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Claudio Malacarne – The dreamers
Nella pittura di Malacarne tutto passa, cambia e si trasforma in una dimensione onirica
Comunicato stampa
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Domenica 26 novembre, alle ore 18.00, negli spazi della Galleria Idearte di Potenza, al n. 75 di Via Londra, sarà inaugurata la mostra : The dreamers– Claudio Malacarne
Il vernissage, alla presenza dell'artista, prevede l'intervento del critico d'arte Rino Cardone, che ha curato il testo di presentazione in catalogo.
Il pittore mantovano, dal talento e dal percorso artistico ormai conclamato e riconosciuto a livello internazionale, a distanza di due anni dalla esposizione istituzionale nella Galleria Civica del capoluogo di regione, ritorna nella città di Potenza con un nuovo ciclo di opere pittoriche che confermano a pieno titolo la sua fama di "uno dei più grandi coloristi del nostro tempo".
La mostra, a cura di Rino Cardone e di Grazia Lo Re, si compone di 25 opere su tela, cinque delle quali di grandissime dimensioni, e sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11.00/13.00 – 17.30/20.30 fino al 30 dicembre prossimo.
THE DREAMERS.
«Là dove sei diretto / non ci sono sentieri, né piste, / solo il tuo istinto. /
Hai seguito i segnali / e alla fine sei arrivato. /
Adesso devi fare / il gran tuffo nell'ignoto / e scoprire da solo /
chi ha torto, / chi ha ragione, / chi sei tu veramente».
Sergio Bambarén
Rino Cardone –
Immergersi nell’acqua. Galleggiare. Nuotare. Tuffarsi. Piccoli gesti, spontanei per chi ama il mare. Comuni tra quanti si avvicinano alla sponda di un lago, o di un fiume. Ma l’immersione è qualcosa di più profondo. È uno stato mentale e un requisito del pensiero umano, prima ancora che una condizione del corpo. In matematica l’immersione è la relazione che corre tra due strutture, dove una delle due contiene la copia dell’altra. In psicologia l’immersione rappresenta una risposta alle esigenze del nostro inconscio. È la maniera con la quale l’individuo recupera il suo rapporto primordiale con la condizione intrauterina: dove la vita si svolge nel liquido amniotico della sacca embrionale della mamma. L’immersione, dunque, come simbolo in psicologia e l’immersione come costruzione di sottoinsiemi in matematica. Nell’uno e nell’altro caso, una maniera per penetrare il mondo del silenzio della mente: quello dal quale attinge a piene mani l’arte. Nella pittura di Claudio Malacarne l’immersione è la rappresentazione ormata dell’eleganza di un corpo che affonda nelle profondità di un oceano: dove vivono i pesci, nostri lontanissimi antenati. E quest’immagine dell’oceano richiama il pensiero coranico, ripreso negli scritti recenti di ‘Abdu’l-Bahá, di quei «mari liberi» che Dio lasciò in una condizione tale «perché s’incontrassero: e v’è una barriera frammezzo che non possono passare».
Pensieri evoluti, dunque. Concetti che sono associati, in psicologia, a quei simboli onirici attraverso i quali riceviamo delle intuizioni su quella parte di noi - quella inconscia - che ancora oggi non conosciamo in maniera precisa e perfetta. E che possiamo solo provare, dunque, a comprendere; senza avere alcuna certezza o sicurezza sulla sua natura. I dipinti di Claudio Malacarne sono l’esaltazione estetica e stilistica di tutto questo. Tanto nel colore, quanto nella forma e quanto, pure, nella figura essi sublimano i “mondi maieutici” del dentro e fuori: quegli universi paralleli, coerenti tra loro, che sono capaci di influenzarsi tra loro in un “modulo olistico” che fa da sommatoria tra le parti. Magia, tutto questo, di quella “sapienza maieutica” che in Socrate, quanto in Platone, trovò piena esaltazione nell’idea che la verità è un sapere dell’anima; che non si può insegnare, ma solo trasmettere. Cosicché ognuno deve "partorire la sua verità". Quella che c’invita a percepire Claudio Malacarne - attraverso i suoi dipinti - è una verità che associa l’immagine dell’acqua con uno stato emotivo di gioia e serenità, di pace e armonia. Si tratta di “costruzioni semantiche” (figure di bambini che nuotano e di giovani che si tuffano) capaci di esaltare le nostre emozioni, quando siamo in uno stato di veglia. E poi va anche oltre. Intorno alla percezione dell’acqua egli arriva, persino, a portare fuori controllo le nostre emozioni. E le rinvia ai nostri sogni e ai nostri vagheggi della mente: a quel mondo delle lucide fantasticherie e dell’immaginativamente presente che rappresenta uno degli assi portanti dell’arte contemporanea.
