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Clino Castelli – Tectonica
In occasione di MiArt e Salone del Mobile Clino Castelli presenta alcune delle nuove sculture ispirate dalla sua ricerca nell’ambito del design
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale
Clino Castelli: TECTONICA placche e artcrate
La Galleria Giuseppe Pero e Castelli Design Studio presentano una doppia mostra che mette in scena la storia e le raf gurazioni della Tectonica.
Si tratta del più importante progetto- opera di Clino Castelli, designer capace
di attraversare con i suoi lavori più con- tinenti e più discipline progettuali, perseguendo il rinnovamento dei linguaggi plastici attraverso aspetti intangibili della gurazione, come il colore e la materia, la luce e il suono. Articolato in oltre 40 anni di attività, il contributo di Castelli supera
i tradizionali con ni tra il design e l’arte, stabilendo un codice autonomo sul piano espressivo e concettuale. Il program- ma espositivo si articola su due temi e in due luoghi. Da un lato, alla Galleria Pero,diverse serie di Tectoniche in varie mo- dularità e soprattutto in differenti materiali e niture, dall’altro, al Castelli Design Studio, numerose applicazioni e modelli della megatexture. Le grandi placche esposte nelle due vesti della mosta mettono in scena un codice espressivo uni- versale, basato sulla ripetizione quasi ossessiva di un’unica impronta geometrica, che Castelli ha trasformato negli anni in una sorta di monomania gura- tiva. Quest’ultima è però anche una liberazione dall’assillo nei confronti della se- duzione formale, da sempre così diffusa nel design. La Tectonica dà infatti corpo alla visione No-form di Clino Castelli, una radicale ecologia della forma che si pone sul piano di una sostenibilità estetica e linguistica prima ancora che tecnica. All’inizio degli anni Novanta Clino Castelli disegna una serie di mobili da esporre
alla XVIII Triennale di Milano del 1992. La scelta progettuale è ispirata a un’idea di ecologismo nativo: non disegnare la forma, ma concentrarsi sui materiali e le testure. Della serie fa parte anche la Tectonic, una “libreria antisismica” che darà il nome a una inedita tipologia di testura: una maglia di moduli piramidali in leggero rilievo e con gli spigoli ruotati di 45° rispetto alla base. La Tectonica en- fatizza la materia, come se questa fosse ingrandita al microscopio e dotata di una sua intrinseca tridimensionalità. Declina- zione delle prime megatexture, disegna- te nel 1985 per il Centro di Qualistica Fiat di Torino, quella testura si rivelerà negli anni il modello per le più disparate ap- plicazioni progettuali. Tra queste: sistemi di coperture tessili, bottiglie per l’acqua, controlli domotici, campi da golf, involucri dei supercomputer e, recentemente, dei nuovi server per la “nuvola”, la rete mon- diale dei grandi data center. Capace di as- sumere di volta in volta diverse utilità, mapriva di una nalità intrinseca, per Castelli la Tectonica diventa anche matrice d’arte.
Le due mostre sono realizzate a cura di Guido Musante e sono accompagnate da un testo critico di Tommaso Trini.
COMUNICATO STAMPA
La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale
Clino Castelli: TECTONICA placche e artcrate
La Galleria Giuseppe Pero e Castelli Design Studio presentano una doppia mostra che mette in scena la storia e le raf gurazioni della Tectonica.
