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Collettiva
collettiva di Daniela Barulli, Matteo Berra, Cristina Galli e Marta Roberti con proiezioni di .::invernomuto, Antonella Grieco e Serena Porrati
Comunicato stampa
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La Pinacoteca Comunale di Villa Soranzo presenta l’esposizione collettiva di Daniela Barulli, Matteo Berra, Cristina Galli e Marta Roberti con proiezioni di .::invernomuto, Antonella Grieco e Serena Porrati, curata dalla giovane artista Claudia Maina. La mostra è composta da due sezioni; una permanente, in cui il disegno diviene cuore e origine di ricerce formalmente lontane, ed una temporanea, fruibile l’ultimo giorno di apertura, composta da tre video.
Fanno parte della prima sezione le opere di Maria Cristina Galli, che attraverso la scrittura, elemento portante nel suo lavoro, pone lo spettatore in un continuo dialogo e confronto tra spazio e materia pittorica in una dimensione dove il disegno architettonico è assunto a fondamento e struttura primaria. Elemento poetico e razionale, scandisce il tempo di lettura all’interno dell’opera. Delicato e profondo, trae origine dalle corde più intime dell’artista arrivando a donare allo spettatore la preziosità della leggerezza.
Matteo Berra presenta un nuovo lavoro, dove lo spazio è vissuto come punto d’incontro e contatto tra equilibrio e disequilibrio, linea di confine tra leggerezza e peso. Alla ricerca di una sospensione, sperimenta la forza potenziale nella precarietà dell’equilibrio, la sfida della stasi in situazioni in cui questa appare quantomeno improbabile. L’uso di stecche di ferro diventa metafora della ricerca di leggerezza e modulo che apre ad infinite possibilità dialettiche. Nella prima sala troviamo le opere di Daniela Barulli. Questi elaborati bidimensionali, costruiti all’interno di uno spazio prospettico metafisico, possono essere intesi come piccole sculture. Nascono da luoghi “della mente” creati a partire da stanze immaginarie che ospitano piccoli esseri immobili. L’uso della rappresentazione prospettica lineare permette all’artista di analizzare lo spazio tramite la scomposizione in elementi semplici e la conseguente ricostruzione attraverso un codice simbolico parallelo a quello numerico della matematica, con un forte potere di astrazione. L’artista utilizza questo codice per indagare i metodi e meccanismi che muovono la realtà fisica della quale la mente ha esperienza. Nella sala centrale Marta Roberti propone un cortometraggio di animazione dal titolo Amul Wahk. Attraverso l’uso del disegno animato combina linguaggi sonori e visivi tra loro apparentemente discordanti fino a renderli armoniosa fusione nella struttura complessiva del video. Ispirandosi a vecchie fotografie famigliari indaga la dimensione del ricordo, in un viaggio attraverso le pulsioni sensoriali dove il corpo è protagonista di avvenimenti non ancora articolabili in linguaggio.
Il 5 Novembre dalle ore 16 verrà inoltre presentata la sezione video con il progetto ffwd_mag#3 a cura del gruppo .::invernomuto::., il video er α di Serena Porrati ed il documentario NERIK di Antonella Grieco. .::invernomuto::., gruppo di sperimentazione audio-visiva costituitosi nel 2003, propone ffwd_mag#3. Intento del progetto è quello di proporre un’indagine non-lineare sulle arti visivo-sonore, attraverso un collage audiovisivo, risultato della collaborazione di diversi autori chiamati a partecipare al progetto oppure invitati a rappresentarsi fotograficamente nel proprio ambiente domestico. Ogni contributo nasce e trae ispirazione dal precedente, creando un dialogo attivo che genera una trama narrativa instabile. Il video er α di Serena Porrati guarda al paesaggio urbano, alla ricerca di ciò che di naturale e spontaneo ancora cresce nella città e sopravvive al limite dello sguardo. Erba, erbacce e piante infestanti rappresentano una piccola rivalsa della natura sul grigio terreno civilizzato. Il documentario Nerik di Antonella Grieco, vincitore nella sezione Anteprimadoc al Bellaria Film Festival, offre uno sguardo forte ed onesto sulla realtà. La chiacchierata tra l’artista e l’amico Pasquale ci porta immediatamente nella dolce e malinconica dimensione del ricordo, dove la memoria di un cane, di nome Nerik, diviene spunto e origine per una nuova e commovente indagine del reale.
Fanno parte della prima sezione le opere di Maria Cristina Galli, che attraverso la scrittura, elemento portante nel suo lavoro, pone lo spettatore in un continuo dialogo e confronto tra spazio e materia pittorica in una dimensione dove il disegno architettonico è assunto a fondamento e struttura primaria. Elemento poetico e razionale, scandisce il tempo di lettura all’interno dell’opera. Delicato e profondo, trae origine dalle corde più intime dell’artista arrivando a donare allo spettatore la preziosità della leggerezza.
Matteo Berra presenta un nuovo lavoro, dove lo spazio è vissuto come punto d’incontro e contatto tra equilibrio e disequilibrio, linea di confine tra leggerezza e peso. Alla ricerca di una sospensione, sperimenta la forza potenziale nella precarietà dell’equilibrio, la sfida della stasi in situazioni in cui questa appare quantomeno improbabile. L’uso di stecche di ferro diventa metafora della ricerca di leggerezza e modulo che apre ad infinite possibilità dialettiche. Nella prima sala troviamo le opere di Daniela Barulli. Questi elaborati bidimensionali, costruiti all’interno di uno spazio prospettico metafisico, possono essere intesi come piccole sculture. Nascono da luoghi “della mente” creati a partire da stanze immaginarie che ospitano piccoli esseri immobili. L’uso della rappresentazione prospettica lineare permette all’artista di analizzare lo spazio tramite la scomposizione in elementi semplici e la conseguente ricostruzione attraverso un codice simbolico parallelo a quello numerico della matematica, con un forte potere di astrazione. L’artista utilizza questo codice per indagare i metodi e meccanismi che muovono la realtà fisica della quale la mente ha esperienza. Nella sala centrale Marta Roberti propone un cortometraggio di animazione dal titolo Amul Wahk. Attraverso l’uso del disegno animato combina linguaggi sonori e visivi tra loro apparentemente discordanti fino a renderli armoniosa fusione nella struttura complessiva del video. Ispirandosi a vecchie fotografie famigliari indaga la dimensione del ricordo, in un viaggio attraverso le pulsioni sensoriali dove il corpo è protagonista di avvenimenti non ancora articolabili in linguaggio.
Il 5 Novembre dalle ore 16 verrà inoltre presentata la sezione video con il progetto ffwd_mag#3 a cura del gruppo .::invernomuto::., il video er α di Serena Porrati ed il documentario NERIK di Antonella Grieco. .::invernomuto::., gruppo di sperimentazione audio-visiva costituitosi nel 2003, propone ffwd_mag#3. Intento del progetto è quello di proporre un’indagine non-lineare sulle arti visivo-sonore, attraverso un collage audiovisivo, risultato della collaborazione di diversi autori chiamati a partecipare al progetto oppure invitati a rappresentarsi fotograficamente nel proprio ambiente domestico. Ogni contributo nasce e trae ispirazione dal precedente, creando un dialogo attivo che genera una trama narrativa instabile. Il video er α di Serena Porrati guarda al paesaggio urbano, alla ricerca di ciò che di naturale e spontaneo ancora cresce nella città e sopravvive al limite dello sguardo. Erba, erbacce e piante infestanti rappresentano una piccola rivalsa della natura sul grigio terreno civilizzato. Il documentario Nerik di Antonella Grieco, vincitore nella sezione Anteprimadoc al Bellaria Film Festival, offre uno sguardo forte ed onesto sulla realtà. La chiacchierata tra l’artista e l’amico Pasquale ci porta immediatamente nella dolce e malinconica dimensione del ricordo, dove la memoria di un cane, di nome Nerik, diviene spunto e origine per una nuova e commovente indagine del reale.
14
ottobre 2006
Collettiva
Dal 14 ottobre al 05 novembre 2006
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
PINACOTECA COMUNALE – VILLA SORANZO
Varallo Pombia, Piazza Giuseppe Mazzini, 1, (Novara)
Varallo Pombia, Piazza Giuseppe Mazzini, 1, (Novara)
Orario di apertura
sabato 17/19 e festivi 10/12 – 17/19
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 17
Autore
Curatore