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Close to me
collettiva di artisti brasiliani
Comunicato stampa
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Lo Studio Guenzani presenta nella sede di Via Melzo 5, Close to me, una mostra collettiva di artisti brasiliani curata da Rodrigo Moura. La mostra verrà inaugurata mercoledì 21 marzo dalle ore 19.
In galleria saranno esposti disegni, oggetti, sculture, fotografie e un video, di nove artisti: Alexandre da Cunha, Cao Guimarães, Ernesto Neto, Jarbas Lopes, Laura Lima, Maria Nepomuceno, Marilá Dardot, Renata Lucas e Ricardo Basbaum. Più che una presentazione della scena artistica brasiliana, la mostra ha come obiettivo l’indagine e il confronto delle varie tematiche che gli artisti propongono.
Oltre alla nozione di fruizione estetica, di gusto e di piacere - le categorie più stabili che stanno orientando i rapporti fra gli spettatori e le opere - l'esposizione parte dall'idea di ridefinire i nessi tra gli artisti, i loro lavori e chi li guarda. Ciò che si evidenzia è come gli artisti ricerchino strategie di conoscenza attraverso narrazioni, materiali, pubblico, colleghi e appassionati e come, in questo circuito, si generino vari tipi di legami e affetti.
Close to me esplora tre differenti aspetti della produzione di questi artisti: la vicinanza, l’intimità e la mobilità. E attraverso le opere scelte mira a mostrare come gli artisti esplorino tali funzioni in senso narrativo, fenomenologico, concettuale e tematico.
La nozione di appropriazione, per esempio, acquisisce un ruolo importante nei lavori in mostra. Appropriazione non intesa nel significato storico dell’objet trouvé o citazione post-moderna, ma piuttosto come collezione personale (ne sono un esempio le fotografie di composizioni popolari low-tech di Cao Guimarães); la ri-appropriazione materiale (la finta pittura ottenuta usando le tele delle sedie a sdraio di Alexandre da Cunha) o le rielaborazioni personali della storia dell’arte (i disegni di Laura Lima che si ispirano alle immagini classiche del Rinascimento e sono rese più calde da arabeschi e ornamenti dorati). O, ancora, la scultura stessa, considerata come oggetto di intimità, in un senso fra lo statico ed il mobile, come la delicata scultura a muro di Ernesto Neto o l’oggetto giocoso di Maria Nepomuceno.
L'idea del circuito, così l'importante nell'arte brasiliana degli anni ‘60, emerge ancora nel lavoro di Ricardo Basbaum, presente in mostra con una nuova opera tratta dalla serie dei diagrammi che si riferisce al suo progetto "Nuove basi per personalità". In questo lavoro l'artista distribuisce oggetti che circolano fra molta gente, passando attraverso diverse mani, senza la sua mediazione. Le idee del gioco e della creazione autorale condivisa sono inoltre presenti anche nell’opera video di Marilà Dardot, in cui due persone compongono parole senza lettere giocando a Scrabble, dando vita ad un silenzioso dialogo che suggerisce una tacita comprensione. Altre due opere sono vicine alle utopie contemporanee: i disegni e una bicicletta della serie "Cicloviaérea" di Jarbas Lopes, che si riferisce ad un utopico mezzo di trasporto che viaggia su un lungo piano inclinato e che usa "la tecnologia del corpo". Renata Lucas ha creato parecchi progetti che sono risultati troppo complessi per essere esposti nella mostra, tanto che alla fine non sono stati realizzati. Dopo lunghe discussioni, l'artista ha deciso con il curatore di rappresentare il suo lavoro con una singola immagine tratta dal suo recente progetto di intervento pubblico per la XXVII Biennale di San Paulo, che compare soltanto nell’immagine dell'invito per l'esposizione.
Per realizzare la mostra il curatore ha scritto una traccia che è stata data a ciascun artista come riferimento da cui partire: "Ho sempre pensato al rapporto fra la gente e le opere artistiche come legami affettivi. Alcune volte mediati dalla storia o dalle singole storie personali; altre volte costruiti da impatti fisici o psicologici inequivocabili. Successivamente mi sono reso conto che lo stesso soggetto influenza gli artisti nella loro relazione con gli oggetti e le situazioni che generano".
Rodrigo Moura è critico d’arte, editor e curatore. Ora è impegnato come direttore artistico all’Inhotim Centro de Arte Contemporânea brasiliano. È stato curatore al Museu de Arte da Pampulha, scrive regolarmente testi critici per i cataloghi di artisti e collabora con magazines come ArtNexus (Bogotá, Colômbia), FlashArt (Milano, Italia) e Trópico (São Paulo, Brasile), solo per citarne alcuni.
