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Claudio Cattaneo – Il miracolo delle piccole cose
Cattaneo guarda alla natura morta, al mondo e alle cose come se la troppa chiarezza del nostro minacciato presente lo obbligasse a tenere socchiusi gli occhi dell’anima
Comunicato stampa
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Sabato 30 aprile alle ore 17,30 nella Galleria Arianna Sartori di Mantova in via Cappello 17, si inaugura la mostra Il miracolo delle piccole cose, dell’artista milanese Claudio Cattaneo, che presenta una selezione di opere realizzate negli ultimi anni.
Claudio Cattaneo
In questi tempi si è fatta via via più intensa, nella raffigurazione artistica, una ripresa del naturalismo di matrice se-centesca, o meglio ancora tardo-cinquecentesca: per intenderci ispirato al Caravaggio. Un naturalismo, dunque, che ha per oggetto il mondo vegetale, ma non tanto nella sua freschezza evolutiva, quanto piuttosto isolato dal contesto vitale e mostrato nella sua bellezza inerte; è quel che intende esprimere la definizione di “natura morta”, anche se proprio questa definizione contraddice l’effetto comunicativo dell’immagine rappresentata.
Per esibire il mondo naturale ancora nella sua fragranza, ma staccato dal rapporto con il nutrimento venuto dalla ter-ra, esso è elegantemente raccolto in gruppi omogenei disposti su piatti, vassoi e così via; ancora denso di bellezza vi-tale, ma l’isolamento dal contesto dinamico degli eventi lo blocca e ne fa simbolo di sé.
Cattaneo riprende questa lettura caravaggesca, estrapolata in parte dal rapporto con i suoi modelli sopratutto per via del blocco scenografico dell’illuminazione – e qui parliamo in specie delle ultime opere da lui compiute. La sapienza della modellazione e il puntiglioso stretto rapporto con il realismo delle immagini sono, per così dire, trasfigurati da-gli effetti teatrali della luce che in genere piove dall’alto; mentre essa conferisce una speciale tridimensionalità alle fi-gure, dunque una corposità fisica, le isola dal contesto quotidiano.
Va però precisato che, contemporaneamente a questi effetti, nella recente sequenza di dipinti l’artista tratta anche soggetti di esplicita e moderna fisionomia quotidiana, inserendosi nella tradizione novecentista o della “nuova ogget-tività”. (…)
Rossana Bossaglia, Milano, 17 agosto 2005
La commozione del vero
È immediatamente lampante, già dal primo sguardo rivolto ai dipinti di Claudio Cattaneo, quanto il tema della pittu-ra figurativa e soprattutto di un suo traslato liricamente conseguente, di una tradizione delle cose oggettive nel priva-to di una visione soggettiva, rappresenti la principale e appassionata tensione che ispira il suo lavoro. E risulta altret-tanto lampante (soprattutto dopo averlo ascoltato parlare nel nitore del suo studio, davanti all’ordinatissima schiera delle tele e degli strumenti del suo lavoro) quanto tale tensione derivi più da una persuasione di natura filosofica che da una semplice scelta stilistica, permeandone dunque ogni enunciazione, ogni tratto di mestiere, ogni scelta d’espressione.
Sono proprio queste le ragioni della sua pittura che mi hanno subito convinto ed interessato. Egli guarda alla natura morta, al mondo e alle cose come se la troppa chiarezza del nostro minacciato presente lo obbligasse a tenere soc-chiusi gli occhi dell’anima, e dunque a ricostruirne sulla tela o sulla carta, proiettandole sullo schermo caldo della sua immaginazione e della sua sensibilità, le forme più accettabili e grate, i simulacri più quieti e pacificati.
È una filosofia del naturale e del sensibile che, tra le sue mani, ha trovato in questi anni immagini delicate e tonali, fatte di sguardo e di aria, di fiati leggeri e di ombra, e che dunque rappresenta come una sorta di risposta lirica alle crudezze dell’oggi, come una fervida consolazione interiore capace di farsi delicata e fragrante bellezza.
Questa accorata serenità del suo sentimento del mondo, pacato e trasfiguratore, si incanta lievemente nelle strutture stesse della visione compositiva, nel silenzio felpato del vaso di fiori immerso nella luce, nell’incarnato dei ritratti trepidi di nostalgia e d’affetto, nella frutta che garbatamente si mette in posa a richiamare sfioramenti di sapori e memorie, passati profumi...
