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CLAUDIA MAINA – CORPI DOCILI
Il titolo della mostra, “Corpi docili”, descrive la sensazione dell’artista rispetto alla condizione dell’uomo contemporaneo, docile in quanto manipolato e messo sotto controllo dal sistema sociale, dalle logiche di mercato e di produttività. Intrappolato nella rete di regole costruite attorno a lui come una gabbia, il corpo invisibile delle nostre attività intellettuali ed emotive, viene come imbottigliato e messo sotto vetro, costruendo una struttura che si regge sull’accumulo di isolamenti. Come scrive il curatore della mostra, Carolina Lio: “Cosa c’è di più fragile di un castello di carte? Un castello di bicchieri, palazzi di vetro che si arrampicano attraverso moduli in bilico, costruendo architetture improbabili e deboli abitate da omini-cimice in legno, chiusi ciascuno all’interno del proprio bicchiere?”.
CORPI DOCILI
a cura di Carolina Lio
dal 15 al 30 Settembre 2012
opening: Sabato 15 Settembre, ore 19.00
testi del curatore
[Ita]
Il titolo della mostra, “Corpi docili”, descrive la sensazione dell'artista rispetto alla condizione dell'uomo contemporaneo, docile in quanto manipolato e messo sotto controllo dal sistema sociale, dalle logiche di mercato e di produttività. Intrappolato nella rete di regole costruite attorno a lui come una gabbia, il corpo invisibile delle nostre attività intellettuali ed emotive, viene come imbottigliato e messo sotto vetro, costruendo una struttura che si regge sull'accumulo di isolamenti. Come scrive il curatore della mostra, Carolina Lio: “Cosa c'è di più fragile di un castello di carte? Un castello di bicchieri, palazzi di vetro che si arrampicano attraverso moduli in bilico, costruendo architetture improbabili e deboli abitate da omini-cimice in legno, chiusi ciascuno all'interno del proprio bicchiere?”.
Claudia Maina con le sue installazioni crea un modellino architettonico degli schemi di non-comunicazione e di rigidità comportamentale dell'era contemporanea. Infatti, la campana di vetro attorno a ognuno dei suoi minuscoli e simbolici personaggi è una metafora più che esplicita della difficoltà di rapporti dei nostri tempi e dell'atmosfera di innaturalezza nei meccanismi sociali, perfino quelli apparentemente più intimi. Pur appartenendo allo stesso macro-organismo, alla stessa società, pur essendo legati gli uni agli altri da una forza che o sorregge tutti o collassa l'intera struttura, ognuno vive isolato e solo, imprigionato da una gabbia trasparente, ma così densa da risultare palpabile.
[Eng]
The title of the exhibition, "Tame bodies", describes the feeling of the artist in relation to the contemporary human condition, tame as manipulated and placed under control by the social system and the market and productivity logics. Trapped in the network of rules built around him like a cage, the invisible body of our intellectual and emotional activity is like bottled and put under glass, building a structure that is based on the accumulation of isolations. As written by the curator of the exhibition, Carolina Lio: "What could be more fragile than a house of cards? A house of glass: glass buildings that climb through modules in the balance, creating improbable and weak architectures inhabited by men-bug in wood, each one enclosed in its own glass".
Claudia Maina creates with her installations an architectural model of anti-communication and behavioral rigidity of the modern era. In fact, the glass globe around each of her tiny and symbolic characters is a metaphor that expresses the difficulty of relationships of our time and the atmosphere of unnaturalness in social mechanisms, even those that are apparently more intimate. Although belonging to the same macro-organism, the same society, although related to each other by a force that sustains or all or the whole structure collapses, everyone lives isolated and alone, imprisoned by a transparent cage, but so dense to be palpable.
CLAUDIA MAINA – CORPI DOCILI
Pietrasanta, Via Stagio Stagi, 28, (Lucca)