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Claudio Infante – Gabbie in MOvimenTO
L’artista cilentano Claudio Infante ripropone il valore simbolico della sfera nelle sue monumentali sculture ed installazioni, concepite come corpi senza peso, liberi di ruotare nello spazio, lasciandosi attraversare dalla luce che gioca un ruolo fondamentale nella percezione dei corpi in movimento.
Comunicato stampa
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Sarà inaugurata a Napoli martedì 1° marzo alle ore 17.00, presso il Maschio Angioino - Sala della Loggia, la personale di Claudio Infante dal titolo “Gabbie in MOvimenTO”. La mostra, a cura di Marco di Mauro con allestimento di Gianfranco Erbani, sarà visitabile fino al 16 marzo con ingresso gratuito (dal lunedì al sabato h 9.00-19.00). L’artista cilentano, classe 1961, presenta una selezione delle sue monumentali sculture realizzate con materiali di recupero.
Testi in catalogo: Vitaliano Corbi, Marco di Mauro, Vincenzo Fano, Gilda Luongo.
LA SFERA E LA SPIRALE NELL’OPERA DI CLAUDIO INFANTE
(da L’Avanti, 17/02/2011)
Nella celebre Allegoria di Alfonso d’Avalos, Tiziano attribuiva alla sfera di cristallo il significato di un’armonia superiore, universale, idealmente conclusa nella sua forma perfetta e senza spigoli. L’artista cilentano Claudio Infante, in mostra dal primo al 16 marzo al Maschio Angioino di Napoli, ripropone il valore simbolico della sfera nelle sue monumentali sculture ed installazioni, concepite come corpi senza peso, liberi di ruotare nello spazio, lasciandosi attraversare dalla luce che gioca un ruolo fondamentale nella percezione dei corpi in movimento. Nella ideale, ma potenzialmente reale, rotazione della sfera si realizza la fusione dei contrasti: opacità e trasparenza, leggerezza e monumentalità, pieno e vuoto, che acquistano valore soltanto in una visione statica e materialistica.
Alla finitezza della sfera, però, l’artista contrappone l’incompiutezza di una forma spiralica, che comunica l’ansia di ascendere e di trascendere l’esperienza dei sensi, per conquistare quella pienezza dello spirito che rappresenta il fine ultimo dell’esistenza umana. Nel motivo della spirale possiamo individuare un richiamo al costruttivismo russo e in particolare al Monumento alla Terza Internazionale di Tatlin, che però si colloca in un orizzonte materialista, aspirando alla costruzione ‘dal basso’ del socialismo, mentre l’opera di Claudio Infante si colloca in una dimensione trascendente, ormai affrancata da ogni legame con la corporeità.
Inoltre, nell’opera di Infante, l’utilizzo di materiali riflettenti e specchianti, unitamente alla presenza di varchi, fessure e fenditure, ci offre la sensazione di entrare nell’opera e di abitarla, partecipando all’armonia superiore della sfera.
La scelta di materiali di recupero come reti metalliche, lamiere, frammenti di legno e plastica assume una valenza etica, in opposizione alla ridondanza di segni rumorosi e squillanti di cui si serve la società dei consumi per veicolare futili messaggi. La scelta dell’artista cilentano, in tal senso, è in piena consonanza con la poetica dell’arte povera, e in particolare con l’opera di Mario Merz, che pure elevò la sfera e la spirale a simboli archetipici.
Un’ultima considerazione va fatta sul valore della manualità nell’opera di Infante, il quale, avversando i teorici dell’«arte fredda», intende l’arte come una creazione congiunta delle mani e della mente. Marco di Mauro
Testi in catalogo: Vitaliano Corbi, Marco di Mauro, Vincenzo Fano, Gilda Luongo.
LA SFERA E LA SPIRALE NELL’OPERA DI CLAUDIO INFANTE
(da L’Avanti, 17/02/2011)
Nella celebre Allegoria di Alfonso d’Avalos, Tiziano attribuiva alla sfera di cristallo il significato di un’armonia superiore, universale, idealmente conclusa nella sua forma perfetta e senza spigoli. L’artista cilentano Claudio Infante, in mostra dal primo al 16 marzo al Maschio Angioino di Napoli, ripropone il valore simbolico della sfera nelle sue monumentali sculture ed installazioni, concepite come corpi senza peso, liberi di ruotare nello spazio, lasciandosi attraversare dalla luce che gioca un ruolo fondamentale nella percezione dei corpi in movimento. Nella ideale, ma potenzialmente reale, rotazione della sfera si realizza la fusione dei contrasti: opacità e trasparenza, leggerezza e monumentalità, pieno e vuoto, che acquistano valore soltanto in una visione statica e materialistica.
Alla finitezza della sfera, però, l’artista contrappone l’incompiutezza di una forma spiralica, che comunica l’ansia di ascendere e di trascendere l’esperienza dei sensi, per conquistare quella pienezza dello spirito che rappresenta il fine ultimo dell’esistenza umana. Nel motivo della spirale possiamo individuare un richiamo al costruttivismo russo e in particolare al Monumento alla Terza Internazionale di Tatlin, che però si colloca in un orizzonte materialista, aspirando alla costruzione ‘dal basso’ del socialismo, mentre l’opera di Claudio Infante si colloca in una dimensione trascendente, ormai affrancata da ogni legame con la corporeità.
Inoltre, nell’opera di Infante, l’utilizzo di materiali riflettenti e specchianti, unitamente alla presenza di varchi, fessure e fenditure, ci offre la sensazione di entrare nell’opera e di abitarla, partecipando all’armonia superiore della sfera.
La scelta di materiali di recupero come reti metalliche, lamiere, frammenti di legno e plastica assume una valenza etica, in opposizione alla ridondanza di segni rumorosi e squillanti di cui si serve la società dei consumi per veicolare futili messaggi. La scelta dell’artista cilentano, in tal senso, è in piena consonanza con la poetica dell’arte povera, e in particolare con l’opera di Mario Merz, che pure elevò la sfera e la spirale a simboli archetipici.
Un’ultima considerazione va fatta sul valore della manualità nell’opera di Infante, il quale, avversando i teorici dell’«arte fredda», intende l’arte come una creazione congiunta delle mani e della mente. Marco di Mauro
01
marzo 2011
Claudio Infante – Gabbie in MOvimenTO
Dal primo al 16 marzo 2011
arte contemporanea
Location
CASTEL NUOVO – MASCHIO ANGIOINO
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato h 9.00-19.00
Vernissage
1 Marzo 2011, ore 17
Autore
Curatore