Giorgio Seveso
L’ispirazione di Claudio Cattaneo
“(…) Dipinge appassionatamente paesaggi, nature morte, figure. Sono paesaggi incantevoli, ricchi di ombre e di luci, di accenti persuasivi e di strepitosi contrasti. Ma soprattutto le nature morte e le figure danno di lui una visione completa. Ecco: sono proprio queste immagini a mostrare un fervore persuasivo, di insolito accento. Sono proprio le nature morte a costruirgli intorno un alone di tersa e trasparente unità, un sicuro ed invidiabile merito. Arance, mele, noci, ciliegie, uva, melograni e fiori: il creato con intorno altre cose, altre possibili immagini realizzate con sicu-rezza invidiabile. E, insieme ai paesaggi e alle nature morte, egli è esperto nel fare una serie di ritratti e di nudi di struggenti incantamenti: donne ora sdraiate e ora in piedi, donne incantevoli, straniere e di casa nostra, ritratte sul mare aperto con in lontananza il cielo limpido. Sono queste le impressioni che ho avuto guardando i suoi quadri. Ogni altra impressione mi si è cancellata dalla mente. Sono impressioni vere, come è vera una naturale impressione della Verità. C’è in lui un fragrante e delicato silenzio. Nel vedere i suoi quadri mi sono convinto: Cattaneo ha varca-to il confine tra verità e illusione, tra vero e suggestione, tra fascino e incanto. E tutto appare più facile, più sereno. Questa serenità è una trasfigurazione del suo mondo. Sentimento, visione, nostalgia: tutto contribuisce a dare alle sue immagini una verità che è ricca e generosa di raro sentimento e di vera sostanza. È dunque così che ogni cosa funziona. È indicibile la giustezza naturale di ogni impressione e di ogni sentimento. La materia, qui, è quasi assorta, commossa: si tratta di un incanto seducente e persuasivo. Sono immagini di grande spessore, di grande suggestione. Il colore è quasi superfluo: sentimenti e vibrazioni suppliscono ogni cosa. Solo l’immagine è sovrana”.
Mario De Micheli
Claudio Cattaneo è nato a Misinto (Milano) nel 1936.
Le prime mostre personali risalgono al 1974. Partecipa a manifestazioni nazionali ricevendo riconoscimenti e premi.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Vive e lavora a Misinto e a Marina di Fuscaldo (Cs).
Mostre, premi e rassegne:
1974 – Biblioteca Civica, Misinto (Mi). 9° MAF, Milano.
1976 – Biblioteca Civica, Misinto (Mi). Biblioteca Civica, Misinto (Mi).
1982 – Galleria Pianella, Cantù (Co).
1985 – Galleria Pianella, Cantù (Co).
1986 – Galleria d’arte La Torre, Roveredo - Canton Grigioni (Svizzera). Premio Nazionale ‘Arte’, Milano.
1992 – Galleria Monteflor, Cermenate (Co).
1993 – Galleria Centro S. Magno, Legnano (Mi).
1995 – Galleria Centro S. Magno, Legnano (Mi).
1996 – Palazzo Comunale - Sala Mostre, Misinto (Mi). 1997 – Galleria Il Centro Saronno (Va).
1998 – Galleria Ciovasso, Milano. Scuola Media, Misinto (Mi).
1999 – Famiglia Legnanese, Legnano (Mi). Premio di pittura ‘Gina Colicchio’, Asiago (Vi).
2000 – Galleria Ciovasso, Milano.
2002 – Palazzo Comunale, Sala Mostre, Misinto (Mi). Palazzo Mostre, Bregnano (Co).
2003 – Artefiera, Reggio Emilia. Ciclosofie, Museo della Bicicletta, S. Stefano al Mare (Im). Palazzo Comunale, Sala Mostre, Misinto (Mi), Presentazione di una Pala per la Chiesa di Misinto. Piombino (Li), Galleria d’Arte Moderna. Università delle Tré Età, Saronno (Va).
2004 – Artefiera, Reggio Emilia. Galleria d’Arte Moderna, Piombino (Li). Santhià (To), Premio Nazionale di Pittura Contemporanea.
