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Collezione Collicola – Volume1 – Azioni e Rivelazioni
La Collezione Collicola affronterà negli anni varie tematiche ispirative, mantenendo un denominatore comune: scegliere argomenti che colleghino le origini della collezione alle virtù (e ai molti vizi) del mondo attuale.
Comunicato stampa
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ACQUA / LA FLUIDITA’ DI UN PATRIMONIO TRA MEMORIA E PRESENTE
COLLEZIONE COLLICOLA
Il rinnovato progetto di Palazzo Collicola Arti Visive cresce su fondamenta solide, lungo radici mai statiche
che parlano dell’arte italiana nella seconda metà del Novecento, di scultori ormai leggendari ma
anche di artisti territoriali che hanno alimentato la coscienza culturale di Spoleto. Le fondamenta di questo
museo riguardano la sua COLLEZIONE, un patrimonio che Giovanni Carandente ha costruito con
dedizione e passione, documentando le vicende artistiche spoletine, i grandi sogni progettuali (“Sculture
nella città”), gli appuntamenti fissi (Premio Spoleto, Festival dei Due Mondi), il Gruppo di Spoleto, le
ricerche dei maestri italiani ed internazionali, fino al legame speciale con Leoncillo Leonardi, il più
importante tra gli artisti di Spoleto, colui che inventò il Premio Spoleto e contribuì alla maturazione culturale
della città. Era necessario ripartire da qui, dai pregi filologici del patrimonio, dalle sue peculiarità
iconografiche, dai connubi privati che sono diventati la coscienza storica del progetto e delle sue necessarie
evoluzioni. Su tali basi, convinti che una collezione contemporanea segua lo spirito del presente,
dovevamo plasmarne l’assetto espositivo, creando allestimenti più rigorosi, lasciando maggior respiro tra
le opere, invitando il pubblico ad una nuova empatia, ad un viaggio emozionante e sensoriale, ad una
narrazione tematica tra memoria e futuro.
La collezione di Palazzo Collicola sarà un patrimonio fluido che si muoverà nel tempo come un organismo
vivo. Manterrà alcune linee perimetrali (Alexander Calder, Leoncillo, “Sculture nella città”, Premio
Spoleto, Gruppo di Spoleto, Sol LeWitt…) che del museo restano la voce più ampia e la memoria più
significativa. Attorno ai perimetri fondativi ci saranno alcune stanze dalla natura mutante, camere che
cambieranno aspetto nell’arco delle stagioni, che inviteranno il pubblico a rivedere le nuove assonanze
tra opere, stanze dove confrontarsi con la natura biologica, mai statica di una collezione contemporanea.
COLLEZIONE COLLICOLA affronterà negli anni varie tematiche ispirative, mantenendo un denominatore
comune: scegliere argomenti che colleghino le origini della collezione alle virtù (e ai molti vizi) del
mondo attuale. I sette temi di “Azioni & Rivelazioni” indicano da subito il DNA del progetto, l’equilibrio
tra lascito e rinnovamento, la natura emotiva e concettuale della nuova direzione. Un approccio
selettivo che partirà sempre dalle radici, dalla fluidità ispirativa del patrimonio disponibile. Ma che non
si fermerà alla pura memoria conservativa: al contrario, si cercheranno i molteplici spazi reali in cui il
passato plasma le direzioni polifoniche del presente. Daremo finalmente luce a molte opere che giacevano
nei magazzini, creeremo alternanza installativa, cercheremo altri spazi in città per mostrare lavori che
altrimenti giacerebbero nei depositi, approfondiremo alcuni artisti che operano da decenni sul territorio
umbro. E, ovviamente, aggiungeremo nuove opere, ampliando il patrimonio storico ma, soprattutto, portando
il raggio della collezione sulle geografie del nuovo millennio.
VOLUME 1 / AZIONI & RIVELAZIONI
SALA 1: si inizia dal ritratto che Alexander Calder fece a Giovanni Carandente. Una scultura aerea di
sinuosa poesia plastica, un omaggio al grande storico dell’arte che apre il palcoscenico della collezione
sul mondo di Calder, sulla genesi del “Teodelapio”, su alcuni preziosi aspetti del maestro americano.
SALA 2, SALA 3 e INTERMEZZO ci portano nei momenti cruciali della cultura visiva a Spoleto, nel
suo passato illustre, negli eventi espositivi (“Sculture nella città”, Gruppo di Spoleto, Premio Spoleto)
che hanno visto il contributo centrale di Carandente e di altri eccellenti critici e storici dell’arte.
SALA 4 e SALA 5 sono le prime sale completamente riallestite: “L’Emozione del Colore” e “Il Teatro
della Vita” individuano due tematiche che, fin dagli anni Cinquanta, hanno aperto l’opera alla tensione
del rinnovamento morale, della vitalità urbana, del progresso e del cambiamento nei costumi sociali.
SALA 6, SALA 7, SALA 8 e SALA VERDE mantengono l’attenzione esclusiva su Leoncillo, il grande
scultore di cui Palazzo Collicola detiene un patrimonio di rara bellezza. In una delle sale, conservando la
raffinatezza del precedente allestimento, si vedranno due opere di Marisa Busanel, artista di spessore e
compagna di Leoncillo.
SALA 9, ideale snodo cardiaco della collezione, introduce agli elementi iconografici che caratterizzano
lo spirito semantico della collezione. “Segni, Impronte, Matrici, Nuclei, Segnali” chiama in causa l’attitudine
informale degli anni Cinquanta, le astrazioni geometriche e razionaliste, gli astrattismi più organici
ma anche i segnali pop degli anni Sessanta. Lo spirito avanguardistico dei decenni passati si condensa
in una sala di vertigini minimali, frammenti aperti, elementi essenziali, codici multipli.
SALA 10 indaga alcune chiavi espressive per ricavarne lo spirito simbolico, le energie evocative, le
metafore e le allegorie dietro la natura plastica dei materiali. “La Mistica della Forma” porta lo sguardo
oltre l’ovvietà di certi archetipi, nel mistero silenzioso in cui l’arte alimenta i suoi incoraggianti interrogativi.
SALA 11 racconta “Artifici e Nature”, un legame dialettico che spesso ritroviamo nell’arte recente. Quel
rapporto tra natura reale e artificiale, cresciuto figurativamente negli anni Sessanta, sublimato dalle analisi
concettuali del decennio successivo, si è evoluto fino all’ecologismo dei nostri giorni, alla sensibilità
scientifica che diversi artisti ricercano in modo ormai costante.
SALA 12 parla di “Simboli catartici”, di archetipi dal sangue caldissimo, di oggetti e dettagli dallo spirito
militante, magnetico, catalizzante. Anche qui il passato mostra la sua faccia futuribile, la sua lezione
morale con cui superare le ideologie e indicare l’utilità della giusta memoria.
SALA 13 ci introduce nelle complesse “Geometrie Mentali”, in uno spazio impalpabile e fluttuante dell’immagine
contemporanea. Qui l’opera inventa archetipi sospesi, evoca il cosmo e gli spazi astrali, tessendo
alchimie oltre la pura astrazione, oltre la vertigine del realismo.
SALA 14 e SALA 15 raccontano Sol LeWitt, minimalista americano, uno dei nomi più importanti di
questa collezione: assieme alla stanza realizzata nel 2000, si aggiunge oggi un’altra sala con una selezione
di opere significative.
ESTERNI riguarda le sculture che sono allestite in altri punti di Palazzo Collicola. Richard Serra, Robin
Heidi Kennedy, Pietro Consagra e Isamu Noguchi si dislocano nello spazio con opere di forte impatto
plastico, evocando il carattere peculiare di Spoleto, la sua energia storica attorno ai temi della scultura
ambientale.
COLLEZIONE COLLICOLA
Il rinnovato progetto di Palazzo Collicola Arti Visive cresce su fondamenta solide, lungo radici mai statiche
che parlano dell’arte italiana nella seconda metà del Novecento, di scultori ormai leggendari ma
anche di artisti territoriali che hanno alimentato la coscienza culturale di Spoleto. Le fondamenta di questo
museo riguardano la sua COLLEZIONE, un patrimonio che Giovanni Carandente ha costruito con
dedizione e passione, documentando le vicende artistiche spoletine, i grandi sogni progettuali (“Sculture
nella città”), gli appuntamenti fissi (Premio Spoleto, Festival dei Due Mondi), il Gruppo di Spoleto, le
ricerche dei maestri italiani ed internazionali, fino al legame speciale con Leoncillo Leonardi, il più
importante tra gli artisti di Spoleto, colui che inventò il Premio Spoleto e contribuì alla maturazione culturale
della città. Era necessario ripartire da qui, dai pregi filologici del patrimonio, dalle sue peculiarità
iconografiche, dai connubi privati che sono diventati la coscienza storica del progetto e delle sue necessarie
evoluzioni. Su tali basi, convinti che una collezione contemporanea segua lo spirito del presente,
dovevamo plasmarne l’assetto espositivo, creando allestimenti più rigorosi, lasciando maggior respiro tra
le opere, invitando il pubblico ad una nuova empatia, ad un viaggio emozionante e sensoriale, ad una
narrazione tematica tra memoria e futuro.
La collezione di Palazzo Collicola sarà un patrimonio fluido che si muoverà nel tempo come un organismo
vivo. Manterrà alcune linee perimetrali (Alexander Calder, Leoncillo, “Sculture nella città”, Premio
Spoleto, Gruppo di Spoleto, Sol LeWitt…) che del museo restano la voce più ampia e la memoria più
significativa. Attorno ai perimetri fondativi ci saranno alcune stanze dalla natura mutante, camere che
cambieranno aspetto nell’arco delle stagioni, che inviteranno il pubblico a rivedere le nuove assonanze
tra opere, stanze dove confrontarsi con la natura biologica, mai statica di una collezione contemporanea.
