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Claudio Scotti – Remember
mostra personale
Comunicato stampa
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Rembember: “ricordi del vissuto che si riversano nella pittura”[1], per rimanere indelebili e non cedere al bianco e nero della memoria. Sono infatti i colori i primi elementi che colpiscono l’occhio del visitatore. Emergendo spesso da uno sfondo o un bordo nero, sono questi smalti all’acqua i protagonisti di tali rievocazioni: i pigmenti primari del ciano, magenta e giallo si uniscono al freddo verde, alle sfumature del bianco e infine all’oro, scelto per illuminare, impreziosire e sorprendere.
Il ricordo si manifesta inoltre nelle forme, che appaiono morbide, ondulate, circolari, vorticose, in cui il cielo si confonde con il mare, le alghe con il grano, le membra interne con quelle esterne. E’ vicino qui il riferimento a Van Gogh, a cui Claudio Scotti si ispira e che ama molto.
Anche i materiali contribuiscono al gioco; sono infatti spesso di recupero, come le canne al carbonio ricavate da uno sport che l’artista tanto ama, il tiro con l’arco, in una tensione verticale e orizzontale che indica una direzione. O le corde, che servono non solo a delimitare, bensì a dare forma al tutto, quasi a svelare l’interiorità degli elementi, segnarla e tracciarla. Due mani che si torcono e si stringono diventano così l’espressione del sentire della loro stessa carne.
Anche il supporto rientra in una scelta ben precisa: il ricordo non desidera infatti essere incorniciato, bensì restare su di una tavola di legno vivo dove visibile è la materialità della sabbia, quasi a memoria dell’artista Antoni Tàpies. L’opera si riappropria così del suo spazio, necessario a raggiungere il presente dello spettatore.
Biografia dell’artista:
Claudio Scotti nasce nel 1951 in provincia di Milano. E’ stato docente di Scienze Matematiche e fin da giovane si accosta all’arte, prima come autodidatta e successivamente frequentando diverse scuole che gli permettono di affinare le proprie capacità pittoriche in ambito figurativo. La composizione e il colore, inizialmente caratterizzati da un’impostazione classica, vengono poi declinati in uno stile più personale che si avvicina da un lato alla pop art, ricca di riferimenti alla vita quotidiana, e dall’altro ad un minimalismo e un astrattismo dalle “finalità plastiche ed espressive”[2], per poi arrivare all’uso di smalti all’acqua con corde su tavola di legno, segno espressivo dei lavori presenti in mostra. Bisogna ricordare che l’universo creativo di Claudio Scotti spazia infatti anche all’ambito della grafica e della scultura.
Dopo essere stato membro della scuola d’arte Kandinskij di Cavaria sotto la guida dell’artista Claudio Calzavacca, Claudio Scotti è attualmente attivo presso l’Associazione Culturale Blaue Reiter di Cavaria.
Dagli anni ’70 ad oggi ha partecipato a diverse collettive e nel 1999 Silvio Zanella ha curato una sua monografica dal titolo “Poverismo Esistenziale Astratto” presso la Biblioteca Civica di Cardano al Campo.
[1]Claudio Soctti, durante una conversazione con Daniela Frigo presso Dieci, 25.07.2014
[2] Silvio Zanella, Claudio Scotti - “Poverismo Esistenziale Astratto”, Opere polimateriche 1998-1999
Il ricordo si manifesta inoltre nelle forme, che appaiono morbide, ondulate, circolari, vorticose, in cui il cielo si confonde con il mare, le alghe con il grano, le membra interne con quelle esterne. E’ vicino qui il riferimento a Van Gogh, a cui Claudio Scotti si ispira e che ama molto.
Anche i materiali contribuiscono al gioco; sono infatti spesso di recupero, come le canne al carbonio ricavate da uno sport che l’artista tanto ama, il tiro con l’arco, in una tensione verticale e orizzontale che indica una direzione. O le corde, che servono non solo a delimitare, bensì a dare forma al tutto, quasi a svelare l’interiorità degli elementi, segnarla e tracciarla. Due mani che si torcono e si stringono diventano così l’espressione del sentire della loro stessa carne.
Anche il supporto rientra in una scelta ben precisa: il ricordo non desidera infatti essere incorniciato, bensì restare su di una tavola di legno vivo dove visibile è la materialità della sabbia, quasi a memoria dell’artista Antoni Tàpies. L’opera si riappropria così del suo spazio, necessario a raggiungere il presente dello spettatore.
Biografia dell’artista:
Claudio Scotti nasce nel 1951 in provincia di Milano. E’ stato docente di Scienze Matematiche e fin da giovane si accosta all’arte, prima come autodidatta e successivamente frequentando diverse scuole che gli permettono di affinare le proprie capacità pittoriche in ambito figurativo. La composizione e il colore, inizialmente caratterizzati da un’impostazione classica, vengono poi declinati in uno stile più personale che si avvicina da un lato alla pop art, ricca di riferimenti alla vita quotidiana, e dall’altro ad un minimalismo e un astrattismo dalle “finalità plastiche ed espressive”[2], per poi arrivare all’uso di smalti all’acqua con corde su tavola di legno, segno espressivo dei lavori presenti in mostra. Bisogna ricordare che l’universo creativo di Claudio Scotti spazia infatti anche all’ambito della grafica e della scultura.
Dopo essere stato membro della scuola d’arte Kandinskij di Cavaria sotto la guida dell’artista Claudio Calzavacca, Claudio Scotti è attualmente attivo presso l’Associazione Culturale Blaue Reiter di Cavaria.
Dagli anni ’70 ad oggi ha partecipato a diverse collettive e nel 1999 Silvio Zanella ha curato una sua monografica dal titolo “Poverismo Esistenziale Astratto” presso la Biblioteca Civica di Cardano al Campo.
[1]Claudio Soctti, durante una conversazione con Daniela Frigo presso Dieci, 25.07.2014
[2] Silvio Zanella, Claudio Scotti - “Poverismo Esistenziale Astratto”, Opere polimateriche 1998-1999
25
settembre 2014
Claudio Scotti – Remember
Dal 25 settembre all'otto ottobre 2014
arte contemporanea
Location
DIECI ARTE CIBO E MUSICA
Busto Arsizio, Via Martiri Di Belfiore, 10, (Varese)
Busto Arsizio, Via Martiri Di Belfiore, 10, (Varese)
Biglietti
Consumazione obbligatoria
Orario di apertura
h 18.30-01.30
Vernissage
25 Settembre 2014, h 19.30
Autore
Curatore