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Claudio Benedetto – C’è ancora il cielo sopra le città. Mostare e Sarajevo 12 anni dopo
Viaggiare in Bosnia, a dodici anni dagli accordi di Dayton, significa
attraversare un paese normale e ormai tranquillo, con belle strade e
panorami naturali quasi intatti, città bellissime, vive e vitali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Viaggiare in Bosnia, a dodici anni dagli accordi di Dayton, significa
attraversare un paese normale e ormai tranquillo, con belle strade e
panorami naturali quasi intatti, città bellissime, vive e vitali, piene
di turisti, negozi, souvenir.
Significa scorgere le bellezze di un territorio multiculturale,
storicamente conflittuale, ma anche fecondo di positive contaminazioni:
centinaia di moschee nel cuore dell'Europa, ma anche sinagoghe, chiese
cattoliche e ortodosse, edifici in stile ottomano o asburgico, fino ai
lasciti del socialismo reale danno vita a un paesaggio davvero unico.
Però la Bosnia è anche e soprattutto un paese così recentemente ferito a
morte, lacerato, un paese che cerca di ricucire nell'oggi le macerie
delle proprie case con i nuovi edifici, la memoria dei morti con la
voglia di vivere, gli sguardi annebbiati dal dolore con i sorrisi dei
più giovani, le troppe zone grigie del passato con i colori che
raccontano il futuro.
Mostar, Sarajevo e la Bosnia tutta sono oggi una terra spaccata a metà
che le fotografie di questa mostra, catturate nell'agosto 2007, cercano
di raccontare, senza proporre una conciliazione tra i contrasti,
offrendo solo una prospettiva particolare, un diverso angolo di lettura
e di interpretazione.
attraversare un paese normale e ormai tranquillo, con belle strade e
panorami naturali quasi intatti, città bellissime, vive e vitali, piene
di turisti, negozi, souvenir.
Significa scorgere le bellezze di un territorio multiculturale,
storicamente conflittuale, ma anche fecondo di positive contaminazioni:
centinaia di moschee nel cuore dell'Europa, ma anche sinagoghe, chiese
cattoliche e ortodosse, edifici in stile ottomano o asburgico, fino ai
lasciti del socialismo reale danno vita a un paesaggio davvero unico.
Però la Bosnia è anche e soprattutto un paese così recentemente ferito a
morte, lacerato, un paese che cerca di ricucire nell'oggi le macerie
delle proprie case con i nuovi edifici, la memoria dei morti con la
voglia di vivere, gli sguardi annebbiati dal dolore con i sorrisi dei
più giovani, le troppe zone grigie del passato con i colori che
raccontano il futuro.
Mostar, Sarajevo e la Bosnia tutta sono oggi una terra spaccata a metà
che le fotografie di questa mostra, catturate nell'agosto 2007, cercano
di raccontare, senza proporre una conciliazione tra i contrasti,
offrendo solo una prospettiva particolare, un diverso angolo di lettura
e di interpretazione.
30
novembre 2007
Claudio Benedetto – C’è ancora il cielo sopra le città. Mostare e Sarajevo 12 anni dopo
Dal 30 novembre al 30 dicembre 2007
fotografia
Location
KLEC BLAZNA
Torino, Via San Giovanni Bosco, 69, (Torino)
Torino, Via San Giovanni Bosco, 69, (Torino)
Orario di apertura
tutte le sere a partire dalle 20.
Chiuso il lunedì
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 20
Sito web
www.claudiobenedetto.it
Autore