COLLEZIONE COLLICOLA affronterà negli anni varie tematiche ispirative, mantenendo un denominatore
comune: scegliere argomenti che colleghino le origini della collezione alle virtù (e ai molti vizi) del
mondo attuale. I sette temi di “Azioni & Rivelazioni” indicano da subito il DNA del progetto, l’equilibrio
tra lascito e rinnovamento, la natura emotiva e concettuale della nuova direzione. Un approccio
selettivo che partirà sempre dalle radici, dalla fluidità ispirativa del patrimonio disponibile. Ma che non
si fermerà alla pura memoria conservativa: al contrario, si cercheranno i molteplici spazi reali in cui il
passato plasma le direzioni polifoniche del presente. Daremo finalmente luce a molte opere che giacevano
nei magazzini, creeremo alternanza installativa, cercheremo altri spazi in città per mostrare lavori che
altrimenti giacerebbero nei depositi, approfondiremo alcuni artisti che operano da decenni sul territorio
umbro. E, ovviamente, aggiungeremo nuove opere, ampliando il patrimonio storico ma, soprattutto, portando
il raggio della collezione sulle geografie del nuovo millennio.
VOLUME 1 / AZIONI & RIVELAZIONI
SALA 1: si inizia dal ritratto che Alexander Calder fece a Giovanni Carandente. Una scultura aerea di
sinuosa poesia plastica, un omaggio al grande storico dell’arte che apre il palcoscenico della collezione
sul mondo di Calder, sulla genesi del “Teodelapio”, su alcuni preziosi aspetti del maestro americano.
SALA 2, SALA 3 e INTERMEZZO ci portano nei momenti cruciali della cultura visiva a Spoleto, nel
suo passato illustre, negli eventi espositivi (“Sculture nella città”, Gruppo di Spoleto, Premio Spoleto)
che hanno visto il contributo centrale di Carandente e di altri eccellenti critici e storici dell’arte.
SALA 4 e SALA 5 sono le prime sale completamente riallestite: “L’Emozione del Colore” e “Il Teatro
della Vita” individuano due tematiche che, fin dagli anni Cinquanta, hanno aperto l’opera alla tensione
del rinnovamento morale, della vitalità urbana, del progresso e del cambiamento nei costumi sociali.
SALA 6, SALA 7, SALA 8 e SALA VERDE mantengono l’attenzione esclusiva su Leoncillo, il grande
scultore di cui Palazzo Collicola detiene un patrimonio di rara bellezza. In una delle sale, conservando la
raffinatezza del precedente allestimento, si vedranno due opere di Marisa Busanel, artista di spessore e
compagna di Leoncillo.
SALA 9, ideale snodo cardiaco della collezione, introduce agli elementi iconografici che caratterizzano
lo spirito semantico della collezione. “Segni, Impronte, Matrici, Nuclei, Segnali” chiama in causa l’attitudine
informale degli anni Cinquanta, le astrazioni geometriche e razionaliste, gli astrattismi più organici
ma anche i segnali pop degli anni Sessanta. Lo spirito avanguardistico dei decenni passati si condensa
in una sala di vertigini minimali, frammenti aperti, elementi essenziali, codici multipli.
SALA 10 indaga alcune chiavi espressive per ricavarne lo spirito simbolico, le energie evocative, le
metafore e le allegorie dietro la natura plastica dei materiali. “La Mistica della Forma” porta lo sguardo
oltre l’ovvietà di certi archetipi, nel mistero silenzioso in cui l’arte alimenta i suoi incoraggianti interrogativi.
SALA 11 racconta “Artifici e Nature”, un legame dialettico che spesso ritroviamo nell’arte recente. Quel
rapporto tra natura reale e artificiale, cresciuto figurativamente negli anni Sessanta, sublimato dalle analisi
concettuali del decennio successivo, si è evoluto fino all’ecologismo dei nostri giorni, alla sensibilità
scientifica che diversi artisti ricercano in modo ormai costante.
SALA 12 parla di “Simboli catartici”, di archetipi dal sangue caldissimo, di oggetti e dettagli dallo spirito
militante, magnetico, catalizzante. Anche qui il passato mostra la sua faccia futuribile, la sua lezione
morale con cui superare le ideologie e indicare l’utilità della giusta memoria.
SALA 13 ci introduce nelle complesse “Geometrie Mentali”, in uno spazio impalpabile e fluttuante dell’immagine
contemporanea. Qui l’opera inventa archetipi sospesi, evoca il cosmo e gli spazi astrali, tessendo
alchimie oltre la pura astrazione, oltre la vertigine del realismo.
SALA 14 e SALA 15 raccontano Sol LeWitt, minimalista americano, uno dei nomi più importanti di
questa collezione: assieme alla stanza realizzata nel 2000, si aggiunge oggi un’altra sala con una selezione
di opere significative.
ESTERNI riguarda le sculture che sono allestite in altri punti di Palazzo Collicola. Richard Serra, Robin
Heidi Kennedy, Pietro Consagra e Isamu Noguchi si dislocano nello spazio con opere di forte impatto
plastico, evocando il carattere peculiare di Spoleto, la sua energia storica attorno ai temi della scultura
ambientale.
26
giugno 2010
Collezione Collicola – Volume1 – Azioni e Rivelazioni
Dal 26 giugno al 15 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE – MUSEO CARANDENTE
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Vernissage
26 Giugno 2010, ore 16
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