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Coi Vermi nel Cuore
Tra le varie specie di animali, in quest’occasione dieci giovani artisti quali Ariele Bacchetti, Gabriele Salvo Buzzanca, Daniele Culicelli, Lorenzo Fasi, Silvia Giordani, Alessandro Miotti, Carlo Negro, Pierluigi Scandiuzzi, Fabiano Vicentini, Geremia Zaccaron…..
Comunicato stampa
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Con gli occhi degli animali
Che cosa vedono, che cosa sentono, come ci osservano gli animali? Etimologicamente, come sostantivo, "animale" dovrebbe presupporre un riferimento a esseri dotati di anime, come dovrebbero esserlo d'altronde gli stessi nostri simili. Un giovanissimo Leopardi, al riguardo, scrisse addirittura un saggio dal suggestivo titolo, l'anima delle bestie. Secondo il poeta lo stato di coscienza non è soltanto un attributo umano, anche se comunemente si pensa che la differenza tra l'anima di una bestia e quella di un essere umano, consista in una maggiore consapevolezza dell'anima di quest’ultimo. Per Leopardi, invece, sono entrambi “macchine coscienti”, con la differenza fondamentale che si evidenzia una maggior fragilità dell'animo umano, che produce illusioni - una tra tutte l'illusione della scelta - di cui le bestie non avvertono un così esclusivo bisogno nel ricorrervi. Mancando di conflitti interiori che spesso attanagliano gli esseri umani, l'anima della bestia non è avvolta in un sogno in cui la vita è il frutto delle proprie decisioni. Né trascorre i suoi giorni nel timore della morte. Quando scappa dal pericolo, ciò non significa che fugge dalla morte, ma semplicemente che evita di essere attaccata. Nel momento in cui la materia ha prodotto gli esseri umani, ha creato una specie che non avrebbe mai goduto della felicità inconsapevole delle bestie.
Tra le varie specie di animali, in quest’occasione dieci giovani artisti quali Ariele Bacchetti, Gabriele Salvo Buzzanca, Daniele Culicelli, Lorenzo Fasi, Silvia Giordani, Alessandro Miotti, Carlo Negro, Pierluigi Scandiuzzi, Fabiano Vicentini, Geremia Zaccaron, tutti ancora studenti iscritti a vari corsi di indirizzo dell'Accademia di belle arti di Venezia, hanno privilegiato come pretesto per la loro ricerca pittorica approdata in questa interessante rassegna mestrina, appunto il cane, fedele e coraggioso amico dell'uomo per il quale, in molti casi, dimostra pure di sacrificarsi. Forse il più domestico tra gli animali vicini all'uomo, il cane sicuramente costituisce un singolare soggetto in molti aspetti inedito per così come viene proposto ora in una pluralità di ricerche evidenziate in questa originale esposizione. Oggetto di mille rimandi simbolici, dai classici miti di Orione o di Diana e Atteone, fino a quelli agiografici intrinseci alla storia di San Domenico, i nostri giovani artisti affrontano con umiltà e semplicità tale soggetto che hanno scelto di privilegiare riuscendo a sciorinare comunque una sorprendente varietà di interpretazioni sul tema e consentendo il pieno successo all'iniziativa. Chissà a questo punto che cosa potrebbero dire dei loro dipinti gli autentici protagonisti di tale esposizione. I cani del resto come gli altri animali, non hanno il dono della scelta, del giudizio né tantomeno della parola né quello di riprodurre immagini tramite la pittura, ma sicuramente possono dimostrare una loro incondizionata fedeltà e gratitudine nei confronti di chi possiede queste facoltà, cosa che, diversamente, molti esseri umani pur apparentemente consapevoli di tali doti non riescono neppure a prendere in considerazione. Un'attenzione quindi nei confronti dei cani, grandi amici dell'uomo, ma anche confidenza e fiducia in una nuova originale meditazione della pittura che riesce a ricreare benefiche immagini nei riscontri coscienti e consapevoli di tali simpatici e altrettanto essenziali e senza dubbio terapeutici compagni dell’uomo.
