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Claudio Gobbi / Marcello Mariana
La mostra fotografica di Gobbi e Mariana, si sviluppa come la messa a confronto di due ipotesi di visione: due forme di relazione con lo spazio naturale da una parte, culturale e sociale dall’altra.
Comunicato stampa
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Lo Studio Guenzani presenta nella sede di via Eustachi, la doppia personale di Claudio Gobbi e Marcello Mariana.
La mostra fotografica di Gobbi e Mariana, si sviluppa come la messa a confronto di due ipotesi di visione: due forme di relazione con lo spazio naturale da una parte, culturale e sociale dall'altra.
Panoramiche di grandi spazi e visioni d'interni. Sguardi sull'ampiezza smisurata della natura e frammenti di luoghi chiusi.
Negli scatti di Claudio Gobbi l'attenzione e' rivolta a tracciare una mappa ideale dell'identità culturale che avvicina molti luoghi di città europee ed extra europee. Compiendo un viaggio da nord a sud, partendo da San Pietroburgo, poi Riga, Berlino, Praga, Sofia e Vanadzor il fotografo immortala dei luoghi di aggregazione quali cinema e vecchi teatri, che sottilmente evocano le tracce dei gesti e dei passaggi quotidiani lasciati dalle persone.
La sua abilità fotografica si manifesta proprio nell'annullare questi segni per restituire degli ambienti scevri da ogni imperfezione. L'atmosfera che si percepisce, guardando le sue fotografie, e' quella di un tempo sospeso e irreale, accresciuto dal calibrato gioco cromatico e dalla particolarità delle composizioni lineari e spaziali. La scelta dei tagli delle inquadrature e la predilezione per certi elementi quali una porta, delle file di poltroncine, i tendaggi rendono gli interni degli edifici, lontani territorialmente, dei luoghi densi di elementi stilistici comuni, quasi a formare un intarsio ideale formato dalle tante tessere che compongono l'identità culturale e visiva europea.
Marcello Mariana, invece, presenta una serie di immagini in cui, alla costante visione della natura, aggiunge sempre se' stesso dentro all'inquadratura. Il fotografo, ponendosi sia dietro che davanti l'obiettivo, si fa unità di misura dell'incommensurabile, testimone silenzioso della vastità dello spazio naturale. La finalità, in quelle che a prima vista sembrano armoniche e serene vedute panoramiche, non e' l'insieme percepito, ma l'idea dei limiti che inducono a cercare un ordine, un'armonia, una consonanza tra l'uomo e la natura.
La piccolezza fisica del suo corpo si pone in antinomia con la maestosità del paesaggio, con la sua immensità e trascendenza, ma anche con le sue contraddizioni. Compaiono infatti in diversi scatti degli elementi -di disturbo': emergono i segni dell'irruenza umana, sia essa rappresentata da pale eoliche, palazzi, una diga o una strada. Ponendosi come osservatore distaccato, Mariana opta per una documentazione silenziosa e alienata della natura che, nonostante sia spesso violentata dall'intervento dell'uomo, conserva nelle sue immagini maestosità e mistero al tempo stesso.
Accomuna i due fotografi un obiettivo affine: far emergere dai luoghi la presenza dell'uomo contemporaneo attraverso i segni evidenti o i passaggi celati che esso lascia attorno a se', sia in un contesto naturale, sia nel piu' complesso mondo della cultura materiale. Il metodo per entrambi e' caratterizzato da un tipo di relazione silenziosa e discreta con la realtà, attraverso un tipo di fotografia che si fa lirica testimonianza e visione rivelativa.
Claudio Gobbi e' nato ad Ancona nel 1971. Vive a Parigi.
Marcello Mariana e' nato a Lecco nel 1977. Vive in Valtellina.
La mostra fotografica di Gobbi e Mariana, si sviluppa come la messa a confronto di due ipotesi di visione: due forme di relazione con lo spazio naturale da una parte, culturale e sociale dall'altra.
Panoramiche di grandi spazi e visioni d'interni. Sguardi sull'ampiezza smisurata della natura e frammenti di luoghi chiusi.
Negli scatti di Claudio Gobbi l'attenzione e' rivolta a tracciare una mappa ideale dell'identità culturale che avvicina molti luoghi di città europee ed extra europee. Compiendo un viaggio da nord a sud, partendo da San Pietroburgo, poi Riga, Berlino, Praga, Sofia e Vanadzor il fotografo immortala dei luoghi di aggregazione quali cinema e vecchi teatri, che sottilmente evocano le tracce dei gesti e dei passaggi quotidiani lasciati dalle persone.
La sua abilità fotografica si manifesta proprio nell'annullare questi segni per restituire degli ambienti scevri da ogni imperfezione. L'atmosfera che si percepisce, guardando le sue fotografie, e' quella di un tempo sospeso e irreale, accresciuto dal calibrato gioco cromatico e dalla particolarità delle composizioni lineari e spaziali. La scelta dei tagli delle inquadrature e la predilezione per certi elementi quali una porta, delle file di poltroncine, i tendaggi rendono gli interni degli edifici, lontani territorialmente, dei luoghi densi di elementi stilistici comuni, quasi a formare un intarsio ideale formato dalle tante tessere che compongono l'identità culturale e visiva europea.
Marcello Mariana, invece, presenta una serie di immagini in cui, alla costante visione della natura, aggiunge sempre se' stesso dentro all'inquadratura. Il fotografo, ponendosi sia dietro che davanti l'obiettivo, si fa unità di misura dell'incommensurabile, testimone silenzioso della vastità dello spazio naturale. La finalità, in quelle che a prima vista sembrano armoniche e serene vedute panoramiche, non e' l'insieme percepito, ma l'idea dei limiti che inducono a cercare un ordine, un'armonia, una consonanza tra l'uomo e la natura.
La piccolezza fisica del suo corpo si pone in antinomia con la maestosità del paesaggio, con la sua immensità e trascendenza, ma anche con le sue contraddizioni. Compaiono infatti in diversi scatti degli elementi -di disturbo': emergono i segni dell'irruenza umana, sia essa rappresentata da pale eoliche, palazzi, una diga o una strada. Ponendosi come osservatore distaccato, Mariana opta per una documentazione silenziosa e alienata della natura che, nonostante sia spesso violentata dall'intervento dell'uomo, conserva nelle sue immagini maestosità e mistero al tempo stesso.
Accomuna i due fotografi un obiettivo affine: far emergere dai luoghi la presenza dell'uomo contemporaneo attraverso i segni evidenti o i passaggi celati che esso lascia attorno a se', sia in un contesto naturale, sia nel piu' complesso mondo della cultura materiale. Il metodo per entrambi e' caratterizzato da un tipo di relazione silenziosa e discreta con la realtà, attraverso un tipo di fotografia che si fa lirica testimonianza e visione rivelativa.
Claudio Gobbi e' nato ad Ancona nel 1971. Vive a Parigi.
Marcello Mariana e' nato a Lecco nel 1977. Vive in Valtellina.
19
febbraio 2009
Claudio Gobbi / Marcello Mariana
Dal 19 febbraio al 04 aprile 2009
fotografia
Location
STUDIO GUENZANI
Milano, Via Bartolomeo Eustachi, 10, (Milano)
Milano, Via Bartolomeo Eustachi, 10, (Milano)
Orario di apertura
mart-sab 15-19.30, la mattina su appuntamento
Vernissage
19 Febbraio 2009, ore 18
Autore