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Claudio Bimbi
Lavori che sembrano emanare una certa curiosità nel farsi guardare, che variano dall’essere un’esplosione di colori all’essere semplicemente e totalmente neri e che rilasciano sensazioni discordanti, iniziando dall’ironia
per arrivare all’angoscia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo la serata di Lunedì scorso, dedicata all’arte di
strada, ai graffiti, e durante la quale è stato proiettato
il corto/documentario “Conversazione con Zeb”, prosegue
il percorso riflessione sulle forme di espressione estetica
e visuale promosso dal Circolo del cinema Kinoglaz.
Venerdì 3 aprile, alle ore 17.30, presso il cinema
Kino-Dessé, nel contesto della Rassegna “C’è Sguardo
e Sguardo”, per le “Proposte d’arte contemporanea”
verrà inaugurata la mostra personale di Claudio Bimbi.
Nato a Livorno nel 1971, formatosi all’Accademia di Belle
Arti di Firenze, dove consegue il Diploma di maestro di
scenografia, Claudio Bimbi si impone all’attenzione per la
sua pittura e la sua capacità creativa in generale.
Collabora con un’edizione di Giochi senza Frontiere
dipingendo stand, realizzando murales e costruendo
mongolfiere. Le sue pitture sono esposte alla Pinacoteca di
Volterra, all’Istituto degli Innocenti e all’ex stazione
Leopolda di Firenze. Collabora con la soprintendenza ai beni
culturali di Pisa, Lucca e Massa Carrara
all’archiviazione, catalogazione e informatizzazione delle
opere d’arte. Nel 2004 pubblica anche il suo primo romanzo
Confessioni di uno scrittore impazzito e del suo dottore.
In questa nuova esposizione, allestita, fino al 6 maggio,
negli spazi del cinema di Via dell’Angiolo 19, dopo dieci
anni di ricerca pittorica, Claudio Bimbi esprime un evidente
cambio di direzione nella sua modalità creativa, non
proponendo dipinti, ma nuove opere tridimensionali,
realizzate utilizzando calchi, stampi, resine bicomponenti
affiancate a materiali di comune reperibilità e
appartenenti alla sfera del quotidiano come piatti, sassi,
bicchieri, scarichi, taglieri nonché materiali organici
come i gusci delle uova. Realizzando quella profondità che
nei dipinti è solo simulata.
«Le opere – spiega lo stesso Claudio Bimbi - dalla
parete propendono verso l’osservatore, lo incontrano
occupando un loro spazio vitale più netto: e così si
animano cubi di rubik che risolvono cubi di rubik, formiche
che fanno scorte per l’inverno raccogliendo sinflex al
posto di briciole, pistole che puntano la loro canna verso
chi le guarda, emergendo da una superficie piatta e oscura.
Lavori che sembrano emanare una certa curiosità nel farsi
guardare, che variano dall’essere un’esplosione di
colori all’essere semplicemente e totalmente neri e che
rilasciano sensazioni discordanti, iniziando dall’ironia
per arrivare all’angoscia. In parte sembrano dare corpo a
sensi di colpa, in parte cercano una risposta a domande
irrisolte. La rappresentazione della bellezza e la ricerca
dell’armonia in senso “assoluto”, precedentemente
sviluppati e saturati nel campo pittorico, lasciano spazio
ad una critica più marcata di ciò che è “terreno”,
che sta più ad altezza uomo, partendo probabilmente dalla
riflessione/ossessione riguardante il “ciò che non si
fa”. Lavori che si spera generino pensieri e opinioni, a
volte probabilmente non positive, forse semplicemente
necessarie. Perché basta guardarsi intorno per capire che
stanno cominciando a diventare un po’ troppe le cose che
fingiamo di non vedere».
strada, ai graffiti, e durante la quale è stato proiettato
il corto/documentario “Conversazione con Zeb”, prosegue
il percorso riflessione sulle forme di espressione estetica
e visuale promosso dal Circolo del cinema Kinoglaz.
Venerdì 3 aprile, alle ore 17.30, presso il cinema
Kino-Dessé, nel contesto della Rassegna “C’è Sguardo
e Sguardo”, per le “Proposte d’arte contemporanea”
verrà inaugurata la mostra personale di Claudio Bimbi.
Nato a Livorno nel 1971, formatosi all’Accademia di Belle
Arti di Firenze, dove consegue il Diploma di maestro di
scenografia, Claudio Bimbi si impone all’attenzione per la
sua pittura e la sua capacità creativa in generale.
Collabora con un’edizione di Giochi senza Frontiere
dipingendo stand, realizzando murales e costruendo
mongolfiere. Le sue pitture sono esposte alla Pinacoteca di
Volterra, all’Istituto degli Innocenti e all’ex stazione
Leopolda di Firenze. Collabora con la soprintendenza ai beni
culturali di Pisa, Lucca e Massa Carrara
all’archiviazione, catalogazione e informatizzazione delle
opere d’arte. Nel 2004 pubblica anche il suo primo romanzo
Confessioni di uno scrittore impazzito e del suo dottore.
In questa nuova esposizione, allestita, fino al 6 maggio,
negli spazi del cinema di Via dell’Angiolo 19, dopo dieci
anni di ricerca pittorica, Claudio Bimbi esprime un evidente
cambio di direzione nella sua modalità creativa, non
proponendo dipinti, ma nuove opere tridimensionali,
realizzate utilizzando calchi, stampi, resine bicomponenti
affiancate a materiali di comune reperibilità e
appartenenti alla sfera del quotidiano come piatti, sassi,
bicchieri, scarichi, taglieri nonché materiali organici
come i gusci delle uova. Realizzando quella profondità che
nei dipinti è solo simulata.
«Le opere – spiega lo stesso Claudio Bimbi - dalla
parete propendono verso l’osservatore, lo incontrano
occupando un loro spazio vitale più netto: e così si
animano cubi di rubik che risolvono cubi di rubik, formiche
che fanno scorte per l’inverno raccogliendo sinflex al
posto di briciole, pistole che puntano la loro canna verso
chi le guarda, emergendo da una superficie piatta e oscura.
Lavori che sembrano emanare una certa curiosità nel farsi
guardare, che variano dall’essere un’esplosione di
colori all’essere semplicemente e totalmente neri e che
rilasciano sensazioni discordanti, iniziando dall’ironia
per arrivare all’angoscia. In parte sembrano dare corpo a
sensi di colpa, in parte cercano una risposta a domande
irrisolte. La rappresentazione della bellezza e la ricerca
dell’armonia in senso “assoluto”, precedentemente
sviluppati e saturati nel campo pittorico, lasciano spazio
ad una critica più marcata di ciò che è “terreno”,
che sta più ad altezza uomo, partendo probabilmente dalla
riflessione/ossessione riguardante il “ciò che non si
fa”. Lavori che si spera generino pensieri e opinioni, a
volte probabilmente non positive, forse semplicemente
necessarie. Perché basta guardarsi intorno per capire che
stanno cominciando a diventare un po’ troppe le cose che
fingiamo di non vedere».
03
aprile 2009
Claudio Bimbi
Dal 03 aprile al 03 maggio 2009
arte contemporanea
Location
KINO DESSE’
Livorno, Via Dell'angiolo, 19, (Livorno)
Livorno, Via Dell'angiolo, 19, (Livorno)
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 17.30
Autore