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Claudio Saccari – Sentieri della memoria
S’inaugura sabato 4 agosto alle ore 18 negli eleganti e storici spazi tardocinquecenteschi del Museo Palazzo Veneziano di Malborghetto (Udine), un’interessante e originale rassegna dedicata alla produzione più recente del fotografo-artista triestino Claudio Saccari. La rassegna, intitolata Sentieri della memoria e introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni, propone una cinquantina di immagini recenti, realizzate prevalentemente dal 2010 al 2012 soprattutto a colori, ma anche in bianco e nero e spesso elaborate in postproduzione
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 4 agosto alle ore 18 negli eleganti e storici spazi tardocinquecenteschi del Museo Palazzo Veneziano di Malborghetto (Udine), un’interessante e originale rassegna dedicata alla produzione più recente del fotografo-artista triestino Claudio Saccari. La rassegna, intitolata Sentieri della memoria e introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni, propone una cinquantina di immagini recenti, realizzate prevalentemente dal 2010 al 2012 soprattutto a colori, ma anche in bianco e nero e spesso elaborate in postproduzione: nella prima sala saranno ospitati i meravigliosi paesaggi dell’autore, atarassici e nel contempo appassionati, nella seconda le interpretazioni particolarmente simboliche e surreali della natura, uno dei temi prediletti di questo autore dalla poliedrica personalità. La mostra si svolge sotto l’egida della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale e con il patrocinio del Centro Sportivo Educativo Nazionale - Comitato Provinciale Trieste - Sezione Fotografia (fino al 19 agosto/ orario 10.30 - 12.30 e 15.00 - 18.00/ lunedì chiuso).
Foto in digitale elaborata in post produzione
Attraverso il magico uso del digitale, sapientemente elaborato in fase di postproduzione - scrive Marianna Accerboni - Saccari ci consegna un’interpretazione onirica ma nel contempo razionale della realtà; e, in questo caso, particolarmente del paesaggio, che, da fotografo originale, sensibile e coerente nel proprio ricercare, sa tradurre in rappresentazioni icastiche e sobriamente scenografiche.
Dopo aver abbandonato nel 1984 la camera oscura, in cui vigeva molto la casualità, il fotografo ha, nel corso del tempo e attraverso una quantità immensa di scatti, affrontato più tematiche: dal paesaggio alla presenza dell’uomo, dalla poesia delle diverse etnie che popolano il mondo, all’introspezione. Se nel paesaggio, uno spunto “pittorico” eccellente gli consente di evocare, attraverso un contrappunto cromatico spesso audace e armonico, l’anima dei luoghi, non mancano nel fotografo-artista spunti sentimentali e intuitivi, a volte poetici e onirici, che entrano nell’animo delle madri del deserto, di religiosi in meditazione, di bimbi e anzianissimi: a cogliere il senso più profondo della vita o la magia della natura, grazie anche a un raggio di luce dal colore improbabile e magico, che s’infila tra i rami degli alberi o lassù nel cielo, dietro alle montagne, suscitando in noi - conclude Accerboni - la sensazione di assistere a una sorta d’interpretazione panica, spesso concettuale, del contemporaneo.
Claudio Saccari, triestino, fotografa dal ’64, partecipando con successo a importanti concorsi nazionali e internazionali, ed è giornalista pubblicista dal ’76. Sue immagini sono state pubblicate su Israel Forum, Panorama, Imagen y Sonido, Turismo e Oggi. Ha esposto in molte sedi di prestigio, tra cui i saloni internazionali di Bordeaux, Praga, Reus e Belgrado ed è autore di vari libri fotografici. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e primi premi.
Foto in digitale elaborata in post produzione
Attraverso il magico uso del digitale, sapientemente elaborato in fase di postproduzione - scrive Marianna Accerboni - Saccari ci consegna un’interpretazione onirica ma nel contempo razionale della realtà; e, in questo caso, particolarmente del paesaggio, che, da fotografo originale, sensibile e coerente nel proprio ricercare, sa tradurre in rappresentazioni icastiche e sobriamente scenografiche.
Dopo aver abbandonato nel 1984 la camera oscura, in cui vigeva molto la casualità, il fotografo ha, nel corso del tempo e attraverso una quantità immensa di scatti, affrontato più tematiche: dal paesaggio alla presenza dell’uomo, dalla poesia delle diverse etnie che popolano il mondo, all’introspezione. Se nel paesaggio, uno spunto “pittorico” eccellente gli consente di evocare, attraverso un contrappunto cromatico spesso audace e armonico, l’anima dei luoghi, non mancano nel fotografo-artista spunti sentimentali e intuitivi, a volte poetici e onirici, che entrano nell’animo delle madri del deserto, di religiosi in meditazione, di bimbi e anzianissimi: a cogliere il senso più profondo della vita o la magia della natura, grazie anche a un raggio di luce dal colore improbabile e magico, che s’infila tra i rami degli alberi o lassù nel cielo, dietro alle montagne, suscitando in noi - conclude Accerboni - la sensazione di assistere a una sorta d’interpretazione panica, spesso concettuale, del contemporaneo.
Claudio Saccari, triestino, fotografa dal ’64, partecipando con successo a importanti concorsi nazionali e internazionali, ed è giornalista pubblicista dal ’76. Sue immagini sono state pubblicate su Israel Forum, Panorama, Imagen y Sonido, Turismo e Oggi. Ha esposto in molte sedi di prestigio, tra cui i saloni internazionali di Bordeaux, Praga, Reus e Belgrado ed è autore di vari libri fotografici. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e primi premi.
04
agosto 2012
Claudio Saccari – Sentieri della memoria
Dal 04 al 19 agosto 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO VENEZIANO
Malborghetto Valbruna, Via Bamberga, (Udine)
Malborghetto Valbruna, Via Bamberga, (Udine)
Orario di apertura
10.30 - 12.30 e 15.00 - 18.00/ lunedì chiuso
Vernissage
4 Agosto 2012, ore 18
Autore
Curatore