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Claudio Ascenzi – Urban Cross Rope
Alla Galleria Margutta 9 Alessandri O.A.C. il giorno 6 dicembre alle ore 18:00 in Via Margutta 53 b (giardino) si terrà la presentazione della mostra personale del Maestro Claudio Ascenzi dal titolo emblematico Urban Cross Rope.
Comunicato stampa
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Alla Galleria Margutta 9 Alessandri O.A.C. il giorno 6 dicembre alle ore 18:00 in Via Margutta 53 b (giardino) si terrà la presentazione della mostra personale del Maestro Claudio Ascenzi dal titolo emblematico Urban Cross Rope.
Un occasione per approfondire la conoscenza di un artista che comunica attraverso le sue opere la speranza e la possibilità di cambiamento insita nel genere umano.
Le opere si snodano nel continuo intreccio tra realtà esteriore e mondo interiore che e’ alla base della ricerca artistica di Claudio Ascenzi. Un’interrelazione che si snoda su piani formati da corde che sono allo stesso tempo prospettiva, spazio reale e mentale, suono, energia, vibrazione.
I piani si dilatano andando ad incontrare lo spettatore, l’Io dell’artista sfugge ed emerge in sagome che si trovano ad un punto di contatto tra l’opera e lo spazio reale.
Le sagome, gli uomini, sono l’artista e siamo noi, soli o moltiplicati, tutti sullo stesso piano di una prospettiva sfuggente. Le corde proiettano gli omini in uno spazio a metà strada tra il reale ed il metafisico.
Gli omini, le silhouettes dell’umanità tutta, in colloquio con l’artista, sono esse stesse all’origine delle opere di Ascenzi. L’artista e’ il creatore fisico ma le immagini che proietta sulla tela sono l’espressione della volontà degli omini raffigurati, di una realtà desiderata e su misura, di cui gli omini hanno controllo. Spazi in comunicazione tramite porte, o corde tese a coinvolgere lo spettatore.
L’utilizzo delle corde nei quadri di Ascenzi trova un parallelo filosofico-scientifico nella teoria fosferica formulata da Francis Lefebure nel 1959 in cui “l’universo e’ composto da minuscoli fili di energia in oscillazione, simili a corde” e’ questa oscillazione che crea lo spazio, l’energia trattenuta che viene assorbita e proiettata dalla superficie del quadro.
Ritmo e pensiero sono i mezzi che l’artista utilizza scomparendo nella moltitudine di figure di un umanità stereotipata cui egli stesso appartiene. Ponendo come soggetti gli spettatori in quanto tutti membri dell’umanita’ raffigurata, siamo costretti a considerare che tra la realtà e il sogno il vero ostacolo siamo noi stessi e la costruzione sociale che ci siamo imposti e quindi sorge spontaneo chiederci se siamo veramente noi a costruire lo spazio in cui viviamo.
Le prospettive di Ascenzi si aprono verso un futuro diverso, teso ed in equilibrio in cui l’artista e’ il mezzo di un’umanita’ artefice di se stessa.
Eva Polino
Galleria Margutta 9 Alessandri O.A.C.
Un occasione per approfondire la conoscenza di un artista che comunica attraverso le sue opere la speranza e la possibilità di cambiamento insita nel genere umano.
Le opere si snodano nel continuo intreccio tra realtà esteriore e mondo interiore che e’ alla base della ricerca artistica di Claudio Ascenzi. Un’interrelazione che si snoda su piani formati da corde che sono allo stesso tempo prospettiva, spazio reale e mentale, suono, energia, vibrazione.
I piani si dilatano andando ad incontrare lo spettatore, l’Io dell’artista sfugge ed emerge in sagome che si trovano ad un punto di contatto tra l’opera e lo spazio reale.
Le sagome, gli uomini, sono l’artista e siamo noi, soli o moltiplicati, tutti sullo stesso piano di una prospettiva sfuggente. Le corde proiettano gli omini in uno spazio a metà strada tra il reale ed il metafisico.
Gli omini, le silhouettes dell’umanità tutta, in colloquio con l’artista, sono esse stesse all’origine delle opere di Ascenzi. L’artista e’ il creatore fisico ma le immagini che proietta sulla tela sono l’espressione della volontà degli omini raffigurati, di una realtà desiderata e su misura, di cui gli omini hanno controllo. Spazi in comunicazione tramite porte, o corde tese a coinvolgere lo spettatore.
L’utilizzo delle corde nei quadri di Ascenzi trova un parallelo filosofico-scientifico nella teoria fosferica formulata da Francis Lefebure nel 1959 in cui “l’universo e’ composto da minuscoli fili di energia in oscillazione, simili a corde” e’ questa oscillazione che crea lo spazio, l’energia trattenuta che viene assorbita e proiettata dalla superficie del quadro.
Ritmo e pensiero sono i mezzi che l’artista utilizza scomparendo nella moltitudine di figure di un umanità stereotipata cui egli stesso appartiene. Ponendo come soggetti gli spettatori in quanto tutti membri dell’umanita’ raffigurata, siamo costretti a considerare che tra la realtà e il sogno il vero ostacolo siamo noi stessi e la costruzione sociale che ci siamo imposti e quindi sorge spontaneo chiederci se siamo veramente noi a costruire lo spazio in cui viviamo.
Le prospettive di Ascenzi si aprono verso un futuro diverso, teso ed in equilibrio in cui l’artista e’ il mezzo di un’umanita’ artefice di se stessa.
Eva Polino
Galleria Margutta 9 Alessandri O.A.C.
06
dicembre 2012
Claudio Ascenzi – Urban Cross Rope
Dal 06 dicembre 2012 al 16 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGUTTA 9 ALESSANDRI O.A.C.
Roma, Via Margutta, 53b, (Roma)
Roma, Via Margutta, 53b, (Roma)
Vernissage
6 Dicembre 2012, h 18
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