Si tratta del più importante progetto- opera di Clino Castelli, designer capace
di attraversare con i suoi lavori più con- tinenti e più discipline progettuali, perseguendo il rinnovamento dei linguaggi plastici attraverso aspetti intangibili della gurazione, come il colore e la materia, la luce e il suono. Articolato in oltre 40 anni di attività, il contributo di Castelli supera
i tradizionali con ni tra il design e l’arte, stabilendo un codice autonomo sul piano espressivo e concettuale. Il program- ma espositivo si articola su due temi e in due luoghi. Da un lato, alla Galleria Pero,diverse serie di Tectoniche in varie mo- dularità e soprattutto in differenti materiali e niture, dall’altro, al Castelli Design Studio, numerose applicazioni e modelli della megatexture. Le grandi placche esposte nelle due vesti della mosta mettono in scena un codice espressivo uni- versale, basato sulla ripetizione quasi ossessiva di un’unica impronta geometrica, che Castelli ha trasformato negli anni in una sorta di monomania gura- tiva. Quest’ultima è però anche una liberazione dall’assillo nei confronti della se- duzione formale, da sempre così diffusa nel design. La Tectonica dà infatti corpo alla visione No-form di Clino Castelli, una radicale ecologia della forma che si pone sul piano di una sostenibilità estetica e linguistica prima ancora che tecnica. All’inizio degli anni Novanta Clino Castelli disegna una serie di mobili da esporre
alla XVIII Triennale di Milano del 1992. La scelta progettuale è ispirata a un’idea di ecologismo nativo: non disegnare la forma, ma concentrarsi sui materiali e le testure. Della serie fa parte anche la Tectonic, una “libreria antisismica” che darà il nome a una inedita tipologia di testura: una maglia di moduli piramidali in leggero rilievo e con gli spigoli ruotati di 45° rispetto alla base. La Tectonica en- fatizza la materia, come se questa fosse ingrandita al microscopio e dotata di una sua intrinseca tridimensionalità. Declina- zione delle prime megatexture, disegna- te nel 1985 per il Centro di Qualistica Fiat di Torino, quella testura si rivelerà negli anni il modello per le più disparate ap- plicazioni progettuali. Tra queste: sistemi di coperture tessili, bottiglie per l’acqua, controlli domotici, campi da golf, involucri dei supercomputer e, recentemente, dei nuovi server per la “nuvola”, la rete mon- diale dei grandi data center. Capace di as- sumere di volta in volta diverse utilità, mapriva di una nalità intrinseca, per Castelli la Tectonica diventa anche matrice d’arte.
Le due mostre sono realizzate a cura di Guido Musante e sono accompagnate da un testo critico di Tommaso Trini.
La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale
Clino Castelli: TECTONICA placche e artcrate
La Galleria Giuseppe Pero e Castelli Design Studio presentano una doppia mostra che mette in scena la storia e le raf gurazioni della Tectonica.
Si tratta del più importante progetto- opera di Clino Castelli, designer capace
di attraversare con i suoi lavori più con- tinenti e più discipline progettuali, perseguendo il rinnovamento dei linguaggi plastici attraverso aspetti intangibili della gurazione, come il colore e la materia, la luce e il suono. Articolato in oltre 40 anni di attività, il contributo di Castelli supera
i tradizionali con ni tra il design e l’arte, stabilendo un codice autonomo sul piano espressivo e concettuale. Il program- ma espositivo si articola su due temi e in due luoghi. Da un lato, alla Galleria Pero,diverse serie di Tectoniche in varie mo- dularità e soprattutto in differenti materiali e niture, dall’altro, al Castelli Design Studio, numerose applicazioni e modelli della megatexture. Le grandi placche esposte nelle due vesti della mosta mettono in scena un codice espressivo uni- versale, basato sulla ripetizione quasi ossessiva di un’unica impronta geometrica, che Castelli ha trasformato negli anni in una sorta di monomania gura- tiva. Quest’ultima è però anche una liberazione dall’assillo nei confronti della se- duzione formale, da sempre così diffusa nel design. La Tectonica dà infatti corpo alla visione No-form di Clino Castelli, una radicale ecologia della forma che si pone sul piano di una sostenibilità estetica e linguistica prima ancora che tecnica. All’inizio degli anni Novanta Clino Castelli disegna una serie di mobili da esporre
alla XVIII Triennale di Milano del 1992. La scelta progettuale è ispirata a un’idea di ecologismo nativo: non disegnare la forma, ma concentrarsi sui materiali e le testure. Della serie fa parte anche la Tectonic, una “libreria antisismica” che darà il nome a una inedita tipologia di testura: una maglia di moduli piramidali in leggero rilievo e con gli spigoli ruotati di 45° rispetto alla base. La Tectonica en- fatizza la materia, come se questa fosse ingrandita al microscopio e dotata di una sua intrinseca tridimensionalità. Declina- zione delle prime megatexture, disegna- te nel 1985 per il Centro di Qualistica Fiat di Torino, quella testura si rivelerà negli anni il modello per le più disparate ap- plicazioni progettuali. Tra queste: sistemi di coperture tessili, bottiglie per l’acqua, controlli domotici, campi da golf, involucri dei supercomputer e, recentemente, dei nuovi server per la “nuvola”, la rete mon- diale dei grandi data center. Capace di as- sumere di volta in volta diverse utilità, mapriva di una nalità intrinseca, per Castelli la Tectonica diventa anche matrice d’arte.
Le due mostre sono realizzate a cura di Guido Musante e sono accompagnate da un testo critico di Tommaso Trini.
COMUNICATO STAMPA
La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale
Clino Castelli: TECTONICA placche e artcrate
La Galleria Giuseppe Pero e Castelli Design Studio presentano una doppia mostra che mette in scena la storia e le raf gurazioni della Tectonica.
Si tratta del più importante progetto- opera di Clino Castelli, designer capace
di attraversare con i suoi lavori più con- tinenti e più discipline progettuali, perseguendo il rinnovamento dei linguaggi plastici attraverso aspetti intangibili della gurazione, come il colore e la materia, la luce e il suono. Articolato in oltre 40 anni di attività, il contributo di Castelli supera
i tradizionali con ni tra il design e l’arte, stabilendo un codice autonomo sul piano espressivo e concettuale. Il program- ma espositivo si articola su due temi e in due luoghi. Da un lato, alla Galleria Pero,diverse serie di Tectoniche in varie mo- dularità e soprattutto in differenti materiali e niture, dall’altro, al Castelli Design Studio, numerose applicazioni e modelli della megatexture. Le grandi placche esposte nelle due vesti della mosta mettono in scena un codice espressivo uni- versale, basato sulla ripetizione quasi ossessiva di un’unica impronta geometrica, che Castelli ha trasformato negli anni in una sorta di monomania gura- tiva. Quest’ultima è però anche una liberazione dall’assillo nei confronti della se- duzione formale, da sempre così diffusa nel design. La Tectonica dà infatti corpo alla visione No-form di Clino Castelli, una radicale ecologia della forma che si pone sul piano di una sostenibilità estetica e linguistica prima ancora che tecnica. All’inizio degli anni Novanta Clino Castelli disegna una serie di mobili da esporre
alla XVIII Triennale di Milano del 1992. La scelta progettuale è ispirata a un’idea di ecologismo nativo: non disegnare la forma, ma concentrarsi sui materiali e le testure. Della serie fa parte anche la Tectonic, una “libreria antisismica” che darà il nome a una inedita tipologia di testura: una maglia di moduli piramidali in leggero rilievo e con gli spigoli ruotati di 45° rispetto alla base. La Tectonica en- fatizza la materia, come se questa fosse ingrandita al microscopio e dotata di una sua intrinseca tridimensionalità. Declina- zione delle prime megatexture, disegna- te nel 1985 per il Centro di Qualistica Fiat di Torino, quella testura si rivelerà negli anni il modello per le più disparate ap- plicazioni progettuali. Tra queste: sistemi di coperture tessili, bottiglie per l’acqua, controlli domotici, campi da golf, involucri dei supercomputer e, recentemente, dei nuovi server per la “nuvola”, la rete mon- diale dei grandi data center. Capace di as- sumere di volta in volta diverse utilità, mapriva di una nalità intrinseca, per Castelli la Tectonica diventa anche matrice d’arte.
Le due mostre sono realizzate a cura di Guido Musante e sono accompagnate da un testo critico di Tommaso Trini.
07
aprile 2016
Clino Castelli – Tectonica
Dal 07 al 29 aprile 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIUSEPPE PERO
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 3, (Milano)
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 3, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 14.00-18.30
Vernissage
7 Aprile 2016, ore 18.00
Autore