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Claudio Costa – L’ alfabeto del cuore e della mente
Promotore e artefice dell’arte antropologica alla quale approdò dopo un periodo iniziale legato al movimento delle “Mitologie Individuali“ che si caratterizzava dal desiderio di uscire dal presente per realizzare una nuova immagine del mondo.
Comunicato stampa
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La sua arte lo porta ad approfondire i riti e i miti delle popolazioni primitive, (arte Africana e Maori della Nuova Zelanda), il suo racconto è espresso come forza primordiale, fonte di realtà incontaminata con la quale confrontarsi. I suoi soggetti non sono né freddi né asettici ma raccontati portando con sé “anima e pelle” come egli stesso scrisse. Continuando con le sue parole: “l’arte è in grado di fornire il passaggio con il quale si possono liberare gli stati nascenti e puri dell’essere, vicini alle radici della commozione e della meraviglia”.
Acqua, miele, cera, vetro, argilla, legno, ottone, piume, ruggine, colla di lepre, ossa, gusci di testuggine, minerali, spago, bucrani, feticci, utensili agricoli: Il rapporto di Claudio Costa con la natura è un processo di trasformazione della materia in concetto, un azzardo che trova negli elementi naturali l’alleato principe per contestualizzare o viceversa decontestualizzare l' opera d'arte. La manipolazione della materia, da reperto ad oggetto scartato si arricchisce, diventando didascalia antropomorfa e comparendo all’improvviso come un' epifania dell' essere. La distinzione tra la il reale e la magia è limitata da un sottile filo trasparente che quasi avesse un campanello attaccato e suonasse se si oltrepassa il confine ci impone una scelta.
L’ Energia che si coglie è frutto di un continuo movimento nascosto che gli ingredienti del fare mimetizzano sapientemente, innescando una fermentazione che da' all'oggetto un' elevazione contenutistica e di rivalutazione “nobile”, creando dei flussi alchemici tipici di un trattamento sciamanico che ha nei simboli il messaggio chiave propiziatorio o catartico.
Acqua, miele, cera, vetro, argilla, legno, ottone, piume, ruggine, colla di lepre, ossa, gusci di testuggine, minerali, spago, bucrani, feticci, utensili agricoli: Il rapporto di Claudio Costa con la natura è un processo di trasformazione della materia in concetto, un azzardo che trova negli elementi naturali l’alleato principe per contestualizzare o viceversa decontestualizzare l' opera d'arte. La manipolazione della materia, da reperto ad oggetto scartato si arricchisce, diventando didascalia antropomorfa e comparendo all’improvviso come un' epifania dell' essere. La distinzione tra la il reale e la magia è limitata da un sottile filo trasparente che quasi avesse un campanello attaccato e suonasse se si oltrepassa il confine ci impone una scelta.
L’ Energia che si coglie è frutto di un continuo movimento nascosto che gli ingredienti del fare mimetizzano sapientemente, innescando una fermentazione che da' all'oggetto un' elevazione contenutistica e di rivalutazione “nobile”, creando dei flussi alchemici tipici di un trattamento sciamanico che ha nei simboli il messaggio chiave propiziatorio o catartico.
29
aprile 2015
Claudio Costa – L’ alfabeto del cuore e della mente
Dal 29 aprile al 26 maggio 2015
arte moderna e contemporanea
Location
ARTEVALORI
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Orario di apertura
martedì - venerdi' 11:00 – 13:00 / 14:00 – 19:00
sabato 15:00 – 19:00
Vernissage
29 Aprile 2015, 18:00 – 21.00
Autore
Curatore