Saverio Simi de Burgis
Che cosa vedono, che cosa sentono, come ci osservano gli animali? Etimologicamente, come sostantivo, "animale" dovrebbe presupporre un riferimento a esseri dotati di anime, come dovrebbero esserlo d'altronde gli stessi nostri simili. Un giovanissimo Leopardi, al riguardo, scrisse addirittura un saggio dal suggestivo titolo, l'anima delle bestie. Secondo il poeta lo stato di coscienza non è soltanto un attributo umano, anche se comunemente si pensa che la differenza tra l'anima di una bestia e quella di un essere umano, consista in una maggiore consapevolezza dell'anima di quest’ultimo. Per Leopardi, invece, sono entrambi “macchine coscienti”, con la differenza fondamentale che si evidenzia una maggior fragilità dell'animo umano, che produce illusioni - una tra tutte l'illusione della scelta - di cui le bestie non avvertono un così esclusivo bisogno nel ricorrervi. Mancando di conflitti interiori che spesso attanagliano gli esseri umani, l'anima della bestia non è avvolta in un sogno in cui la vita è il frutto delle proprie decisioni. Né trascorre i suoi giorni nel timore della morte. Quando scappa dal pericolo, ciò non significa che fugge dalla morte, ma semplicemente che evita di essere attaccata. Nel momento in cui la materia ha prodotto gli esseri umani, ha creato una specie che non avrebbe mai goduto della felicità inconsapevole delle bestie.
Tra le varie specie di animali, in quest’occasione dieci giovani artisti quali Ariele Bacchetti, Gabriele Salvo Buzzanca, Daniele Culicelli, Lorenzo Fasi, Silvia Giordani, Alessandro Miotti, Carlo Negro, Pierluigi Scandiuzzi, Fabiano Vicentini, Geremia Zaccaron, tutti ancora studenti iscritti a vari corsi di indirizzo dell'Accademia di belle arti di Venezia, hanno privilegiato come pretesto per la loro ricerca pittorica approdata in questa interessante rassegna mestrina, appunto il cane, fedele e coraggioso amico dell'uomo per il quale, in molti casi, dimostra pure di sacrificarsi. Forse il più domestico tra gli animali vicini all'uomo, il cane sicuramente costituisce un singolare soggetto in molti aspetti inedito per così come viene proposto ora in una pluralità di ricerche evidenziate in questa originale esposizione. Oggetto di mille rimandi simbolici, dai classici miti di Orione o di Diana e Atteone, fino a quelli agiografici intrinseci alla storia di San Domenico, i nostri giovani artisti affrontano con umiltà e semplicità tale soggetto che hanno scelto di privilegiare riuscendo a sciorinare comunque una sorprendente varietà di interpretazioni sul tema e consentendo il pieno successo all'iniziativa. Chissà a questo punto che cosa potrebbero dire dei loro dipinti gli autentici protagonisti di tale esposizione. I cani del resto come gli altri animali, non hanno il dono della scelta, del giudizio né tantomeno della parola né quello di riprodurre immagini tramite la pittura, ma sicuramente possono dimostrare una loro incondizionata fedeltà e gratitudine nei confronti di chi possiede queste facoltà, cosa che, diversamente, molti esseri umani pur apparentemente consapevoli di tali doti non riescono neppure a prendere in considerazione. Un'attenzione quindi nei confronti dei cani, grandi amici dell'uomo, ma anche confidenza e fiducia in una nuova originale meditazione della pittura che riesce a ricreare benefiche immagini nei riscontri coscienti e consapevoli di tali simpatici e altrettanto essenziali e senza dubbio terapeutici compagni dell’uomo.
Saverio Simi de Burgis
15
marzo 2017
Coi Vermi nel Cuore
Dal 15 al 25 marzo 2017
arte moderna e contemporanea
Location
ATELIER 3+10
Venezia, Via Alipio Cappelletto, 20, (Venezia)
Venezia, Via Alipio Cappelletto, 20, (Venezia)
Biglietti
offerta libera
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 13-19
Vernissage
15 Marzo 2017, ore 18.30
Autore
Curatore