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Collettiva
Tre artisti, A. Ancillai, D. Calvelli, P. Cento, si confrontano artisticamente con le opere d’ arte del loro ultimo periodo: opere unite dalla ricerca sperimentale, differenti per stile e materiali utilizzati
Comunicato stampa
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Alessio Ancillai propone dipinti che incessantemente ricercano l’ unione tra colore, linea e musica: una ricerca del suono dove arte visiva e musica si fondono ad un tempo percepibile come immagine sincrona. L’uso del colore nella sua espressione, unito al segno, crea vere e proprie composizioni musicali. Suoni, colori e linee caratterizzano tutte le opere pittoriche di Ancillai (da “Approccio Cromatico” a “Parola che Suona”, da “Caschè” a “Una carezza inaspettata”, da “Colori Nuovi” fino a “Lei sul Divano”), ma l’ispirazione è il rapporto interumano, come ha scritto Maurizio Maturi, docente presso la Facoltà di Architettura di Roma “Valle Giulia”: “…affetti e pulsioni fusi, compongono colori e linee, in una realizzazione di immagini sempre più profonde e personali”. Ha esposto in numerose gallerie e musei, ricordiamo la “World Fine Art Gallery” di New York, il “Museo Storico della Fanteria” di Roma, il “Palazzo della Cultura” di Cremona nonchè la nota libreria “Amore & Psiche “ di Roma.
Daria Calvelli presenta quadri creati con acrilico e gelatine teatrali, un materiale plastico trasparente che è in grado di regalare suggestioni di luce e colore.
Nasce come pittrice figurativa, ma la sua sensibilità verso le forme di sperimentazione, la spinge ben presto a dedicarsi ad una visione maggiormente astratta dell’arte. Elabora spesso un discorso fatto di materiali particolari che conferiscono una originale atmosfera legata all’uso della luminosità. Uno tra i suoi tanti estimatori è il regista Marco Bellocchio che di lei dice: “Sono quadri che mi piacciono molto. Con semplici parole, e senza voler dimostrare nulla, dirò che sono belli per una facilità-felicità naturale che si riconosce soprattutto nel colore. Nella forma del colore, nell’accostamento dei colori, nella vivezza, nella densità dei colori; Nel colorare d’istinto e senza pensarci un momento…”
Vanta numerose esposizioni ricordiamo Galleria “Monogramma” di Via Margutta a Roma, il Palazzo Comunale di Bobbio, il centro Culturale Egiziano a Roma nonche presso la “Great Expectation Gallery” di Londra.
Pamela Cento, presenta due tipologie di ricerca artistica: la prima, dal titolo “Il mondo perduto”, è unita al sociale, è centrata infatti sulla serialità e lo studio delle immagini di realtà drammatiche, che continuamente ci vengono proposte dai media, sovrapposte in contrasto con la realtà ingenua dipinta e vista con gli occhi di un bambino; la seconda ricerca, dal titolo “ Nel mio tempo”, invece si concentra sul livello formale del quadro, l’artista infatti ne rompe, nel vero senso della parola, la forma tradizionale; rottura che è anche necessità di ricompattare i pezzi rotti del vivere che scorre, esistenza scandita da metronomi elettronici inseriti all’interno stesso della struttura dell’opera. Ogni opera e ogni orario di questi insoliti “orologi-quadro” si riferiscono ad un evento particolarmente importante: 08:25 orario dello scoppio della bomba su Hiroshima, 02:56 UTC orario di tempo coordinato universale dello sbarco sulla Luna, 05:39 orario della morte di Napoleone, 10:10 orario convenzionale. Ogni rottura concreta del quadro, ogni colore denso utilizzato, ogni metronomo inserito vogliono obbligarci a riflettere e a sentire l’ansia e l’incredibile bellezza dell’esistere. Pamela Cento ha presentato i suoi lavori presso molteplici Istituti di Cultura e gallerie sia private che pubbliche, ricordiamo: l’ “Istituto per gli Studi Filosofici” Palazzo di Cassano di Napoli, tra i più prestigiosi d’Europa, “Accademia Nazionale delle Scienze” di Roma, “Biennale delle Arti dell’Unità di Italia edizione 2005”, presso la Reggia di Caserta; “Galleria Comunale di Arte Moderna” di Roma,; “Galleria Italarte” di Roma di Pino Purificato, “Teatro Ateneo” ed altre sedi dell’ Università La Sapienza di Roma, “Palazzo della Ragione” di Mantova.
Daria Calvelli presenta quadri creati con acrilico e gelatine teatrali, un materiale plastico trasparente che è in grado di regalare suggestioni di luce e colore.
Nasce come pittrice figurativa, ma la sua sensibilità verso le forme di sperimentazione, la spinge ben presto a dedicarsi ad una visione maggiormente astratta dell’arte. Elabora spesso un discorso fatto di materiali particolari che conferiscono una originale atmosfera legata all’uso della luminosità. Uno tra i suoi tanti estimatori è il regista Marco Bellocchio che di lei dice: “Sono quadri che mi piacciono molto. Con semplici parole, e senza voler dimostrare nulla, dirò che sono belli per una facilità-felicità naturale che si riconosce soprattutto nel colore. Nella forma del colore, nell’accostamento dei colori, nella vivezza, nella densità dei colori; Nel colorare d’istinto e senza pensarci un momento…”
Vanta numerose esposizioni ricordiamo Galleria “Monogramma” di Via Margutta a Roma, il Palazzo Comunale di Bobbio, il centro Culturale Egiziano a Roma nonche presso la “Great Expectation Gallery” di Londra.
Pamela Cento, presenta due tipologie di ricerca artistica: la prima, dal titolo “Il mondo perduto”, è unita al sociale, è centrata infatti sulla serialità e lo studio delle immagini di realtà drammatiche, che continuamente ci vengono proposte dai media, sovrapposte in contrasto con la realtà ingenua dipinta e vista con gli occhi di un bambino; la seconda ricerca, dal titolo “ Nel mio tempo”, invece si concentra sul livello formale del quadro, l’artista infatti ne rompe, nel vero senso della parola, la forma tradizionale; rottura che è anche necessità di ricompattare i pezzi rotti del vivere che scorre, esistenza scandita da metronomi elettronici inseriti all’interno stesso della struttura dell’opera. Ogni opera e ogni orario di questi insoliti “orologi-quadro” si riferiscono ad un evento particolarmente importante: 08:25 orario dello scoppio della bomba su Hiroshima, 02:56 UTC orario di tempo coordinato universale dello sbarco sulla Luna, 05:39 orario della morte di Napoleone, 10:10 orario convenzionale. Ogni rottura concreta del quadro, ogni colore denso utilizzato, ogni metronomo inserito vogliono obbligarci a riflettere e a sentire l’ansia e l’incredibile bellezza dell’esistere. Pamela Cento ha presentato i suoi lavori presso molteplici Istituti di Cultura e gallerie sia private che pubbliche, ricordiamo: l’ “Istituto per gli Studi Filosofici” Palazzo di Cassano di Napoli, tra i più prestigiosi d’Europa, “Accademia Nazionale delle Scienze” di Roma, “Biennale delle Arti dell’Unità di Italia edizione 2005”, presso la Reggia di Caserta; “Galleria Comunale di Arte Moderna” di Roma,; “Galleria Italarte” di Roma di Pino Purificato, “Teatro Ateneo” ed altre sedi dell’ Università La Sapienza di Roma, “Palazzo della Ragione” di Mantova.
07
gennaio 2006
Collettiva
Dal 07 all'undici gennaio 2006
arte contemporanea
Location
TORRETTA VALADIER
Roma, Piazzale Di Ponte Milvio, (Roma)
Roma, Piazzale Di Ponte Milvio, (Roma)
Orario di apertura
11-20
Vernissage
7 Gennaio 2006, ore 18
Autore