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Claude Viallat – L’eloquenza del colore
In presentazione le opere che appartengono al biennio 2013/14 allestite direttamente a parete, senza gli artifici di un contenitore, sembrano ricordarci di essere parte di un tessuto idealmente infinito.
Viallat impiega una forma-base, sua caratteristica distintiva.
Comunicato stampa
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Per introdurre l'opera di Claude Viallat corre l'obbligo di fare riferimento alla recente mostra personale presso il Musée Fabre di Montpellier che ha reso omaggio alla ricerca sistematica ed appassionata del noto artista francese ordinando, nelle sue sale, un percorso di oltre cinquant'anni di lavoro.
Un percorso iniziato negli anni '60 in un clima culturale particolarmente fervido dell' avanguardia artistica in Francia che ha visto Viallat (1936 Nîmes -F), tra i fondatori del movimento Supports/Surfaces. Per circa un decennio l'artista ha alternato alla riflessione teorica quella pratica sperimentale che ha infine intrecciato il destino della pittura e del supporto in un personale gioco delle parti.
Negli anni '80, già riconosciuto tra i protagonisti dell'arte contemporanea, Viallat espone da Leo Castelli a New York, al Centre Pompidou di Parigi ed è invitato nell' 88 a rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia.
Le mostre personali e partecipazioni ad eventi internazionali presso istituzioni e gallerie private, si susseguono da allora a sottolineare l'importanza di un lavoro che oltre a fare storia è in continuo divenire.
Una occasione di incontro con l'opera di Claude Viallat si offre con l'esposizione alla galleria Antonella Cattani contemporary art che si inaugura venerdì 11 marzo, dalle ore 18.30, nella sede di Bolzano.
In presentazione le opere che appartengono al biennio 2013 / 14 allestite direttamente a parete, senza gli artifici di un contenitore, sembrano ricordarci di essere un frammento, parte di un tessuto idealmente infinito.
Da oltre cinquant’anni, Viallat impiega una forma-base, sua caratteristica distintiva, che nella ripetitività e nell' incontro con la materia e il colore trova compiutezza e forza.
Questa "forma-impronta" viene definita pittoricamente in più modi: per piena campitura, per delineazione o per impressione diretta ed è all' origine dei molteplici effetti visivi che scaturiscono dalla combinazione o sovrapposizione di queste tecniche. Sempre nella piena riconoscibilità del modulo prescelto, ogni opera, dalla semplice sequenza lineare fino agli effetti di una ridondanza quasi barocca, appare così come una soluzione unica e originale.
Il supporto su cui Viallat ancora oggi interviene, è un vero objet trouvè, un piano di colore o, spesso, di più colori, poiché composto da una varietà di tessuti diversi che interagiscono con la forma ripetuta, in un dialogo che non intende annullarne la trama originaria.
Una pratica questa che lascia spazio all'imprevedibile reazione del colore al contatto con la diversa natura del tessuto che diviene così "luogo degli accadimenti". Ma è riprendendo la tradizione matissiana che Viallat definisce i suoi lavori con il parametro del colore, togliendo peso alla forma che guadagna così la sua libertà.
Un percorso iniziato negli anni '60 in un clima culturale particolarmente fervido dell' avanguardia artistica in Francia che ha visto Viallat (1936 Nîmes -F), tra i fondatori del movimento Supports/Surfaces. Per circa un decennio l'artista ha alternato alla riflessione teorica quella pratica sperimentale che ha infine intrecciato il destino della pittura e del supporto in un personale gioco delle parti.
Negli anni '80, già riconosciuto tra i protagonisti dell'arte contemporanea, Viallat espone da Leo Castelli a New York, al Centre Pompidou di Parigi ed è invitato nell' 88 a rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia.
Le mostre personali e partecipazioni ad eventi internazionali presso istituzioni e gallerie private, si susseguono da allora a sottolineare l'importanza di un lavoro che oltre a fare storia è in continuo divenire.
Una occasione di incontro con l'opera di Claude Viallat si offre con l'esposizione alla galleria Antonella Cattani contemporary art che si inaugura venerdì 11 marzo, dalle ore 18.30, nella sede di Bolzano.
In presentazione le opere che appartengono al biennio 2013 / 14 allestite direttamente a parete, senza gli artifici di un contenitore, sembrano ricordarci di essere un frammento, parte di un tessuto idealmente infinito.
Da oltre cinquant’anni, Viallat impiega una forma-base, sua caratteristica distintiva, che nella ripetitività e nell' incontro con la materia e il colore trova compiutezza e forza.
Questa "forma-impronta" viene definita pittoricamente in più modi: per piena campitura, per delineazione o per impressione diretta ed è all' origine dei molteplici effetti visivi che scaturiscono dalla combinazione o sovrapposizione di queste tecniche. Sempre nella piena riconoscibilità del modulo prescelto, ogni opera, dalla semplice sequenza lineare fino agli effetti di una ridondanza quasi barocca, appare così come una soluzione unica e originale.
Il supporto su cui Viallat ancora oggi interviene, è un vero objet trouvè, un piano di colore o, spesso, di più colori, poiché composto da una varietà di tessuti diversi che interagiscono con la forma ripetuta, in un dialogo che non intende annullarne la trama originaria.
Una pratica questa che lascia spazio all'imprevedibile reazione del colore al contatto con la diversa natura del tessuto che diviene così "luogo degli accadimenti". Ma è riprendendo la tradizione matissiana che Viallat definisce i suoi lavori con il parametro del colore, togliendo peso alla forma che guadagna così la sua libertà.
18
marzo 2016
Claude Viallat – L’eloquenza del colore
Dal 18 marzo al 06 maggio 2016
arte contemporanea
Location
ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì - 10/12 e 16/19
Vernissage
18 Marzo 2016, dalle ore 18.30
Autore