Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Claudia Vaccaro – Alias, Inganni
L’artista è un creatore di mondi. Quindi il bravo artista è colui che riesce ad ingannare gli spettatori mentre lo spettatore più saggio è colui che sa farsi ingannare…
GORGIA, filosofo sofista, V sec. a.C.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dodici capolavori rubati, sottratti non solo ai musei che li ospitavano ma soprattutto al godimento estetico, all’educazione visiva, sogni rubati ma restituiti da Claudia Vaccaro con “Alias, Inganni”, mostra fantasma che dal centralissimo Museo Duilio Cambellotti, perla storica della nostra città, dove l’esposizione è stata inaugurata in occasione della Notte dei Musei, passa ora al neo - nato MADXI, primo Museo d’Arte Contemporanea a Latina, diretto da Fabio D’Achille per promuovere e diffondere l’espressione artistica nel territorio, snodo logistico tra la stazione ferroviaria e il centro cittadino, luogo di passaggio non solo geografico ma che attraversa vari linguaggi del contemporaneo e che con Claudia Vaccaro si e ci arricchisce di un periodo che riscopre tre secoli di arte.
Entrando nel covo di “Alias, Inganni” si resta dapprima sbalorditi, disorientati di fronte ad opere d’arte così diverse per provenienza storica, idioma stilistico, linguaggio semiotico e semantico; si accede in punta di piedi e con riverenza in una wunderkammer solo apparentemente riservata a pochi adepti, piuttosto volta ad affermare il diritto al godimento universale e ad evocare la sacralità dell’arte e al contempo il carattere ironico, quell’ambiguità della rappresentazione con cui le avanguardie del Novecento, Duchamp in testa, hanno preso piede sulla scena artistica e non solo, giocando sul concetto della mimesi e della rappresentazione: basti citare il Magritte di C’est ne pas une pipe, scritta posta in calce all’omonimo quadro raffigurante appunto una pipa.
Picasso, Braque, Klimt, Matisse, Leger, Freud, Modigliani, De Haan ci osservano e scrutano in un silenzio conturbante, che induce smarrimento, per far spazio a lui, pittore del gesto per eccellenza: l’enorme Caravaggio che impera e interagisce con i suoi compagni di viaggio e aiuta ad orientarsi nel percorso, nell’attraversamento di varie epoche, fornisce la bussola del gesto come mezzo dell’artista di mostrare i moti dell’animo attraverso i moti del corpo, parafrasando Leon Battista Alberti.
Lo sconcerto provato all’inizio lascia spazio al desiderio di entrare nei quadri, osservarli da vicino, in un rimando di riflessi in cui ci s’immerge insieme alla piccola sagoma che fa capolino in ogni dipinto, mossa dalla curiosità di guardare, sperimentare, attraversare luoghi e tempi diversi, misurarsi con quanto di prezioso ci ha lasciato il passato, osservatrice e insieme artefice che intraprende un percorso la cui meta è spesso ignota dunque potenzialmente sorprendente, con un approccio, da parte di Claudia Vaccaro, filologico ma leggero, ironico, giocoso.
Con “Alias, Inganni”, al MADXI il passato si fa contemporaneo, assunto da cui partire per un percorso di crescita che i ventotto artisti - in esposizione fino al 26 giugno - intraprendono insieme.
Laura Cianfarani
Entrando nel covo di “Alias, Inganni” si resta dapprima sbalorditi, disorientati di fronte ad opere d’arte così diverse per provenienza storica, idioma stilistico, linguaggio semiotico e semantico; si accede in punta di piedi e con riverenza in una wunderkammer solo apparentemente riservata a pochi adepti, piuttosto volta ad affermare il diritto al godimento universale e ad evocare la sacralità dell’arte e al contempo il carattere ironico, quell’ambiguità della rappresentazione con cui le avanguardie del Novecento, Duchamp in testa, hanno preso piede sulla scena artistica e non solo, giocando sul concetto della mimesi e della rappresentazione: basti citare il Magritte di C’est ne pas une pipe, scritta posta in calce all’omonimo quadro raffigurante appunto una pipa.
Picasso, Braque, Klimt, Matisse, Leger, Freud, Modigliani, De Haan ci osservano e scrutano in un silenzio conturbante, che induce smarrimento, per far spazio a lui, pittore del gesto per eccellenza: l’enorme Caravaggio che impera e interagisce con i suoi compagni di viaggio e aiuta ad orientarsi nel percorso, nell’attraversamento di varie epoche, fornisce la bussola del gesto come mezzo dell’artista di mostrare i moti dell’animo attraverso i moti del corpo, parafrasando Leon Battista Alberti.
Lo sconcerto provato all’inizio lascia spazio al desiderio di entrare nei quadri, osservarli da vicino, in un rimando di riflessi in cui ci s’immerge insieme alla piccola sagoma che fa capolino in ogni dipinto, mossa dalla curiosità di guardare, sperimentare, attraversare luoghi e tempi diversi, misurarsi con quanto di prezioso ci ha lasciato il passato, osservatrice e insieme artefice che intraprende un percorso la cui meta è spesso ignota dunque potenzialmente sorprendente, con un approccio, da parte di Claudia Vaccaro, filologico ma leggero, ironico, giocoso.
Con “Alias, Inganni”, al MADXI il passato si fa contemporaneo, assunto da cui partire per un percorso di crescita che i ventotto artisti - in esposizione fino al 26 giugno - intraprendono insieme.
Laura Cianfarani
04
giugno 2016
Claudia Vaccaro – Alias, Inganni
Dal 04 al 26 giugno 2016
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Latina
Latina, -, (Latina)
Latina, -, (Latina)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11,00 – 20,00/sabato e domenica 17,00 – 21,00
Vernissage
4 Giugno 2016, ore 19,00
Autore
Curatore