2005 – Cannes (Francia), III Exposition d’Art Contemporain - Ermitage du Riau. Ciclosofie, Comune di Berbenno (So). Ciclosofie, Fiera di Milano. Ciclosofie, Galleria Ciovasso, Milano. Fiera dell’Arte, Forlì. Galleria Ciovasso, Milano. Galleria Il Candelaio, Firenze. Premio Rialto, Venezia. Santhià (To), Premio Nazionale di Pittura Contemporanea. X Exposition d’Art Contemporain, Nice (F). XX Edizione Premio Italia, Comune di Certaldo (Fi).
2006 – 43^ Mostra Nazionale di Pittura, Santhià (To). Cannes (F), Salon d’Art Mediterranee - Galene Le Patio. Fiera dell’Arte, Forlì. Gran Prix dell’Adriatico, Riccione.
2007 – Santhià (To), 44^ Mostra Nazionale di Pittura.
2008 – Caronno Pertusella (Va), Spazio espositivo Cornici Robbiati. Santhià (To), 45^ Mostra Nazionale di Pittura.
2009 – Alassio (Sv), Associazione Vecchia Alassio. Castello Reale, Racconigi (Cn), Sguardi al femminile - visioni d’innocenza e seduzione nell’arte del ‘900 italiano. Milano, Galleria Ciovasso. Palazzo Imperiale, Innsbruck (A), Sguardi al femminile - visioni d’innocenza e seduzione nell’arte del ‘900 italiano.
2010 – Milano, Galleria d’arte Ciovasso. Sala Nevera di Casa Morandi, Saronno (Mi), Claudio Cattaneo e la sua scuola. Saronno (Va), Unitre Saronno.
2012 – Sala Nevera di Casa Morandi, Saronno (Mi), I Cattaneo - la dimensione poetica della vita.
2013 – Galleria Sabrina Falzone, Milano, Claudio Cattaneo - Il suono del silenzio.
2015 – Castel d’Ario (Mn), Casa Museo Sartori, L’arte italiana dalla terra alla tavola. Galleria Sabrina Falzone, Milano, Ogni cosa è illuminata. Opere scelte di Claudio Cattaneo e incisioni di Marco Cattaneo.
2016 – Castel d’Ario (Mn), Casa Museo Sartori, Di Fiore in Fiore.
Claudio Cattaneo
In questi tempi si è fatta via via più intensa, nella raffigurazione artistica, una ripresa del naturalismo di matrice se-centesca, o meglio ancora tardo-cinquecentesca: per intenderci ispirato al Caravaggio. Un naturalismo, dunque, che ha per oggetto il mondo vegetale, ma non tanto nella sua freschezza evolutiva, quanto piuttosto isolato dal contesto vitale e mostrato nella sua bellezza inerte; è quel che intende esprimere la definizione di “natura morta”, anche se proprio questa definizione contraddice l’effetto comunicativo dell’immagine rappresentata.
Per esibire il mondo naturale ancora nella sua fragranza, ma staccato dal rapporto con il nutrimento venuto dalla ter-ra, esso è elegantemente raccolto in gruppi omogenei disposti su piatti, vassoi e così via; ancora denso di bellezza vi-tale, ma l’isolamento dal contesto dinamico degli eventi lo blocca e ne fa simbolo di sé.
Cattaneo riprende questa lettura caravaggesca, estrapolata in parte dal rapporto con i suoi modelli sopratutto per via del blocco scenografico dell’illuminazione – e qui parliamo in specie delle ultime opere da lui compiute. La sapienza della modellazione e il puntiglioso stretto rapporto con il realismo delle immagini sono, per così dire, trasfigurati da-gli effetti teatrali della luce che in genere piove dall’alto; mentre essa conferisce una speciale tridimensionalità alle fi-gure, dunque una corposità fisica, le isola dal contesto quotidiano.
Va però precisato che, contemporaneamente a questi effetti, nella recente sequenza di dipinti l’artista tratta anche soggetti di esplicita e moderna fisionomia quotidiana, inserendosi nella tradizione novecentista o della “nuova ogget-tività”. (…)
Rossana Bossaglia, Milano, 17 agosto 2005
La commozione del vero
È immediatamente lampante, già dal primo sguardo rivolto ai dipinti di Claudio Cattaneo, quanto il tema della pittu-ra figurativa e soprattutto di un suo traslato liricamente conseguente, di una tradizione delle cose oggettive nel priva-to di una visione soggettiva, rappresenti la principale e appassionata tensione che ispira il suo lavoro. E risulta altret-tanto lampante (soprattutto dopo averlo ascoltato parlare nel nitore del suo studio, davanti all’ordinatissima schiera delle tele e degli strumenti del suo lavoro) quanto tale tensione derivi più da una persuasione di natura filosofica che da una semplice scelta stilistica, permeandone dunque ogni enunciazione, ogni tratto di mestiere, ogni scelta d’espressione.
Sono proprio queste le ragioni della sua pittura che mi hanno subito convinto ed interessato. Egli guarda alla natura morta, al mondo e alle cose come se la troppa chiarezza del nostro minacciato presente lo obbligasse a tenere soc-chiusi gli occhi dell’anima, e dunque a ricostruirne sulla tela o sulla carta, proiettandole sullo schermo caldo della sua immaginazione e della sua sensibilità, le forme più accettabili e grate, i simulacri più quieti e pacificati.
È una filosofia del naturale e del sensibile che, tra le sue mani, ha trovato in questi anni immagini delicate e tonali, fatte di sguardo e di aria, di fiati leggeri e di ombra, e che dunque rappresenta come una sorta di risposta lirica alle crudezze dell’oggi, come una fervida consolazione interiore capace di farsi delicata e fragrante bellezza.
Questa accorata serenità del suo sentimento del mondo, pacato e trasfiguratore, si incanta lievemente nelle strutture stesse della visione compositiva, nel silenzio felpato del vaso di fiori immerso nella luce, nell’incarnato dei ritratti trepidi di nostalgia e d’affetto, nella frutta che garbatamente si mette in posa a richiamare sfioramenti di sapori e memorie, passati profumi...
Giorgio Seveso
L’ispirazione di Claudio Cattaneo
“(…) Dipinge appassionatamente paesaggi, nature morte, figure. Sono paesaggi incantevoli, ricchi di ombre e di luci, di accenti persuasivi e di strepitosi contrasti. Ma soprattutto le nature morte e le figure danno di lui una visione completa. Ecco: sono proprio queste immagini a mostrare un fervore persuasivo, di insolito accento. Sono proprio le nature morte a costruirgli intorno un alone di tersa e trasparente unità, un sicuro ed invidiabile merito. Arance, mele, noci, ciliegie, uva, melograni e fiori: il creato con intorno altre cose, altre possibili immagini realizzate con sicu-rezza invidiabile. E, insieme ai paesaggi e alle nature morte, egli è esperto nel fare una serie di ritratti e di nudi di struggenti incantamenti: donne ora sdraiate e ora in piedi, donne incantevoli, straniere e di casa nostra, ritratte sul mare aperto con in lontananza il cielo limpido. Sono queste le impressioni che ho avuto guardando i suoi quadri. Ogni altra impressione mi si è cancellata dalla mente. Sono impressioni vere, come è vera una naturale impressione della Verità. C’è in lui un fragrante e delicato silenzio. Nel vedere i suoi quadri mi sono convinto: Cattaneo ha varca-to il confine tra verità e illusione, tra vero e suggestione, tra fascino e incanto. E tutto appare più facile, più sereno. Questa serenità è una trasfigurazione del suo mondo. Sentimento, visione, nostalgia: tutto contribuisce a dare alle sue immagini una verità che è ricca e generosa di raro sentimento e di vera sostanza. È dunque così che ogni cosa funziona. È indicibile la giustezza naturale di ogni impressione e di ogni sentimento. La materia, qui, è quasi assorta, commossa: si tratta di un incanto seducente e persuasivo. Sono immagini di grande spessore, di grande suggestione. Il colore è quasi superfluo: sentimenti e vibrazioni suppliscono ogni cosa. Solo l’immagine è sovrana”.
Mario De Micheli
Claudio Cattaneo è nato a Misinto (Milano) nel 1936.
Le prime mostre personali risalgono al 1974. Partecipa a manifestazioni nazionali ricevendo riconoscimenti e premi.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Vive e lavora a Misinto e a Marina di Fuscaldo (Cs).
Mostre, premi e rassegne:
1974 – Biblioteca Civica, Misinto (Mi). 9° MAF, Milano.
1976 – Biblioteca Civica, Misinto (Mi). Biblioteca Civica, Misinto (Mi).
1982 – Galleria Pianella, Cantù (Co).
1985 – Galleria Pianella, Cantù (Co).
1986 – Galleria d’arte La Torre, Roveredo - Canton Grigioni (Svizzera). Premio Nazionale ‘Arte’, Milano.
1992 – Galleria Monteflor, Cermenate (Co).
1993 – Galleria Centro S. Magno, Legnano (Mi).
1995 – Galleria Centro S. Magno, Legnano (Mi).
1996 – Palazzo Comunale - Sala Mostre, Misinto (Mi). 1997 – Galleria Il Centro Saronno (Va).
1998 – Galleria Ciovasso, Milano. Scuola Media, Misinto (Mi).
1999 – Famiglia Legnanese, Legnano (Mi). Premio di pittura ‘Gina Colicchio’, Asiago (Vi).
2000 – Galleria Ciovasso, Milano.
2002 – Palazzo Comunale, Sala Mostre, Misinto (Mi). Palazzo Mostre, Bregnano (Co).
2003 – Artefiera, Reggio Emilia. Ciclosofie, Museo della Bicicletta, S. Stefano al Mare (Im). Palazzo Comunale, Sala Mostre, Misinto (Mi), Presentazione di una Pala per la Chiesa di Misinto. Piombino (Li), Galleria d’Arte Moderna. Università delle Tré Età, Saronno (Va).
2004 – Artefiera, Reggio Emilia. Galleria d’Arte Moderna, Piombino (Li). Santhià (To), Premio Nazionale di Pittura Contemporanea.
2005 – Cannes (Francia), III Exposition d’Art Contemporain - Ermitage du Riau. Ciclosofie, Comune di Berbenno (So). Ciclosofie, Fiera di Milano. Ciclosofie, Galleria Ciovasso, Milano. Fiera dell’Arte, Forlì. Galleria Ciovasso, Milano. Galleria Il Candelaio, Firenze. Premio Rialto, Venezia. Santhià (To), Premio Nazionale di Pittura Contemporanea. X Exposition d’Art Contemporain, Nice (F). XX Edizione Premio Italia, Comune di Certaldo (Fi).
2006 – 43^ Mostra Nazionale di Pittura, Santhià (To). Cannes (F), Salon d’Art Mediterranee - Galene Le Patio. Fiera dell’Arte, Forlì. Gran Prix dell’Adriatico, Riccione.
2007 – Santhià (To), 44^ Mostra Nazionale di Pittura.
2008 – Caronno Pertusella (Va), Spazio espositivo Cornici Robbiati. Santhià (To), 45^ Mostra Nazionale di Pittura.
2009 – Alassio (Sv), Associazione Vecchia Alassio. Castello Reale, Racconigi (Cn), Sguardi al femminile - visioni d’innocenza e seduzione nell’arte del ‘900 italiano. Milano, Galleria Ciovasso. Palazzo Imperiale, Innsbruck (A), Sguardi al femminile - visioni d’innocenza e seduzione nell’arte del ‘900 italiano.
2010 – Milano, Galleria d’arte Ciovasso. Sala Nevera di Casa Morandi, Saronno (Mi), Claudio Cattaneo e la sua scuola. Saronno (Va), Unitre Saronno.
2012 – Sala Nevera di Casa Morandi, Saronno (Mi), I Cattaneo - la dimensione poetica della vita.
2013 – Galleria Sabrina Falzone, Milano, Claudio Cattaneo - Il suono del silenzio.
2015 – Castel d’Ario (Mn), Casa Museo Sartori, L’arte italiana dalla terra alla tavola. Galleria Sabrina Falzone, Milano, Ogni cosa è illuminata. Opere scelte di Claudio Cattaneo e incisioni di Marco Cattaneo.
2016 – Castel d’Ario (Mn), Casa Museo Sartori, Di Fiore in Fiore.
30
aprile 2016
Claudio Cattaneo – Il miracolo delle piccole cose
Dal 30 aprile al 12 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
30 Aprile 2016, ore 17.30
Autore
Curatore