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Collage à trois
Materiali poveri e quotidiani come giornali, fotografie, cartine geografiche e manuali di anatomia diventano nuova materia per composizioni provocatorie e concettuali, ironiche e poetiche, in bilico tra figurazione e astrazione.
Comunicato stampa
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Domenica 10 aprile il Teatro San Teodoro di Cantù inaugura Collage à trois, una mostra che presenta la recente produzione di tre artisti che hanno fatto del papier collé la loro cifra stilistica: Francesca Belgiojoso, Dorella Fallanca e Zeno Peduzzi.
La mostra, a cura di Elisa Fusi, è composta da circa trenta lavori inediti realizzati attraverso l'accostamento di ritagli e frammenti di carta prelevati da fonti eterogenee e assemblati in un discorso nuovo. Materiali poveri e quotidiani come giornali, fotografie, cartine geografiche e manuali di anatomia diventano nuova materia per composizioni provocatorie e concettuali, ironiche e poetiche, in bilico tra figurazione e astrazione.
Il principio creativo alla base della tecnica del collage verte sul binomio rottura-ricreazione, per il quale un discorso viene interrotto ed estrapolato dal contesto originario per essere ricostruito attorno a un nuovo nucleo concettuale. Attraverso la prassi compositiva della selezione, del prelievo e dell'accostamento di residui e scarti effimeri, le opere dei collagisti si configurano come l'esito di una fantasia libera, anarchica e, insieme, ragionata, che all'istinto associa l'intenzione progettuale.
Per ciascun artista la carta si configura come il materiale privilegiato e il collage diventa il filo conduttore della ricerca. Le opere di Francesca Belgiojoso si contraddistinguono per gli accostamenti sintetici e fugaci che vertono sulla sintesi dell'immagine, composta da due o tre brani visivi associati per volta. La nuova serie di lavori esposta trae il titolo da un haiku del poeta giapponese Masahide: Il tetto si è bruciato: ora posso vedere la luna. Proprio come l'haiku giapponese condensa un significato in poche selezionate parole, così l'artista opera sulle immagini un iter sottrattivo e purificativo. I collages di Dorella Fallanca sono maggiormente narrativi, raccontano luoghi, viaggi, situazioni attraverso pochi e semplici materiali tratti dall'uso quotidiano: libri e giornali, cartine geografiche, rivestimenti di vecchie valigie. Sono composizioni che evocano uno spirito libero e giocoso, espresso soprattutto dal fascino dell'objet trouvé che diventa protagonista del quadro e ne definisce l'intero sistema di significato. Infine, Zeno Peduzzi è colui che del gruppo inserisce nel collage la provocazione e il sarcasmo, elementi di una critica contro i clichés della società moderna e dei suoi costumi. Ritagli tratti da manuali di anatomia, biologia, matematica si affiancano a quelli prelevati da riviste di moda e bellezza del secolo scorso, per generare accostamenti illogici e pungenti, nutriti dello sguardo ironico e perturbante e della fantasia sovversiva tipica dei dadaisti.
***
Francesca Belgiojoso, nata a Milano nel 1980, psicoterapeuta e artista, è crescita intrecciando le due formazioni. Dopo il liceo artistico studia psicologia, e parallelamente lavora come assistente a diversi fotografi. È ricercatrice presso l'Università di Bologna per l'International Association for Art and Psychology per poi specializzarsi come psicoterapeuta nell'utilizzo della fotografia integrato alla pratica clinica. Da tre anni porta avanti un progetto artistico attraverso l'uso del collage: fotografie e ritagli di riviste, d'epoca e contemporanee, si uniscono in libere associazioni creando nuove storie fra arte e psicologia.
Dorella Fallanca è nata nel 1960 a Cantù (Co), dove dal 1990 lavora come restauratrice di arte contemporanea. Dopo aver conseguito il diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1976 al 2004 lavora presso lo studio dell’artista Paolo Minoli dove tra i molti insegnamenti riceve quello dell'attuale professione. Come artista ha partecipato a numerose esposizioni collettive.
Zeno Peduzzi è nato nel 1981 a Mariano Comense (Co). È artista e graphic designer, laureato nel 2004 presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dopo un periodo che l'ha visto impegnato sul fronte della street art, Peduzzi ha portato l'interesse per la composizione e per il rigore formale, predominanti nella sua professione, sulla minore dimensione del supporto cartaceo, ricorrendo alla tecnica del collage e partecipando con le sue opere a numerose mostre collettive e personali.
La mostra, a cura di Elisa Fusi, è composta da circa trenta lavori inediti realizzati attraverso l'accostamento di ritagli e frammenti di carta prelevati da fonti eterogenee e assemblati in un discorso nuovo. Materiali poveri e quotidiani come giornali, fotografie, cartine geografiche e manuali di anatomia diventano nuova materia per composizioni provocatorie e concettuali, ironiche e poetiche, in bilico tra figurazione e astrazione.
Il principio creativo alla base della tecnica del collage verte sul binomio rottura-ricreazione, per il quale un discorso viene interrotto ed estrapolato dal contesto originario per essere ricostruito attorno a un nuovo nucleo concettuale. Attraverso la prassi compositiva della selezione, del prelievo e dell'accostamento di residui e scarti effimeri, le opere dei collagisti si configurano come l'esito di una fantasia libera, anarchica e, insieme, ragionata, che all'istinto associa l'intenzione progettuale.
Per ciascun artista la carta si configura come il materiale privilegiato e il collage diventa il filo conduttore della ricerca. Le opere di Francesca Belgiojoso si contraddistinguono per gli accostamenti sintetici e fugaci che vertono sulla sintesi dell'immagine, composta da due o tre brani visivi associati per volta. La nuova serie di lavori esposta trae il titolo da un haiku del poeta giapponese Masahide: Il tetto si è bruciato: ora posso vedere la luna. Proprio come l'haiku giapponese condensa un significato in poche selezionate parole, così l'artista opera sulle immagini un iter sottrattivo e purificativo. I collages di Dorella Fallanca sono maggiormente narrativi, raccontano luoghi, viaggi, situazioni attraverso pochi e semplici materiali tratti dall'uso quotidiano: libri e giornali, cartine geografiche, rivestimenti di vecchie valigie. Sono composizioni che evocano uno spirito libero e giocoso, espresso soprattutto dal fascino dell'objet trouvé che diventa protagonista del quadro e ne definisce l'intero sistema di significato. Infine, Zeno Peduzzi è colui che del gruppo inserisce nel collage la provocazione e il sarcasmo, elementi di una critica contro i clichés della società moderna e dei suoi costumi. Ritagli tratti da manuali di anatomia, biologia, matematica si affiancano a quelli prelevati da riviste di moda e bellezza del secolo scorso, per generare accostamenti illogici e pungenti, nutriti dello sguardo ironico e perturbante e della fantasia sovversiva tipica dei dadaisti.
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Francesca Belgiojoso, nata a Milano nel 1980, psicoterapeuta e artista, è crescita intrecciando le due formazioni. Dopo il liceo artistico studia psicologia, e parallelamente lavora come assistente a diversi fotografi. È ricercatrice presso l'Università di Bologna per l'International Association for Art and Psychology per poi specializzarsi come psicoterapeuta nell'utilizzo della fotografia integrato alla pratica clinica. Da tre anni porta avanti un progetto artistico attraverso l'uso del collage: fotografie e ritagli di riviste, d'epoca e contemporanee, si uniscono in libere associazioni creando nuove storie fra arte e psicologia.
Dorella Fallanca è nata nel 1960 a Cantù (Co), dove dal 1990 lavora come restauratrice di arte contemporanea. Dopo aver conseguito il diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1976 al 2004 lavora presso lo studio dell’artista Paolo Minoli dove tra i molti insegnamenti riceve quello dell'attuale professione. Come artista ha partecipato a numerose esposizioni collettive.
Zeno Peduzzi è nato nel 1981 a Mariano Comense (Co). È artista e graphic designer, laureato nel 2004 presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dopo un periodo che l'ha visto impegnato sul fronte della street art, Peduzzi ha portato l'interesse per la composizione e per il rigore formale, predominanti nella sua professione, sulla minore dimensione del supporto cartaceo, ricorrendo alla tecnica del collage e partecipando con le sue opere a numerose mostre collettive e personali.
10
aprile 2016
Collage à trois
Dal 10 al 30 aprile 2016
arte contemporanea
Location
TEATRO SAN TEODORO
Cantù, Via Eugenio Corbetta, 7, (Como)
Cantù, Via Eugenio Corbetta, 7, (Como)
Orario di apertura
negli orari di apertura del teatro, in presenza di spettacoli teatrali e durante gli aperitivi della domenica.
Vernissage
10 Aprile 2016, Ore 19.00
Autore
Curatore