In galleria saranno esposti disegni, oggetti, sculture, fotografie e un video, di nove artisti: Alexandre da Cunha, Cao Guimarães, Ernesto Neto, Jarbas Lopes, Laura Lima, Maria Nepomuceno, Marilá Dardot, Renata Lucas e Ricardo Basbaum. Più che una presentazione della scena artistica brasiliana, la mostra ha come obiettivo l’indagine e il confronto delle varie tematiche che gli artisti propongono.
Oltre alla nozione di fruizione estetica, di gusto e di piacere - le categorie più stabili che stanno orientando i rapporti fra gli spettatori e le opere - l'esposizione parte dall'idea di ridefinire i nessi tra gli artisti, i loro lavori e chi li guarda. Ciò che si evidenzia è come gli artisti ricerchino strategie di conoscenza attraverso narrazioni, materiali, pubblico, colleghi e appassionati e come, in questo circuito, si generino vari tipi di legami e affetti.
Close to me esplora tre differenti aspetti della produzione di questi artisti: la vicinanza, l’intimità e la mobilità. E attraverso le opere scelte mira a mostrare come gli artisti esplorino tali funzioni in senso narrativo, fenomenologico, concettuale e tematico.
La nozione di appropriazione, per esempio, acquisisce un ruolo importante nei lavori in mostra. Appropriazione non intesa nel significato storico dell’objet trouvé o citazione post-moderna, ma piuttosto come collezione personale (ne sono un esempio le fotografie di composizioni popolari low-tech di Cao Guimarães); la ri-appropriazione materiale (la finta pittura ottenuta usando le tele delle sedie a sdraio di Alexandre da Cunha) o le rielaborazioni personali della storia dell’arte (i disegni di Laura Lima che si ispirano alle immagini classiche del Rinascimento e sono rese più calde da arabeschi e ornamenti dorati). O, ancora, la scultura stessa, considerata come oggetto di intimità, in un senso fra lo statico ed il mobile, come la delicata scultura a muro di Ernesto Neto o l’oggetto giocoso di Maria Nepomuceno.
L'idea del circuito, così l'importante nell'arte brasiliana degli anni ‘60, emerge ancora nel lavoro di Ricardo Basbaum, presente in mostra con una nuova opera tratta dalla serie dei diagrammi che si riferisce al suo progetto "Nuove basi per personalità". In questo lavoro l'artista distribuisce oggetti che circolano fra molta gente, passando attraverso diverse mani, senza la sua mediazione. Le idee del gioco e della creazione autorale condivisa sono inoltre presenti anche nell’opera video di Marilà Dardot, in cui due persone compongono parole senza lettere giocando a Scrabble, dando vita ad un silenzioso dialogo che suggerisce una tacita comprensione. Altre due opere sono vicine alle utopie contemporanee: i disegni e una bicicletta della serie "Cicloviaérea" di Jarbas Lopes, che si riferisce ad un utopico mezzo di trasporto che viaggia su un lungo piano inclinato e che usa "la tecnologia del corpo". Renata Lucas ha creato parecchi progetti che sono risultati troppo complessi per essere esposti nella mostra, tanto che alla fine non sono stati realizzati. Dopo lunghe discussioni, l'artista ha deciso con il curatore di rappresentare il suo lavoro con una singola immagine tratta dal suo recente progetto di intervento pubblico per la XXVII Biennale di San Paulo, che compare soltanto nell’immagine dell'invito per l'esposizione.
Per realizzare la mostra il curatore ha scritto una traccia che è stata data a ciascun artista come riferimento da cui partire: "Ho sempre pensato al rapporto fra la gente e le opere artistiche come legami affettivi. Alcune volte mediati dalla storia o dalle singole storie personali; altre volte costruiti da impatti fisici o psicologici inequivocabili. Successivamente mi sono reso conto che lo stesso soggetto influenza gli artisti nella loro relazione con gli oggetti e le situazioni che generano".
Rodrigo Moura è critico d’arte, editor e curatore. Ora è impegnato come direttore artistico all’Inhotim Centro de Arte Contemporânea brasiliano. È stato curatore al Museu de Arte da Pampulha, scrive regolarmente testi critici per i cataloghi di artisti e collabora con magazines come ArtNexus (Bogotá, Colômbia), FlashArt (Milano, Italia) e Trópico (São Paulo, Brasile), solo per citarne alcuni.
21
marzo 2007
Close to me
Dal 21 marzo al 19 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GUENZANI VIAMELZO5
Milano, Via Melzo, 5, (Milano)
Milano, Via Melzo, 5, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15-19
Vernissage
21 Marzo 2007, ore 19
Autore
Curatore