Sentiamo di poter associare questo nuovo ciclo di dipinti di Claudio Malacarne, molti di grande formato, ognuno di essi in continuità ideale con l’esperienza artistica da lui maturata negli ultimi anni, alla “meditazione trance ipnotica” utilizzata, da millenni, dagli sciamani di tutto il mondo e che nella moderna psicoanalisi ha assunto il carattere del “viaggio regressivo” negli stati della mente. È questa una tecnica in cui l’individuo decontestualizza se stesso dallo spazio e dal tempo, per risvegliarsi successivamente in uno “stato coscienziale” assai più profondo: che lo fa accedere al suo intimo Sé. Questo tipo di “esperienza regressiva” (correlata a immagini che evocano memorie e ricordi) prevede, ad esempio, che la persona supponga d’immergersi nell’acqua, in stati sempre più profondi. O che pensi, altrimenti, di addentrarsi in giardini fioriti: come quelli dipinti da Claudio Malacarne, al quale spetta, senza dubbio, il merito di riuscire a visualizzare - attraverso i suoi dipinti - dei luoghi incantevoli e bellissimi, meravigliosi e stupefacenti: composti di una vegetazione rigogliosa e lussureggiante, con piante secolari e con fiori capaci d’impressionare e sbalordire.
Anche in questo caso si tratta di un’immersione. Un’immersione, però, nel colore, nella forma e nella figura. Un’immersione nel Creato e nella natura, negli archetipi universali della vita e della nostra psiche che come sosteneva Carl Gustav Jung “è costruita in armonia con la struttura dell’universo”. E secondo quanto sosteneva ancora il filosofo svizzero, è per questa ragione che quanto “accade nel macrocosmo, accade ugualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima”.
Claudio Malacarne ci fornisce prova di tutto questo.
BIOGRAFIA
Claudio Malacarne è nato a Mantova nel 1956. Giovanissimo si scopre pittore eseguendo i primi dipinti ad olio appena quattordicenne. Conosciuto e apprezzato pittore professionista, opera principalmente a livello nazionale ed europeo, pur avendo avuto numerosi contatti e presenze nel mercato artistico americano.
Molteplici le esposizioni istituzionali; le più recenti all’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano, alla Galleria Civica di Palazzo Todeschini di Desenzano (Bs), alla Miller Gallery di Cincinnati negli USA, alla Union Bank Suisse di Lugano, alla Gallerie Spath di Coburgo in Baviera, a Villa Panphili a Roma. Invitato al Premio Morlotti, alla Permanente di Milano e alla Biennale dell’incisione di Campobasso. Nel 2012 espone a Roma con una mostra personale presso il Chiostro del Bramante, in concomitanza della prestigiosa mostra di Joan Mirò; nel 2014 espone presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria e a Spoleto presso il Museo Palazzo Collicola Arti visive.
Nel maggio 2015 viene invitato con una personale alla Galleria Civica di Potenza e a luglio espone a Taormina nella ex Chiesa del Carmine.
Segue una importante Mostra a Norinberga alla galleria Kunstkontor.
Ha collaborato inoltre con la Metropolitan Gallery di Amburgo, la Galleria Augustin di Vienna, la Galleria Ramson di Londra e la Marta Hewett Gallery di Cincinnati.
Vive e lavora a Soave Porto Mantovano, in provincia di Mantova.
Il vernissage, alla presenza dell'artista, prevede l'intervento del critico d'arte Rino Cardone, che ha curato il testo di presentazione in catalogo.
Il pittore mantovano, dal talento e dal percorso artistico ormai conclamato e riconosciuto a livello internazionale, a distanza di due anni dalla esposizione istituzionale nella Galleria Civica del capoluogo di regione, ritorna nella città di Potenza con un nuovo ciclo di opere pittoriche che confermano a pieno titolo la sua fama di "uno dei più grandi coloristi del nostro tempo".
La mostra, a cura di Rino Cardone e di Grazia Lo Re, si compone di 25 opere su tela, cinque delle quali di grandissime dimensioni, e sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11.00/13.00 – 17.30/20.30 fino al 30 dicembre prossimo.
THE DREAMERS.
«Là dove sei diretto / non ci sono sentieri, né piste, / solo il tuo istinto. /
Hai seguito i segnali / e alla fine sei arrivato. /
Adesso devi fare / il gran tuffo nell'ignoto / e scoprire da solo /
chi ha torto, / chi ha ragione, / chi sei tu veramente».
Sergio Bambarén
Rino Cardone –
Immergersi nell’acqua. Galleggiare. Nuotare. Tuffarsi. Piccoli gesti, spontanei per chi ama il mare. Comuni tra quanti si avvicinano alla sponda di un lago, o di un fiume. Ma l’immersione è qualcosa di più profondo. È uno stato mentale e un requisito del pensiero umano, prima ancora che una condizione del corpo. In matematica l’immersione è la relazione che corre tra due strutture, dove una delle due contiene la copia dell’altra. In psicologia l’immersione rappresenta una risposta alle esigenze del nostro inconscio. È la maniera con la quale l’individuo recupera il suo rapporto primordiale con la condizione intrauterina: dove la vita si svolge nel liquido amniotico della sacca embrionale della mamma. L’immersione, dunque, come simbolo in psicologia e l’immersione come costruzione di sottoinsiemi in matematica. Nell’uno e nell’altro caso, una maniera per penetrare il mondo del silenzio della mente: quello dal quale attinge a piene mani l’arte. Nella pittura di Claudio Malacarne l’immersione è la rappresentazione ormata dell’eleganza di un corpo che affonda nelle profondità di un oceano: dove vivono i pesci, nostri lontanissimi antenati. E quest’immagine dell’oceano richiama il pensiero coranico, ripreso negli scritti recenti di ‘Abdu’l-Bahá, di quei «mari liberi» che Dio lasciò in una condizione tale «perché s’incontrassero: e v’è una barriera frammezzo che non possono passare».
Pensieri evoluti, dunque. Concetti che sono associati, in psicologia, a quei simboli onirici attraverso i quali riceviamo delle intuizioni su quella parte di noi - quella inconscia - che ancora oggi non conosciamo in maniera precisa e perfetta. E che possiamo solo provare, dunque, a comprendere; senza avere alcuna certezza o sicurezza sulla sua natura. I dipinti di Claudio Malacarne sono l’esaltazione estetica e stilistica di tutto questo. Tanto nel colore, quanto nella forma e quanto, pure, nella figura essi sublimano i “mondi maieutici” del dentro e fuori: quegli universi paralleli, coerenti tra loro, che sono capaci di influenzarsi tra loro in un “modulo olistico” che fa da sommatoria tra le parti. Magia, tutto questo, di quella “sapienza maieutica” che in Socrate, quanto in Platone, trovò piena esaltazione nell’idea che la verità è un sapere dell’anima; che non si può insegnare, ma solo trasmettere. Cosicché ognuno deve "partorire la sua verità". Quella che c’invita a percepire Claudio Malacarne - attraverso i suoi dipinti - è una verità che associa l’immagine dell’acqua con uno stato emotivo di gioia e serenità, di pace e armonia. Si tratta di “costruzioni semantiche” (figure di bambini che nuotano e di giovani che si tuffano) capaci di esaltare le nostre emozioni, quando siamo in uno stato di veglia. E poi va anche oltre. Intorno alla percezione dell’acqua egli arriva, persino, a portare fuori controllo le nostre emozioni. E le rinvia ai nostri sogni e ai nostri vagheggi della mente: a quel mondo delle lucide fantasticherie e dell’immaginativamente presente che rappresenta uno degli assi portanti dell’arte contemporanea.
