lasciar pensare alla sezione di un intero corpo vivente [...] I lavori di Clara Matelli rimandano all’energia organica e non dissipativa di una materia vivente colta nel luogo della sua contemplazione estetica, intermedia tra la polluzione magmatica di una visione micro e l’impronta realizzativa di una unità macro›› (N. Rosa).
Elemento costante nei titoli delle opere di Clara Matelli è la parola ‘risonanza’: Risonanza in ocra arancio e violetto, Risonanza in verde e in rosso, Risonanza in ocra e blu ... e così avanti. Le singole opere si collocano infatti all’interno di un grande ciclo ‘aperto’ Risonanze, dove assumono accenti e rapporti reciproci di volta in volta diversi anche in ragione delle diverse situazioni espositive. L’artista parla perciò di ‘costellazioni semantiche’. Risonanze allude inoltre a quel dialogo transtemporale che le opere instaurano con il passato – con l’arte e la sua storia – senza mai la citazione diretta, semmai con il senso della memoria (la critica ha colto diversi riferimenti: Klee, Rothko, Burri, Schwitters ...). Ancora, Risonanze allude a quelle tracce del mondo quotidiano, simboli, scritte, che entrano nel corpo della pittura.
In mostra anche alcuni esempi dell’attenzione di Clara Matelli per la letteratura: pezzi unici realizzati per le edizioni di poesia Pulcinoelefante, un Dialogo della Terra e della Luna con ‘risonanze’ leopardiane.
17
settembre 2005
Clara Matelli
Dal 17 settembre al 16 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO – VILLA COLLOREDO MELS
Recanati, Via Gregorio XII, (Macerata)
Recanati, Via Gregorio XII, (Macerata)
Orario di apertura
9-12 e 15-19, chiuso lunedì
Vernissage
17 Settembre 2005, ore 18
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