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Collettiva
José Luis Castillejo, Nacho Criado, Walter Marchetti e Paz Muro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gli anni Sessanta e Settanta hanno segnato fortemente la scena artistica
spagnola. Si tratta degli ultimi anni del Franchismo, anni che lasciano
intravedere alcune delle tendenze che si diffonderanno con l?arrivo
della democrazia. Alcune delle proposte più significative di quel
momento si presentano da oggi, ore 19, nella Sala dell?Instituto
Cervantes di Roma in Piazza Navona fino al prossimo 12 giugno attraverso
le opere di quattro grandi artisti: José Luis Castillejo, Nacho Criado,
Walter Marchetti e Paz Muro.
Verso la metà del secolo scorso si apre una nuova stagione musicale. Il
responsabile di tale innovazione che rompe con i canoni tradizionali
musicali dell? occidente è l?artista americano John Cage, uno dei
discepoli di Schoenberg, vicino al buddismo Zen e continuatore di
Duchamp. I giovani José Luis Castillejo e Walter Marchetti si fecero
presto testimoni del movimento e crearono un nuovo gruppo insieme a Juan
Hidalgo ed Esther Ferrer: ZAJ.
La nuova corrente artistica nasce a Madrid nel 1964 ed è definita da
Marchetti come un bar dove la gente entra, esce, ci sta, prende qualcosa
da bere e lascia una mancia. Le opere costituiscono, nel loro insieme,
uno dei rari esempi di radicalismo estetico scientemente esteso alla
poetica musicale. Il leggendario gruppo si manifestò attraverso spartiti
musicali, testi, fotografie, concerti, mail art, oggetti, mostre, libri,
ambienti e dischi. In genere lontani dai circuiti della cultura
ufficiale nella ricerca di percorsi alternativi. Si tratta di un gruppo
aperto al quale apparterranno molti artisti spagnoli ed internazionali
noti, quali Manolo Millares, Alejandro Reino, José Cortés, Manuel
Cortés, Ricardo Ferralt, Luis Martínez, Tomás Marco, Eugenio de
Vicente, il gruppo OH, Terele Pávez, Bernard Hedisieck, Alain
Aris-Misson, Alberto Schommer, Ignacio Yaraola, Javier Martínez Cuadra,
Ramiro Cortés, Jörg Inmendorf, Beatriz Worhooff. Zaj viene chiuso
proprio quando negli anni Novanta riesce ad avere un riconoscimento
ufficiale. Lo stesso John Cage dichiara che il fenomeno culturale più
importante dopo la II Guerra Mondiale era stata la creazione dei tre
gruppi artistici: FLUXUS, GUTAI e ZAJ.
Walter Marchetti è sempre stato vicino alla musica, da giovane non ebbe
la precauzione di chiudere in tempo le orecchie. Le fotografie, le
installazioni e gli oggetti presenti in mostra emergono della sua
nozione anarchica del fatto musicale, dalla sua percezione della
molteplicità del reale e dalla concezione che la musica non è più chiusa
nel sonoro, ma si trova nel quotidiano della vita. Le opere in mostra
sono molto diverse: serigrafie su tela come Zaj es como un bar, La noche
de Zaj, Rerrido de la mosca, Sontaa Cropofágica e oggetti; strumenti
musicali come 19 piezas fáciles, la persistencia de la memoria, piccola
musica nocturna; e il libro De musicorum infelicitate y varios discos.
L?autore del saggio, Actualidad y Participación (1968) José
Luis Castillejo, inizia da La caída del avión en el terreno baldío
(1967) il suo lavoro nell?ambito della scrittura sperimentale. Più
avanti pubblicherà: La política (1968), The book of eighteen letters
(1972) e El libro de la letra (1973). Castillejo, a chiusura della
mostra, il prossimo 8 di giugno, proporrà una conferenza dal titolo ?La
visualidad en la escritura moderna? alle ore 19.00, presso la Sala
dell?Instituto in Piazza Navona. Nella mostra sono esposte tutte le
opere citate oltre a Tlalaatala (2001) y The book of J?s (1999), Un
libro de un libro (1974) e altri progetti.
Nacho Criado è un artista con un percorso molto complesso. Si potrebbe
definire un concettuale, corrente artistica di cui è stato pionere in
Spagna. La sua produzione artistica comincia con una tendenza verso
l?informale molto legato allo spazialismo italiano, continua con un
minimalismo che guarda all?arte povera nella quale si introduce la
materia organica che porta alle istallazioni e alle opere land art a
Cuenca. Alla fine di questo percorso arriva alla sua tappa più
caratteristica, la concettuale, dove si producono anche opere in
progress, performance, etc. Ci troviamo di fronte ad un?evoluzione molto
coerente dove Criado ha utilizzato mezzi come la fotografia, il cinema,
il grafismo, la scrittura o la scultura. In questa occasione il pubblico
avrà la possibilità di ammirare la proiezione dal titolo Incisiones de
un discurso (1974), l?opera in carta Los Monosabios e cinque immagini,
Lo que queda, ispirati all?opera di S. Beckett, realizzate insieme a
suo figlio, Gonzalo Criado.
Gli ultimi lavori esposti a Piazza Navona sono dell?artista concettuale
Paz Muro, molto nota per le sue opere di grande impatto, esposte in
diverse edizioni della fiera dell?arte contemporanea ARCO di Madrid. Paz
è considerata come una creatrice molto attiva della sua generazione e
una delle figure più significative e radicali della Movida madrileña.
Per l?occasione ha creato due istallazioni inedite dedicate a due donne,
simbolo della libertà: la filosofa spagnola María Zambrano e il
personaggio del Chischiotte, Pastora Marcela.
spagnola. Si tratta degli ultimi anni del Franchismo, anni che lasciano
intravedere alcune delle tendenze che si diffonderanno con l?arrivo
della democrazia. Alcune delle proposte più significative di quel
momento si presentano da oggi, ore 19, nella Sala dell?Instituto
Cervantes di Roma in Piazza Navona fino al prossimo 12 giugno attraverso
le opere di quattro grandi artisti: José Luis Castillejo, Nacho Criado,
Walter Marchetti e Paz Muro.
Verso la metà del secolo scorso si apre una nuova stagione musicale. Il
responsabile di tale innovazione che rompe con i canoni tradizionali
musicali dell? occidente è l?artista americano John Cage, uno dei
discepoli di Schoenberg, vicino al buddismo Zen e continuatore di
Duchamp. I giovani José Luis Castillejo e Walter Marchetti si fecero
presto testimoni del movimento e crearono un nuovo gruppo insieme a Juan
Hidalgo ed Esther Ferrer: ZAJ.
La nuova corrente artistica nasce a Madrid nel 1964 ed è definita da
Marchetti come un bar dove la gente entra, esce, ci sta, prende qualcosa
da bere e lascia una mancia. Le opere costituiscono, nel loro insieme,
uno dei rari esempi di radicalismo estetico scientemente esteso alla
poetica musicale. Il leggendario gruppo si manifestò attraverso spartiti
musicali, testi, fotografie, concerti, mail art, oggetti, mostre, libri,
ambienti e dischi. In genere lontani dai circuiti della cultura
ufficiale nella ricerca di percorsi alternativi. Si tratta di un gruppo
aperto al quale apparterranno molti artisti spagnoli ed internazionali
noti, quali Manolo Millares, Alejandro Reino, José Cortés, Manuel
Cortés, Ricardo Ferralt, Luis Martínez, Tomás Marco, Eugenio de
Vicente, il gruppo OH, Terele Pávez, Bernard Hedisieck, Alain
Aris-Misson, Alberto Schommer, Ignacio Yaraola, Javier Martínez Cuadra,
Ramiro Cortés, Jörg Inmendorf, Beatriz Worhooff. Zaj viene chiuso
proprio quando negli anni Novanta riesce ad avere un riconoscimento
ufficiale. Lo stesso John Cage dichiara che il fenomeno culturale più
importante dopo la II Guerra Mondiale era stata la creazione dei tre
gruppi artistici: FLUXUS, GUTAI e ZAJ.
Walter Marchetti è sempre stato vicino alla musica, da giovane non ebbe
la precauzione di chiudere in tempo le orecchie. Le fotografie, le
installazioni e gli oggetti presenti in mostra emergono della sua
nozione anarchica del fatto musicale, dalla sua percezione della
molteplicità del reale e dalla concezione che la musica non è più chiusa
nel sonoro, ma si trova nel quotidiano della vita. Le opere in mostra
sono molto diverse: serigrafie su tela come Zaj es como un bar, La noche
de Zaj, Rerrido de la mosca, Sontaa Cropofágica e oggetti; strumenti
musicali come 19 piezas fáciles, la persistencia de la memoria, piccola
musica nocturna; e il libro De musicorum infelicitate y varios discos.
L?autore del saggio, Actualidad y Participación (1968) José
Luis Castillejo, inizia da La caída del avión en el terreno baldío
(1967) il suo lavoro nell?ambito della scrittura sperimentale. Più
avanti pubblicherà: La política (1968), The book of eighteen letters
(1972) e El libro de la letra (1973). Castillejo, a chiusura della
mostra, il prossimo 8 di giugno, proporrà una conferenza dal titolo ?La
visualidad en la escritura moderna? alle ore 19.00, presso la Sala
dell?Instituto in Piazza Navona. Nella mostra sono esposte tutte le
opere citate oltre a Tlalaatala (2001) y The book of J?s (1999), Un
libro de un libro (1974) e altri progetti.
Nacho Criado è un artista con un percorso molto complesso. Si potrebbe
definire un concettuale, corrente artistica di cui è stato pionere in
Spagna. La sua produzione artistica comincia con una tendenza verso
l?informale molto legato allo spazialismo italiano, continua con un
minimalismo che guarda all?arte povera nella quale si introduce la
materia organica che porta alle istallazioni e alle opere land art a
Cuenca. Alla fine di questo percorso arriva alla sua tappa più
caratteristica, la concettuale, dove si producono anche opere in
progress, performance, etc. Ci troviamo di fronte ad un?evoluzione molto
coerente dove Criado ha utilizzato mezzi come la fotografia, il cinema,
il grafismo, la scrittura o la scultura. In questa occasione il pubblico
avrà la possibilità di ammirare la proiezione dal titolo Incisiones de
un discurso (1974), l?opera in carta Los Monosabios e cinque immagini,
Lo que queda, ispirati all?opera di S. Beckett, realizzate insieme a
suo figlio, Gonzalo Criado.
Gli ultimi lavori esposti a Piazza Navona sono dell?artista concettuale
Paz Muro, molto nota per le sue opere di grande impatto, esposte in
diverse edizioni della fiera dell?arte contemporanea ARCO di Madrid. Paz
è considerata come una creatrice molto attiva della sua generazione e
una delle figure più significative e radicali della Movida madrileña.
Per l?occasione ha creato due istallazioni inedite dedicate a due donne,
simbolo della libertà: la filosofa spagnola María Zambrano e il
personaggio del Chischiotte, Pastora Marcela.
12
maggio 2005
Collettiva
Dal 12 maggio al 12 giugno 2005
arte contemporanea
Location
INSTITUTO CERVANTES (NAVONA)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 16–20
Vernissage
12 Maggio 2005, ore 19
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore