Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Codice Minerario
uno dei più antichi codici minerari della storia, la preziosa pergamena redatta nel XIII secolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La terra della Maremma e delle sue Colline Metallifere, ricche di giacimenti minerari che hanno fatto la storia di questa area, si riappropria di un antico documento redatto nel XIII secolo proprio a Massa Marittima, cuore delle colline metallifere. Da sabato 31 marzo, infatti, la cittadina ospiterà il Codice Minerario di Massa Marittima, uno tra i primi Codici Minerari al mondo, conservato solitamente nell’Archivio di Stato di Firenze ed eccezionalmente ospitato e mostrato al pubblico nel Museo di Arte Sacra di Massa Marittima fino al 30 settembre 2007.
La versione del Codice giunta fino a noi è inserita nel cosiddetto “Statuto grosso” del Comune, conservato nell’Archivio di Stato di Firenze e datato al 1311-1325. Ma la stesura del Codice è senz’altro precedente almeno al 1294 e addirittura, secondo alcuni studiosi, precedente anche all’altro antichissimo codice europeo emanato nel 1249 dal re di Boemia Venceslao.
Questa antica pergamena, che nel XIII secolo riuscì a regolare per la prima volta tutte le materie inerenti l’attività mineraria e il lavoro in miniera, dalla proprietà del sottosuolo ai diritti collettivi, dai doveri individuali alle procedure amministrative fino alla tutela pubblica della produzione, costituì un modello imitato da molte città italiane ed europee. Il suo ritorno a Massa Marittima ha un significato simbolico di enorme importanza: attraverso questa occasione un territorio intero si ritrova intorno al cuore normativo di una storia lunga secoli che ancor oggi, anche se le miniere sono ormai chiuse, vive nella cultura e nella società di questo angolo di Maremma Toscana.
La mostra del Codice Minerario è inserita in una rassegna più ampia, iniziata lo scorso dicembre e che proseguirà anch’essa fino al 30 settembre. “Di Terra e di Fuoco” è, infatti, il titolo dell’appuntamento con l’arte che celebra l’incontro tra Massa Marittima e Venezia, due città che si incontrano attraverso un linguaggio immediato e universalmente riconosciuto, quello dell’arte millenaria dell’escavazione nelle miniere e della lavorazione del vetro.
La terra della Maremma e delle sue Colline Metallifere, ricca di giacimenti minerari, una terra scavata e percorsa da gallerie, alla ricerca di metalli preziosi. Il fuoco, quello di Murano, che brucia nelle bocche dei forni, oggi come mille anni fa, per rinnovare l’alchemica trasformazione della sabbia in vetro. Sono questi gli elementi che uniscono Massa Marittima e Venezia e che vengono raccontati in 18 opere inedite, appositamente realizzate per l’occasione dai migliori maestri di Murano contemporanei, ammirati nelle più celebri gallerie d’arte di tutto il mondo: Alfredo Barbini, Lucio Bubacco, Paolo Cenedese, Simone Cenedese, Mario e Antonio Dei Rossi, Vittorio Ferro, Roberto Finotto, Davide Fuin, Marcello Moretti, Nicola Moretti, Davide Penso, Dino Rosin, Davide Salvadore, Giorgio Spezzamonte, Claudio Tiozzo, Andrea Zilio, Lino Tagliapietre.
L'esposizione è accompagnata, inoltre, da una mostra fotografica dedicata ai due “luoghi” a confronto: Raul Iacometti ha fotografato Massa Marittima, interpretata attraverso la sua terra e le sue stratificazioni, mentre Diego Lazzarini ha fotografato Murano, attraverso il vetro e i suoi colori.
La versione del Codice giunta fino a noi è inserita nel cosiddetto “Statuto grosso” del Comune, conservato nell’Archivio di Stato di Firenze e datato al 1311-1325. Ma la stesura del Codice è senz’altro precedente almeno al 1294 e addirittura, secondo alcuni studiosi, precedente anche all’altro antichissimo codice europeo emanato nel 1249 dal re di Boemia Venceslao.
Questa antica pergamena, che nel XIII secolo riuscì a regolare per la prima volta tutte le materie inerenti l’attività mineraria e il lavoro in miniera, dalla proprietà del sottosuolo ai diritti collettivi, dai doveri individuali alle procedure amministrative fino alla tutela pubblica della produzione, costituì un modello imitato da molte città italiane ed europee. Il suo ritorno a Massa Marittima ha un significato simbolico di enorme importanza: attraverso questa occasione un territorio intero si ritrova intorno al cuore normativo di una storia lunga secoli che ancor oggi, anche se le miniere sono ormai chiuse, vive nella cultura e nella società di questo angolo di Maremma Toscana.
La mostra del Codice Minerario è inserita in una rassegna più ampia, iniziata lo scorso dicembre e che proseguirà anch’essa fino al 30 settembre. “Di Terra e di Fuoco” è, infatti, il titolo dell’appuntamento con l’arte che celebra l’incontro tra Massa Marittima e Venezia, due città che si incontrano attraverso un linguaggio immediato e universalmente riconosciuto, quello dell’arte millenaria dell’escavazione nelle miniere e della lavorazione del vetro.
La terra della Maremma e delle sue Colline Metallifere, ricca di giacimenti minerari, una terra scavata e percorsa da gallerie, alla ricerca di metalli preziosi. Il fuoco, quello di Murano, che brucia nelle bocche dei forni, oggi come mille anni fa, per rinnovare l’alchemica trasformazione della sabbia in vetro. Sono questi gli elementi che uniscono Massa Marittima e Venezia e che vengono raccontati in 18 opere inedite, appositamente realizzate per l’occasione dai migliori maestri di Murano contemporanei, ammirati nelle più celebri gallerie d’arte di tutto il mondo: Alfredo Barbini, Lucio Bubacco, Paolo Cenedese, Simone Cenedese, Mario e Antonio Dei Rossi, Vittorio Ferro, Roberto Finotto, Davide Fuin, Marcello Moretti, Nicola Moretti, Davide Penso, Dino Rosin, Davide Salvadore, Giorgio Spezzamonte, Claudio Tiozzo, Andrea Zilio, Lino Tagliapietre.
L'esposizione è accompagnata, inoltre, da una mostra fotografica dedicata ai due “luoghi” a confronto: Raul Iacometti ha fotografato Massa Marittima, interpretata attraverso la sua terra e le sue stratificazioni, mentre Diego Lazzarini ha fotografato Murano, attraverso il vetro e i suoi colori.
31
marzo 2007
Codice Minerario
Dal 31 marzo al 30 settembre 2007
Location
MUSEO DI ARTE SACRA
Massa Marittima, Corso Armando Diaz, 36, (GROSSETO)
Massa Marittima, Corso Armando Diaz, 36, (GROSSETO)
Biglietti
intero 5 euro; ridotto 3 euro
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18