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Collezione Bruno Munari
La Collezione, che comprende allo stato attuale oltre 600 opere corredate da schede di lettura consultabili anche informaticamente, si propone come un luogo a disposizione di studiosi, studenti e ricercatori e uno strumento per approfondire la conoscenza dell’opera e del pensiero di Munari.
Comunicato stampa
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La formazione di questa Collezione è il risultato di una serie di iniziative che diversi soggetti del territorio hanno sviluppato negli anni a partire dalla mostra che Munari stesso curò nel 1995 con l’Associazione Amici dei Musei di Cantù e dalla quale si formò il primo nucleo di opere (testimonianza anche dell’attività di Munari sul territorio nel campo della
comunicazione e del Design) poi depositate presso la Galleria del Design e dell’Arredamento.
Da allora il lavoro di ricerca e di acquisizione è proseguito con il concorso, oltre che del Clac,
della Galleria del Design e dell’Arredamento e dell’Associazione Amici dei Musei, di nuovi
soggetti che via via, hanno aderito all’iniziativa. Si tratta sia di operatori istituzionali, come il Comune di Cantù, che di enti privati, come la Cassa Rurale Artigiana di Cantù, la famiglia Sergio Marzorati, la Bruno Longoni Atelier d’Arredamento, che hanno consentito con il loro sostegno economico l’acquisizione di nuove opere.
Un significativo contributo è inoltre venuto da un recente finanziamento concesso dalla
Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia che ha permesso
il completamento della campagna fotografica, della schedatura e la redazione del data base
informatico.
Nelle quattro sezioni che compongono la Collezione (Editoria, Design, Multipli d’arte, Opere uniche) sono compresi oltre settecento lavori di Munari che, a partire dagli anni Trenta, hanno accompagnato il trascorrere del Secolo scorso: dalle copertine di libri (notissime quelle per Einaudi, numerose quelle per il Club degli Editori) e periodici (Domus, Natura, La rivista illustrata del popolo d’Italia) ai “multipli d’arte” (le serigrafie “positivo-negativo” e “Colori
nella curva di Peano”, e le “sculture da viaggio”); dai libri per bambini (come “Nella notte buia” e “Nella nebbia di Milano”) a oggetti per la casa (alcuni dei quali appositamente ricostruiti); dai Libri illeggibili ai giochi didattici (come la notissima Scimmietta ZiZi, recentemente ricostruita a cura di Clac); e ancora: illustrazioni, articoli, saggi teorici, opere
uniche, pubblicità, manifesti, progetti di comunicazione aziendale, cura di collane …
A partire da questo patrimonio, già consistente e ordinato, la Collezione vuole consolidare la
sua presenza (già testimoniata da numerose collaborazioni ad iniziative espositive ed
editoriali) nel panorama culturale, così da diventare sempre più un luogo qualificato e
disponibile per continuare la ricerca e l’approfondimento su un protagonista del nostro
tempo.
Il lavoro su Munari si inserisce nel quadro dei progetti di sviluppo della Galleria, che prevede
il potenziamento, la promozione e la conservazione delle Collezioni gestite (fra cui si segnalano, per il rapporto diretto che esse hanno con il lavoro di Munari la Collezione storica del Premio Compasso d’Oro Adi e quella in via di formazione relativa alla Mostra Selettiva e Concorso internazionale del mobile di Cantù) al fine di aumentare l’offerta di informazioni e conoscenze al fruitore-visitatore.
“Formare una collezione è sempre un atto conseguente al nascere di una passione – spiega
Rizzi -: essa vorrebbe far tornare a convivere cose che in passato hanno avuto una maggiore
vicinanza con la speranza che, ritrovata una unità, le cose dicano di se stesse altro da quello che, da sole, appaiono; oppure vorrebbe creare una prossimità che le stesse cose non hanno mai avuto, così che da questo improvviso accostamento scaturiscano nuovi sensi. In questa
passione convivono il bisogno di avere e la necessità di ordinare: avere nuove testimonianze di un certo fenomeno, così da allargarne la percezione, e ordinare le cose collocandole in un
luogo -o denominando una categoria-, che ne riconosca l’identità e che, al tempo stesso, possa da esse acquisire un senso più profondo e compiuto. Ordinare significa riconoscere differenze e stabilire parentele, significa trovare una ripartizione di un fenomeno da cui discenda un ordine conforme, e non estraneo o sovrapposto, alla natura e al significato delle cose collezionate”.
comunicazione e del Design) poi depositate presso la Galleria del Design e dell’Arredamento.
Da allora il lavoro di ricerca e di acquisizione è proseguito con il concorso, oltre che del Clac,
della Galleria del Design e dell’Arredamento e dell’Associazione Amici dei Musei, di nuovi
soggetti che via via, hanno aderito all’iniziativa. Si tratta sia di operatori istituzionali, come il Comune di Cantù, che di enti privati, come la Cassa Rurale Artigiana di Cantù, la famiglia Sergio Marzorati, la Bruno Longoni Atelier d’Arredamento, che hanno consentito con il loro sostegno economico l’acquisizione di nuove opere.
Un significativo contributo è inoltre venuto da un recente finanziamento concesso dalla
Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia che ha permesso
il completamento della campagna fotografica, della schedatura e la redazione del data base
informatico.
Nelle quattro sezioni che compongono la Collezione (Editoria, Design, Multipli d’arte, Opere uniche) sono compresi oltre settecento lavori di Munari che, a partire dagli anni Trenta, hanno accompagnato il trascorrere del Secolo scorso: dalle copertine di libri (notissime quelle per Einaudi, numerose quelle per il Club degli Editori) e periodici (Domus, Natura, La rivista illustrata del popolo d’Italia) ai “multipli d’arte” (le serigrafie “positivo-negativo” e “Colori
nella curva di Peano”, e le “sculture da viaggio”); dai libri per bambini (come “Nella notte buia” e “Nella nebbia di Milano”) a oggetti per la casa (alcuni dei quali appositamente ricostruiti); dai Libri illeggibili ai giochi didattici (come la notissima Scimmietta ZiZi, recentemente ricostruita a cura di Clac); e ancora: illustrazioni, articoli, saggi teorici, opere
uniche, pubblicità, manifesti, progetti di comunicazione aziendale, cura di collane …
A partire da questo patrimonio, già consistente e ordinato, la Collezione vuole consolidare la
sua presenza (già testimoniata da numerose collaborazioni ad iniziative espositive ed
editoriali) nel panorama culturale, così da diventare sempre più un luogo qualificato e
disponibile per continuare la ricerca e l’approfondimento su un protagonista del nostro
tempo.
Il lavoro su Munari si inserisce nel quadro dei progetti di sviluppo della Galleria, che prevede
il potenziamento, la promozione e la conservazione delle Collezioni gestite (fra cui si segnalano, per il rapporto diretto che esse hanno con il lavoro di Munari la Collezione storica del Premio Compasso d’Oro Adi e quella in via di formazione relativa alla Mostra Selettiva e Concorso internazionale del mobile di Cantù) al fine di aumentare l’offerta di informazioni e conoscenze al fruitore-visitatore.
“Formare una collezione è sempre un atto conseguente al nascere di una passione – spiega
Rizzi -: essa vorrebbe far tornare a convivere cose che in passato hanno avuto una maggiore
vicinanza con la speranza che, ritrovata una unità, le cose dicano di se stesse altro da quello che, da sole, appaiono; oppure vorrebbe creare una prossimità che le stesse cose non hanno mai avuto, così che da questo improvviso accostamento scaturiscano nuovi sensi. In questa
passione convivono il bisogno di avere e la necessità di ordinare: avere nuove testimonianze di un certo fenomeno, così da allargarne la percezione, e ordinare le cose collocandole in un
luogo -o denominando una categoria-, che ne riconosca l’identità e che, al tempo stesso, possa da esse acquisire un senso più profondo e compiuto. Ordinare significa riconoscere differenze e stabilire parentele, significa trovare una ripartizione di un fenomeno da cui discenda un ordine conforme, e non estraneo o sovrapposto, alla natura e al significato delle cose collezionate”.
15
giugno 2004
Collezione Bruno Munari
Dal 15 giugno al 31 luglio 2004
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA DEL DESIGN E DELL’ARREDAMENTO
Cantù, Via Borgognone, 12, (Como)
Cantù, Via Borgognone, 12, (Como)
Orario di apertura
dal martedì al
venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00; il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e
dalle 15 alle 19. Visite guidate su appuntamento); in seguito l’intera collezione sarà
consultabile (previo appuntamento)