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Claudio Di Carlo – TrashChic
L’esposizione presenta al pubblico dodici opere recenti, oli su tela che ben sintetizzano l’ultima ricerca di Claudio Di Carlo. In occasione di questa mostra l’artista prosegue una ricerca cominciata nel 2006 con la realizzazione di due mostre personali (Crash e Don’t Cry Baby) per cui Di Carlo ha creato opere con scenari diversi, uniti in una coesistenza sui generis, pur mantenendo come leit motiv l’immagine femminile.
Comunicato stampa
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Giovedì 6 dicembre 2007 alle ore 18:30, l’Estro Bar - Abitart Hotel di Roma inaugura la mostra personale di Claudio Di Carlo, TrashChic, a cura di Giorgia Calò e Micol Di Veroli.
L’esposizione presenta al pubblico dodici opere recenti, oli su tela che ben sintetizzano l’ultima ricerca di Claudio Di Carlo. In occasione di questa mostra l’artista prosegue una ricerca cominciata nel 2006 con la realizzazione di due mostre personali (Crash e Don’t Cry Baby) per cui Di Carlo ha creato opere con scenari diversi, uniti in una coesistenza sui generis, pur mantenendo come leit motiv l’immagine femminile.
Con TrashChic, come si evince dal titolo stesso, l’artista crea nuove ambientazioni: luoghi trash che fanno da scenario a figure femminili, accessoriate alla moda o completamente nude. Le figure appaiono perturbanti nella peculiarità di un linguaggio sociale atto a provocare un cortocircuito visivo che sta proprio nell’accostamento tra la rappresentazione di merce “socialmente inutile” ed i corpi di splendide donne. I rifiuti, gli oggetti da discarica vengono quindi sublimati di nuova aura.
Di Carlo rivela la volontà di accostare i suoi lavori a quella “mercificazione” che i mass media hanno sempre più esaltato. Accessori, rottami, scarti… ma anche gli stessi corpi nudi, quasi sempre isolati in un particolare o ripresi in primo piano, che rimandano ad una figurazione pop-pubblicitaria, chiara ostentazione del prodotto di massa. Avviene quindi un dialogo tra cultura alta e cultura bassa (high art & low art), giocando sul significato del rifiuto in quanto “avanzo” di ciò che è stato.
Claudio Di Carlo, nato a Pescara, vive e lavora tra Amburgo e Roma. Attivo sulla scena artistica dagli anni Settanta, ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Di Carlo è noto per le sue incursioni in luoghi non preposti e per i suoi audaci accostamenti tematici, utilizza spesso il particolare fetish e il voyeurismo ad occhio ravvicinato per rimandarci attraverso immagini riciclate a quello che lui definisce il suo “realismo poetico”
L’esposizione presenta al pubblico dodici opere recenti, oli su tela che ben sintetizzano l’ultima ricerca di Claudio Di Carlo. In occasione di questa mostra l’artista prosegue una ricerca cominciata nel 2006 con la realizzazione di due mostre personali (Crash e Don’t Cry Baby) per cui Di Carlo ha creato opere con scenari diversi, uniti in una coesistenza sui generis, pur mantenendo come leit motiv l’immagine femminile.
Con TrashChic, come si evince dal titolo stesso, l’artista crea nuove ambientazioni: luoghi trash che fanno da scenario a figure femminili, accessoriate alla moda o completamente nude. Le figure appaiono perturbanti nella peculiarità di un linguaggio sociale atto a provocare un cortocircuito visivo che sta proprio nell’accostamento tra la rappresentazione di merce “socialmente inutile” ed i corpi di splendide donne. I rifiuti, gli oggetti da discarica vengono quindi sublimati di nuova aura.
Di Carlo rivela la volontà di accostare i suoi lavori a quella “mercificazione” che i mass media hanno sempre più esaltato. Accessori, rottami, scarti… ma anche gli stessi corpi nudi, quasi sempre isolati in un particolare o ripresi in primo piano, che rimandano ad una figurazione pop-pubblicitaria, chiara ostentazione del prodotto di massa. Avviene quindi un dialogo tra cultura alta e cultura bassa (high art & low art), giocando sul significato del rifiuto in quanto “avanzo” di ciò che è stato.
Claudio Di Carlo, nato a Pescara, vive e lavora tra Amburgo e Roma. Attivo sulla scena artistica dagli anni Settanta, ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Di Carlo è noto per le sue incursioni in luoghi non preposti e per i suoi audaci accostamenti tematici, utilizza spesso il particolare fetish e il voyeurismo ad occhio ravvicinato per rimandarci attraverso immagini riciclate a quello che lui definisce il suo “realismo poetico”
06
dicembre 2007
Claudio Di Carlo – TrashChic
Dal 06 dicembre 2007 al 19 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
ABITART HOTEL – ESTROBAR
Roma, Via Pellegrino Matteucci, 10/20, (Roma)
Roma, Via Pellegrino Matteucci, 10/20, (Roma)
Vernissage
6 Dicembre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore