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Collettiva #3 – ossessioni ossessive #1
David De Castro, Shane Guffogg
Comunicato stampa
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David De Castro crea costruzioni non realistiche di oggetti che lui stesso trova e dipinti “mixed media” che lui chiama “imprints”(marchi) in cui crea immagini usando la vernice e la tessitura stessa del legno. La sua serie “Stations”(stazioni) era compresa di dipinti fatti sul cemento con blocchi di colori azzardati e insolite tessiture che contribuivano a creare delle immagini piene di significante energia ed emozione.
Shane Guffogg ha ottenuto una fondazione per il suo lavoro grazie alla sua personale esplorazione delle iconografie della cultura Antica, Greca, Rinascimentale e Contemporanea e delle relazioni fra le varie epoche e i vari popoli. Durante tale esplorazione l’artista ha scoperto che la pittura è una delle poche forme d’arte in grado di esprimere cose che il linguaggio non può. Il risultante corpo delle opere contiene un suo proprio linguaggio di segni e simboli. Nelle sue dinamiche, quali la profondità visiva e la luce, il lavoro dell’artista sembra far riferimento simultaneamente all’emozione, allo spirito umano, e all’invisibile mondo della fisica quantistica.
Oggi le opere dell’artista fanno parte di numerose collezioni private in tutto il mondo incluse quelle del Presidente Bill e di Hillary Clinton, Eward Ruschi, Sophia Coppolla, Dustin Hoffman, Meg Ryan e John Lithgow. Le sue opere sono anche parte di numerose collezioni pubbliche inclusi il Museo d’Arte di Los Angeles Armand Hammer, la Fondazione Castilla a Madrid, Goldman Sachs Corporation, gli studi televisivi NBC di New York e la cattedrale di Saint Patrick a New York. È rappresentato da gallerie di Los Angeles, Chicago e New York e gli è stata commissionata la creazione di opere d’arte per la Biennale di Venezia del 2005 in collaborazione con gli artisti di Murano.
Fred Stonehouse fa arte da oltre venti anni. Durante questo arco di tempo ha continuato a confrontarsi e ha provato a spiegare le varie immagini mentali della sua infanzia incluse quelle immagini derivate dai sogni e da un’educazione romana cattolica.
L’opera dell’artista è di una bellezza terrificante ed oscura, appesantita da complessi significati che non vengono compresi immediatamente e forse non verranno mai capiti dagli osservatori. L’artista abbraccia il lato oscuro della psiche nel tentativo di capire meglio il significato della vita e questo si palesa nelle sue opere sottoforma di figure che sopportano vari gradi di tormento fisico e mentale. Alcune delle immagini nelle sue opere d’arte sono evocative degli spiritelli cattivi delle opere di Heronimous Bosch e, infatti, l’artista ha usato le incisioni alchemiche del diciassettesimo secolo come ispirazione per le sue stesse opere. Nei suoi lavori è ben evidente l’interazione fra l’alchimia, i ricordi e i sogni, che creano la mitologia personale dell’artista.
La comunità artistica americana ha fatto da testimone alla sua crescita di artista poiché egli continua a sforzarsi di trovare una spiegazione a queste immagini. Oggi gode di un significativo successo in gallerie sparse in tutti gli Stati Uniti incluse le città di New York, Chicago e Los Angeles e ha venduto i suoi pezzi a collezionisti intellettualmente impegnati nell’arte inclusa Madonna. L’artista ha desiderato a lungo esporre le sue opere in Italia date le sue origini e la natura dei suoi lavori ed è molto felice di avere ora l’opportunità di farlo.
Theresa Mucha-James. La maggiore ispirazione delle opere dell’artista è la fede e la tensione tra il bene e il male e il fatto che, una volta sopraffatto il male, si ottiene uno spirito puro. L’uso da parte dell’artista della grafite nelle sue opere insieme con il contenuto dipinto in esse crea un senso di mistero ma allo stesso tempo un senso di calma. Le immagini positive insieme ai titoli pieni di significato è il modo usato dall’artista per dare messaggi positivi agli osservatori che possano poi essere di qualche uso nelle loro vite. Comunque l’artista omette intenzionalmente delle cose nei suoi “paesaggi onirici” lasciando spazio all’immaginazione dell’osservatore.
Shane Guffogg ha ottenuto una fondazione per il suo lavoro grazie alla sua personale esplorazione delle iconografie della cultura Antica, Greca, Rinascimentale e Contemporanea e delle relazioni fra le varie epoche e i vari popoli. Durante tale esplorazione l’artista ha scoperto che la pittura è una delle poche forme d’arte in grado di esprimere cose che il linguaggio non può. Il risultante corpo delle opere contiene un suo proprio linguaggio di segni e simboli. Nelle sue dinamiche, quali la profondità visiva e la luce, il lavoro dell’artista sembra far riferimento simultaneamente all’emozione, allo spirito umano, e all’invisibile mondo della fisica quantistica.
Oggi le opere dell’artista fanno parte di numerose collezioni private in tutto il mondo incluse quelle del Presidente Bill e di Hillary Clinton, Eward Ruschi, Sophia Coppolla, Dustin Hoffman, Meg Ryan e John Lithgow. Le sue opere sono anche parte di numerose collezioni pubbliche inclusi il Museo d’Arte di Los Angeles Armand Hammer, la Fondazione Castilla a Madrid, Goldman Sachs Corporation, gli studi televisivi NBC di New York e la cattedrale di Saint Patrick a New York. È rappresentato da gallerie di Los Angeles, Chicago e New York e gli è stata commissionata la creazione di opere d’arte per la Biennale di Venezia del 2005 in collaborazione con gli artisti di Murano.
Fred Stonehouse fa arte da oltre venti anni. Durante questo arco di tempo ha continuato a confrontarsi e ha provato a spiegare le varie immagini mentali della sua infanzia incluse quelle immagini derivate dai sogni e da un’educazione romana cattolica.
L’opera dell’artista è di una bellezza terrificante ed oscura, appesantita da complessi significati che non vengono compresi immediatamente e forse non verranno mai capiti dagli osservatori. L’artista abbraccia il lato oscuro della psiche nel tentativo di capire meglio il significato della vita e questo si palesa nelle sue opere sottoforma di figure che sopportano vari gradi di tormento fisico e mentale. Alcune delle immagini nelle sue opere d’arte sono evocative degli spiritelli cattivi delle opere di Heronimous Bosch e, infatti, l’artista ha usato le incisioni alchemiche del diciassettesimo secolo come ispirazione per le sue stesse opere. Nei suoi lavori è ben evidente l’interazione fra l’alchimia, i ricordi e i sogni, che creano la mitologia personale dell’artista.
La comunità artistica americana ha fatto da testimone alla sua crescita di artista poiché egli continua a sforzarsi di trovare una spiegazione a queste immagini. Oggi gode di un significativo successo in gallerie sparse in tutti gli Stati Uniti incluse le città di New York, Chicago e Los Angeles e ha venduto i suoi pezzi a collezionisti intellettualmente impegnati nell’arte inclusa Madonna. L’artista ha desiderato a lungo esporre le sue opere in Italia date le sue origini e la natura dei suoi lavori ed è molto felice di avere ora l’opportunità di farlo.
Theresa Mucha-James. La maggiore ispirazione delle opere dell’artista è la fede e la tensione tra il bene e il male e il fatto che, una volta sopraffatto il male, si ottiene uno spirito puro. L’uso da parte dell’artista della grafite nelle sue opere insieme con il contenuto dipinto in esse crea un senso di mistero ma allo stesso tempo un senso di calma. Le immagini positive insieme ai titoli pieni di significato è il modo usato dall’artista per dare messaggi positivi agli osservatori che possano poi essere di qualche uso nelle loro vite. Comunque l’artista omette intenzionalmente delle cose nei suoi “paesaggi onirici” lasciando spazio all’immaginazione dell’osservatore.
13
maggio 2005
Collettiva #3 – ossessioni ossessive #1
Dal 13 maggio al 18 giugno 2005
arte contemporanea
Location
ABWO GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Vicolo Delle Grotte, 19, (Roma)
Roma, Vicolo Delle Grotte, 19, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 12–20. Sabato 10-18
Vernissage
13 Maggio 2005, ore 19
Autore