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Claudia Padoan – Tra Scultura e Performance
Claudia Padoan, giovane artista performer romana, da sempre si è interrogata su ciò che il corpo poteva comunicare…L’assoluta predominanza della materia della performance si trasforma nelle sculture in leggerezza e trasparenza delle forme.
Comunicato stampa
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Claudia Padoan, giovane artista performer romana, da sempre si è interrogata su ciò che il corpo poteva comunicare. In linea con una ricerca artistica che vede nelle performance di Ana Mendieta un punto di riferimento fondamentale, il corpo di Claudia Padoan è una sorta di oggetto staccato dalla sua testa, che vive di emozioni e sofferenze totalmente autonome e rivela un linguaggio specifico, irriducibile ad altri. Fin dalla prima performance Gabbie e Scatole (2005) a Mi lavo i sogni (2008), e in ultimo a Comprimida, (2008) l’artista ha sottolineato un’affermazione identitaria del corpo come censura dell’Io sociale: corpo come luogo del femminile e del materno, spazio di decostruzione e soprattutto di rigenerazione. E’ un qualcosa che si svuota o si riempie. Un percorso analogo l’artista l’ha compiuto nel lavoro scultoreo: le sue opere da Sogni in poi, realizzate con fil di ferro o rami di salice, appaiono come fragili forme embrionali in equilibrio precario, ondeggiano all’aria, nella natura, svuotate della corporeità. E’ interessante osservare la sequenza dei disegni preparatori delle opere attraverso i quali assistiamo al progressivo annullamento della tridimensionalità plastica per giungere a sottili fili che evocano e non costruiscono il corpo. L’assoluta predominanza della materia della performance si trasforma nelle sculture in leggerezza e trasparenza delle forme.
Tiziana Musi
“Mi ha sempre affascinato il ferro,
materiale dai toni freddi inizialmente
poi il tempo lo scalfisce, lo trasforma nella struttura e nei colori, rossi vibranti.
Iniziai a tessere fil di ferro nel 2005 durante una performance dal titolo Gabbie e Scatole.
Costruii una gabbia al centro di una vallata incolta,
esprimendo la paura che si nasconde all’interno di spazi che hai ben definito nella mente.
Nel 2006 creai la prima scultura di una lunga serie intitolata Sogni
le forme arrotondate e il processo di tessitura riportavano ad un immaginario femminile.
Tessevo per ore ed ore e la ripetitività del gesto scandiva il tempo.
Viscere è l’ultima scultura di questa serie. Come descrive il suo titolo
questa s’insinua nelle profondità,
come un rizoma.
Le mie Sculture in fil di ferro vivono di sospensione
Custodiscono memoria e pensiero, proteggono allo stesso tempo come un grembo materno,
fili e fili che legano affettività e perdite.”
Claudia Padoan
Tiziana Musi
“Mi ha sempre affascinato il ferro,
materiale dai toni freddi inizialmente
poi il tempo lo scalfisce, lo trasforma nella struttura e nei colori, rossi vibranti.
Iniziai a tessere fil di ferro nel 2005 durante una performance dal titolo Gabbie e Scatole.
Costruii una gabbia al centro di una vallata incolta,
esprimendo la paura che si nasconde all’interno di spazi che hai ben definito nella mente.
Nel 2006 creai la prima scultura di una lunga serie intitolata Sogni
le forme arrotondate e il processo di tessitura riportavano ad un immaginario femminile.
Tessevo per ore ed ore e la ripetitività del gesto scandiva il tempo.
Viscere è l’ultima scultura di questa serie. Come descrive il suo titolo
questa s’insinua nelle profondità,
come un rizoma.
Le mie Sculture in fil di ferro vivono di sospensione
Custodiscono memoria e pensiero, proteggono allo stesso tempo come un grembo materno,
fili e fili che legano affettività e perdite.”
Claudia Padoan
04
febbraio 2010
Claudia Padoan – Tra Scultura e Performance
Dal 04 al 25 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi ore 14-18
Vernissage
4 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore