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Collettiva #2 – colorfixation
Don Colley, Martina Nehrling, Aurora Robson e Jason Rohlf
Comunicato stampa
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Don Colley affronta problemi che riguardano la vita e la morte, l’oppressione e l’ineguaglianza del potere, tanto per nominarne alcuni. I problemi specifici trattati in un dato lavoro vengono magnificati dalla selezione, da parte dell’artista, del luogo e delle situazioni; come ad esempio un carnevale andato male o uno spaventoso set tipo Halloween pieno di zucche scavate e forti elementi del macabro. La scena descritta è pregna di qualcosa di molto brutto che è appena accaduto o che sta per accadere ma le immagini stesse lasciano lo specifico ed ogni altro tipo di conclusione all’immaginazione dell’osservatore.
L’artista dipinge le sue immagini con minuziosi dettagli e sceglie, per creare la sua arte, materiali impegnativi e difficili da dimenticare: immagini dipinte con smalti su piastrelle di ceramica, a cui viene poi dato fuoco o immagini intarsiate su fogli laminati di Plexiglas colorato. Qualsiasi errore diventa irreversibile: nel caso delle piastrelle l’errore viene trovato solo dopo essere state messe nel fuoco e, nel caso degli intarsi, una volta che l’incisione è stata fatta nella lamina non può essere corretta. Date le immagini dettagliate ciò significa che il processo di creazione della sua arte è veramente accurato e richiede molto tempo.
Aurora Robson ha trovato l’ispirazione primaria per i pezzi del suo attuale lavoro negli incubi che aveva da piccola nei quali veniva inseguita da deformi macchie di colori in paesaggi aggrovigliati e caotici. Il suo obiettivo, in questi dipinti, è di tipo psicoterapeutico al fine di combattere gli aspetti negativi di questi pezzi d’arte e trasformarli in indubbie immagini positive ed ottimistiche. Infatti la sconfitta del negativo è diventato un fattore di unione nell’opera dell’artista. Il suo lavoro sarà esposto alla Biennale di Firenze del 2005.
Jason Rohlf ha creato una nuova serie di quadri chiamati “Palimpsests” (palinsesti), essi rappresentano la sua ultima fatica artistica atta a visualizzare e preservare le strutture mentali che colleziona e che continua a raccogliere. Ogni pezzo è il risultato di un’infinita serie di addizioni e di revisioni come incalcolabili strati di materiali mescolati nel tentativo di registrare le sensibilità visive dell’artista stesso.
L’artista dipinge le sue immagini con minuziosi dettagli e sceglie, per creare la sua arte, materiali impegnativi e difficili da dimenticare: immagini dipinte con smalti su piastrelle di ceramica, a cui viene poi dato fuoco o immagini intarsiate su fogli laminati di Plexiglas colorato. Qualsiasi errore diventa irreversibile: nel caso delle piastrelle l’errore viene trovato solo dopo essere state messe nel fuoco e, nel caso degli intarsi, una volta che l’incisione è stata fatta nella lamina non può essere corretta. Date le immagini dettagliate ciò significa che il processo di creazione della sua arte è veramente accurato e richiede molto tempo.
Aurora Robson ha trovato l’ispirazione primaria per i pezzi del suo attuale lavoro negli incubi che aveva da piccola nei quali veniva inseguita da deformi macchie di colori in paesaggi aggrovigliati e caotici. Il suo obiettivo, in questi dipinti, è di tipo psicoterapeutico al fine di combattere gli aspetti negativi di questi pezzi d’arte e trasformarli in indubbie immagini positive ed ottimistiche. Infatti la sconfitta del negativo è diventato un fattore di unione nell’opera dell’artista. Il suo lavoro sarà esposto alla Biennale di Firenze del 2005.
Jason Rohlf ha creato una nuova serie di quadri chiamati “Palimpsests” (palinsesti), essi rappresentano la sua ultima fatica artistica atta a visualizzare e preservare le strutture mentali che colleziona e che continua a raccogliere. Ogni pezzo è il risultato di un’infinita serie di addizioni e di revisioni come incalcolabili strati di materiali mescolati nel tentativo di registrare le sensibilità visive dell’artista stesso.
25
marzo 2005
Collettiva #2 – colorfixation
Dal 25 marzo al 12 maggio 2005
arte contemporanea
Location
ABWO GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Vicolo Delle Grotte, 19, (Roma)
Roma, Vicolo Delle Grotte, 19, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 12–20. Sabato 10-18
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