Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Claudio Centimeri – Melanconia con furore. Stereogrammi e oltre dal manicomio di Mombello
Attraverso una selezione di scatti fotografici presi all’interno del fatiscente edificio che in passato ha ospitato il manicomio di Mombello, Centimeri ricorda le sofferenza e il disagio psichico di coloro che vi furono ricoverati e denuncia lo stato di degrado d’uno spazio abbandonato a se stesso
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Marelia inaugura nell’ambito di The Blank ArtDate – Frequenze che si terrà nelle date 25-26-27 maggio 2018, (negli stessi giorni in cui la città accoglierà un elevato numero di visitatori per il ritorno della salma di Papa Giovanni XXIII).
L’ottava edizione del festival The Blank ArtDate, le tre giornate dedicate all’arte contemporanea, si propone in una versione eterea ed immateriale, concentrando principalmente gli eventi su audio, video, performance e talk.
L’artista Claudio Centimeri propone una serie di scatti fotografici realizzati all’interno degli spazi dell’ex manicomio di Mombello, oggi luogo di totale abbandono, che pochi conoscono, ricordato come uno dei più spaventosi luoghi d’Italia, dove le urla assordanti delle anime che occuparono quelle stanze sembrano ancora riecheggiare nell’aria.
Quello che più ha colpito l’artista, oltre all’evidente perdita collettiva di un patrimonio immobiliare e culturale, è la mancanza di rispetto per un luogo che ha ospitato la sofferenza. Il disagio psichico è, per chi non l’ha provato, un male lontano, sconosciuto e spesso non riconosciuto.
Impossibile da visitare perché vietato, nel tempo gli spazi sono stati violentati e resi fatiscenti. Per Claudio Centimeri l’ex manicomio rimane un luogo da documentare e reintepretare come spazio che ha ospitato la sofferenza di poveri, prostitute, professori, pittori e di molti personaggi celebri. Una delle più conosciute poetesse del XX secolo, Alda Merini, ne fu “ospite”. Leggiamo oggi il suo dolore nelle commoventi poesie e la disperazione nei disegni dell’artista Gino Sandri che su quei letti si è addormentato per sempre.
L’ospedale psichiatrico di Mombello è stato la tomba anche per Benito Albino Dalser figlio illegittimo di Benito Mussolini.
Il percorso espositivo in galleria si articola in due sezioni. Al piano terra sono esposte dodici stampe su carta di una serie selezionata da scatti fotografici presi da Claudio Centimeri all’interno dell’ex manicomio.
Ogni fotografia è fruibile in 3D, attraverso stereoscopi montati a parete.
Scientificamente per percepire le tre dimensioni dello spazio circostante, i nostri occhi ricevono due immagini diverse della realtà, da due angolazioni differenti, con uno scarto di circa 6 centimetri. E’ il cervello che unendole, restituisce il senso di profondità e quindi la visione tridimensionale.
Per ciascuno scatto fotografico Claudio Centimeri presenta due immagini allineate e accoppiate nella sequenza corretta per la visione (la prima per l’occhio sinistro, la seconda per l’occhio destro). A fianco, l’artista presenta le stesse immagini in sequenza invertita. Attraverso gli stereoscopi si potranno scoprire due percezioni diverse dello stesso spazio: una coinvolgente, l’altra respingente. Qual è quella che ci appartiene? Qual è associante e quale dissociante? La follia, quale delle due realtà restituisce? E qual è la normalità?
Al piano seminterrato è ricostruita una camera dell’ospedale psichiatrico con materassi per terra, odori di muffe e betadine, così da poter coinvolgere appieno lo spettatore, suscitando riflessioni sulle condizioni vissute all’epoca dai degenti. A parete viene proiettata una sequenza ininterrotta di immagini che, con l’ausilio di appositi occhialini, viene percepita come un video in 3D.
L’ottava edizione del festival The Blank ArtDate, le tre giornate dedicate all’arte contemporanea, si propone in una versione eterea ed immateriale, concentrando principalmente gli eventi su audio, video, performance e talk.
L’artista Claudio Centimeri propone una serie di scatti fotografici realizzati all’interno degli spazi dell’ex manicomio di Mombello, oggi luogo di totale abbandono, che pochi conoscono, ricordato come uno dei più spaventosi luoghi d’Italia, dove le urla assordanti delle anime che occuparono quelle stanze sembrano ancora riecheggiare nell’aria.
Quello che più ha colpito l’artista, oltre all’evidente perdita collettiva di un patrimonio immobiliare e culturale, è la mancanza di rispetto per un luogo che ha ospitato la sofferenza. Il disagio psichico è, per chi non l’ha provato, un male lontano, sconosciuto e spesso non riconosciuto.
Impossibile da visitare perché vietato, nel tempo gli spazi sono stati violentati e resi fatiscenti. Per Claudio Centimeri l’ex manicomio rimane un luogo da documentare e reintepretare come spazio che ha ospitato la sofferenza di poveri, prostitute, professori, pittori e di molti personaggi celebri. Una delle più conosciute poetesse del XX secolo, Alda Merini, ne fu “ospite”. Leggiamo oggi il suo dolore nelle commoventi poesie e la disperazione nei disegni dell’artista Gino Sandri che su quei letti si è addormentato per sempre.
L’ospedale psichiatrico di Mombello è stato la tomba anche per Benito Albino Dalser figlio illegittimo di Benito Mussolini.
Il percorso espositivo in galleria si articola in due sezioni. Al piano terra sono esposte dodici stampe su carta di una serie selezionata da scatti fotografici presi da Claudio Centimeri all’interno dell’ex manicomio.
Ogni fotografia è fruibile in 3D, attraverso stereoscopi montati a parete.
Scientificamente per percepire le tre dimensioni dello spazio circostante, i nostri occhi ricevono due immagini diverse della realtà, da due angolazioni differenti, con uno scarto di circa 6 centimetri. E’ il cervello che unendole, restituisce il senso di profondità e quindi la visione tridimensionale.
Per ciascuno scatto fotografico Claudio Centimeri presenta due immagini allineate e accoppiate nella sequenza corretta per la visione (la prima per l’occhio sinistro, la seconda per l’occhio destro). A fianco, l’artista presenta le stesse immagini in sequenza invertita. Attraverso gli stereoscopi si potranno scoprire due percezioni diverse dello stesso spazio: una coinvolgente, l’altra respingente. Qual è quella che ci appartiene? Qual è associante e quale dissociante? La follia, quale delle due realtà restituisce? E qual è la normalità?
Al piano seminterrato è ricostruita una camera dell’ospedale psichiatrico con materassi per terra, odori di muffe e betadine, così da poter coinvolgere appieno lo spettatore, suscitando riflessioni sulle condizioni vissute all’epoca dai degenti. A parete viene proiettata una sequenza ininterrotta di immagini che, con l’ausilio di appositi occhialini, viene percepita come un video in 3D.
26
maggio 2018
Claudio Centimeri – Melanconia con furore. Stereogrammi e oltre dal manicomio di Mombello
Dal 26 maggio al 29 giugno 2018
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
GALLERIA MARELIA
Bergamo, Via Torretta, 4, (Bergamo)
Bergamo, Via Torretta, 4, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30 - 19.30
Vernissage
26 Maggio 2018, h 18.30
Autore
Curatore