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Colleen Corradi Brannigan – Violini
La stilizzazione che l’artista riesce a realizzare su carta risulta densa d’insondabile istintività, d’immediatezza, d’eleganza e di quello stile e quella dinamica che solo il violino riesce ad esprimere quando appare sulla scena sonora.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Ecoteca di Pescara apre le sue porte all’arte visiva dell’italo-irlandese Colleen Corradi Brannigan. Il 28 aprile, alle 21.30, sarà inaugurata la mostra “Violini”, a cura di Luigi Pagliarini: l’esposizione, visitabile fino al 16 maggio con ingresso libero, propone uno scorcio della collezione di tele, in bianco e nero e a colori, dedicate a questo strumento nobile ed eterno.
La stilizzazione che l’artista riesce a realizzare su carta risulta densa d'insondabile istintività, d'immediatezza, d'eleganza e di quello stile e quella dinamica che solo il violino riesce ad esprimere quando appare sulla scena sonora.
Chi è Colleen Corradi?
Conseguita la maturità artistica e la laurea in Lingue a Pescara, ha frequentato corsi di ceramica, acquerello, arte libraia e arte calcografica a Londra, poi a Oklahoma City e infine a New York, dove si è specializzata in Stampe all'Acquaforte e in Monotipi, sotto la guida di rinomati artisti, tra cui Robert Blackburn.
Influenzata dalla musica e dalle guerre, le sue raffigurazioni comprendono composizioni musicali e architettoniche così come scene di guerra e distruzione che non vogliono raccontare la miseria ed il terrore, ma vogliono colpire lo spettatore perché possa essere cosciente dell'inutilità della guerra.
L'arte non è rappresentazione dell'apparenza esteriore di un dato soggetto ma la selezione e la ricerca dell'essenza del soggetto accentuato e mantenuto per la contemplazione dello spettatore.
Hanno detto di lei:
Il mondo dell'artista in questione è incantato, volutamente incantato, pervaso di ritmi magici come in un gioco d'automi e di figure che si muovono seguendo il suono di un carillon. Vi si leggono diverse tensioni che concorrono all'esito finale. La fantasia, unita alla carica iconoclastica, porta a forme che appaiono destrutturate; il loro aspetto è esaltato dall'insistere sul contrasto tra bianco e nero e dallo sviluppo nel senso dell'altezza. Le linee forza sono tormentate sulla scorta delle ricerche delle avanguardie primonovecentesche, ma avviene una continua rottura-alternanza tra linea diritte e curve che convivono come in una continua scrittura di notevole liricità. (Paolo Thea, critico d’arte)
La fantasia fiabesca genera a volte strutture architettoniche che perdono la loro materialità proprio perché avvolta nel clima incantato della immaginazione fiabesca. Le linee ed in generale la strutturazione esterna di geometrie differenziate sono gli aspetti prevalenti delle opere di questa autrice che non disdegna le forme gugliate pur in grovigli di case che comunque non nascondono l'invisibilità di una vita che sembra esservi al di là delle aperture molto significative di un tempo che proprio perché fa parte di una fiaba, è senza durata. (Giuseppe Cornelii, critico d’arte)
Le opere di Colleen a colpo d'occhio scatenano tenacia e ricerca della materia che compone altra materia nel certosino processo di soddisfare il mondo contemporaneo e i futuribili linguaggi del nuovo e del vero. (Antonio Picariello, critico d’arte)
La stilizzazione che l’artista riesce a realizzare su carta risulta densa d'insondabile istintività, d'immediatezza, d'eleganza e di quello stile e quella dinamica che solo il violino riesce ad esprimere quando appare sulla scena sonora.
Chi è Colleen Corradi?
Conseguita la maturità artistica e la laurea in Lingue a Pescara, ha frequentato corsi di ceramica, acquerello, arte libraia e arte calcografica a Londra, poi a Oklahoma City e infine a New York, dove si è specializzata in Stampe all'Acquaforte e in Monotipi, sotto la guida di rinomati artisti, tra cui Robert Blackburn.
Influenzata dalla musica e dalle guerre, le sue raffigurazioni comprendono composizioni musicali e architettoniche così come scene di guerra e distruzione che non vogliono raccontare la miseria ed il terrore, ma vogliono colpire lo spettatore perché possa essere cosciente dell'inutilità della guerra.
L'arte non è rappresentazione dell'apparenza esteriore di un dato soggetto ma la selezione e la ricerca dell'essenza del soggetto accentuato e mantenuto per la contemplazione dello spettatore.
Hanno detto di lei:
Il mondo dell'artista in questione è incantato, volutamente incantato, pervaso di ritmi magici come in un gioco d'automi e di figure che si muovono seguendo il suono di un carillon. Vi si leggono diverse tensioni che concorrono all'esito finale. La fantasia, unita alla carica iconoclastica, porta a forme che appaiono destrutturate; il loro aspetto è esaltato dall'insistere sul contrasto tra bianco e nero e dallo sviluppo nel senso dell'altezza. Le linee forza sono tormentate sulla scorta delle ricerche delle avanguardie primonovecentesche, ma avviene una continua rottura-alternanza tra linea diritte e curve che convivono come in una continua scrittura di notevole liricità. (Paolo Thea, critico d’arte)
La fantasia fiabesca genera a volte strutture architettoniche che perdono la loro materialità proprio perché avvolta nel clima incantato della immaginazione fiabesca. Le linee ed in generale la strutturazione esterna di geometrie differenziate sono gli aspetti prevalenti delle opere di questa autrice che non disdegna le forme gugliate pur in grovigli di case che comunque non nascondono l'invisibilità di una vita che sembra esservi al di là delle aperture molto significative di un tempo che proprio perché fa parte di una fiaba, è senza durata. (Giuseppe Cornelii, critico d’arte)
Le opere di Colleen a colpo d'occhio scatenano tenacia e ricerca della materia che compone altra materia nel certosino processo di soddisfare il mondo contemporaneo e i futuribili linguaggi del nuovo e del vero. (Antonio Picariello, critico d’arte)
28
aprile 2004
Colleen Corradi Brannigan – Violini
Dal 28 aprile al 16 maggio 2004
arte contemporanea
Location
ECOTECA
Pescara, Via Giovanni Caboto, 19, (Pescara)
Pescara, Via Giovanni Caboto, 19, (Pescara)
Orario di apertura
Lunedì chiuso.
Martedì 18:30 - 2:00. Mercoledì
18:30 - 2:00. Giovedì 18:30 - 2:00. Venerdì 18:30 - 2:00. Sabato 18:30 - 2:00. Domenica
17:30 - 2:00
Vernissage
28 Aprile 2004, ore 21.30
Sito web
www.cittainvisibili.com/artista/index.htm