Sentiamo di poter associare questo nuovo ciclo di dipinti di Claudio Malacarne, molti di grande formato, ognuno di essi in continuità ideale con l’esperienza artistica da lui maturata negli ultimi anni, alla “meditazione trance ipnotica” utilizzata, da millenni, dagli sciamani di tutto il mondo e che nella moderna psicoanalisi ha assunto il carattere del “viaggio regressivo” negli stati della mente. È questa una tecnica in cui l’individuo decontestualizza se stesso dallo spazio e dal tempo, per risvegliarsi successivamente in uno “stato coscienziale” assai più profondo: che lo fa accedere al suo intimo Sé. Questo tipo di “esperienza regressiva” (correlata a immagini che evocano memorie e ricordi) prevede, ad esempio, che la persona supponga d’immergersi nell’acqua, in stati sempre più profondi. O che pensi, altrimenti, di addentrarsi in giardini fioriti: come quelli dipinti da Claudio Malacarne, al quale spetta, senza dubbio, il merito di riuscire a visualizzare - attraverso i suoi dipinti - dei luoghi incantevoli e bellissimi, meravigliosi e stupefacenti: composti di una vegetazione rigogliosa e lussureggiante, con piante secolari e con fiori capaci d’impressionare e sbalordire.
Anche in questo caso si tratta di un’immersione. Un’immersione, però, nel colore, nella forma e nella figura. Un’immersione nel Creato e nella natura, negli archetipi universali della vita e della nostra psiche che come sosteneva Carl Gustav Jung “è costruita in armonia con la struttura dell’universo”. E secondo quanto sosteneva ancora il filosofo svizzero, è per questa ragione che quanto “accade nel macrocosmo, accade ugualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima”.
Claudio Malacarne ci fornisce prova di tutto questo.
BIOGRAFIA
Claudio Malacarne è nato a Mantova nel 1956. Giovanissimo si scopre pittore eseguendo i primi dipinti ad olio appena quattordicenne. Conosciuto e apprezzato pittore professionista, opera principalmente a livello nazionale ed europeo, pur avendo avuto numerosi contatti e presenze nel mercato artistico americano.
Molteplici le esposizioni istituzionali; le più recenti all’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano, alla Galleria Civica di Palazzo Todeschini di Desenzano (Bs), alla Miller Gallery di Cincinnati negli USA, alla Union Bank Suisse di Lugano, alla Gallerie Spath di Coburgo in Baviera, a Villa Panphili a Roma. Invitato al Premio Morlotti, alla Permanente di Milano e alla Biennale dell’incisione di Campobasso. Nel 2012 espone a Roma con una mostra personale presso il Chiostro del Bramante, in concomitanza della prestigiosa mostra di Joan Mirò; nel 2014 espone presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria e a Spoleto presso il Museo Palazzo Collicola Arti visive.
Nel maggio 2015 viene invitato con una personale alla Galleria Civica di Potenza e a luglio espone a Taormina nella ex Chiesa del Carmine.
Segue una importante Mostra a Norinberga alla galleria Kunstkontor.
Ha collaborato inoltre con la Metropolitan Gallery di Amburgo, la Galleria Augustin di Vienna, la Galleria Ramson di Londra e la Marta Hewett Gallery di Cincinnati.
Vive e lavora a Soave Porto Mantovano, in provincia di Mantova.
26
novembre 2017
Claudio Malacarne – The dreamers
Dal 26 novembre al 30 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA IDEARTE
Potenza, Via Londra, 75, (Potenza)
Potenza, Via Londra, 75, (Potenza)
Orario di apertura
11.00 - 13.00 e 17.30 - 20.30
Vernissage
26 Novembre 2017, ore 18.00
Autore