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Collezionisti di Carte
La mostra presenta una trentina tra disegni, acqueforti e incisioni, firmati da grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte, affiancati dai loro “eredi” naturali, artisti delle successive generazioni, che in questi maestri hanno trovato ispirazione, diventandone collezionisti.
Comunicato stampa
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Dall’11 aprile al 3 maggio Spazio Arte Carlo Farioli ospiterà una mostra collettiva dedicata alla grafica d’autore, dal titolo “Collezionisti di Carte”, con opere di: Carla Accardi, Antonio Calderara, Carmelo Cappello, Giuliano Collina, Azelio Corni, Markus Daum, Enrico Della Torre, Agenore Fabbri, Lucio Fontana, Franco Fossa, Alberto Ghinzani, Salvatore Lovaglio, Francesco Marelli, Umberto Mastroianni, Franco Mazzucchelli, Luciano Minguzzi, Hermann-Josef Mispelbaum, Antonio Maria Pecchini, Cesare Riva, Jano Sicura, Valentino Vago, Luigi Veronesi.
La mostra presenta una trentina tra disegni, acqueforti e incisioni, firmati da grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte, segnando un’epoca e fondando movimenti significativi, affiancati dai loro “eredi” naturali, artisti delle successive generazioni, che in questi maestri hanno trovato ispirazione, diventandone oltre che estimatori, anche collezionisti.
La mostra si traduce, dunque, in un dialogo tra generazioni di artisti, intorno alla potenza e al valore del segno. Tutto parte da questo impulso che diventa profilo per l’identificazione di ogni singolo artista. Una sorta di “DNA”, soggettivo e unico, dal quale si rilevano tutte le “informazioni” più intime e personali. Nello specifico: il segno genera il disegno, il disegno la composizione, la composizione diventa creazione, quindi opera. E’ da quel segno che ogni singolo artista diventa riconoscibile e identificabile in un’attenta indagine visiva. Una sorta di calligrafia pittorica inconfondibile se si pensa ad artisti come Carla Accardi, signora dell’astrattismo, appartenente a quel gruppo di donne che negli anni ’40 dello scorso secolo hanno decretato la fine dell’emarginazione della creatività femminile dando contenuto e forma ad una ricerca non figurativa. Ed ancora: segno inteso come primo appunto, come parola annunciata che non libera il romanzo ma traccia i punti di un percorso nella realizzazione. E’ evidente che ogni artista usa una sua libertà espressiva e di ricerca per cui il segno assume diverse forme.
In Ghinzani, scultore, recentemente scomparso, la tensione delle linee verso un equilibrio fisico è ammorbidita da un gusto poetico, quasi narrativo. Diventa invece calligrafia nelle opere di Fossa e Sicura; ombra nella ricerca di Lovaglio; giochi di geometrie e colori in Calderara e Veronesi fino a spingersi al gesto vero e proprio di Daum e di Fontana, dove la superficie del foglio, strappata e bucata, diventa il terreno di una battaglia, il simbolo della spazialità.
Oppure negli equilibri formali di Mastroianni, Pecchini, Della Torre e Vago. Nella tensione di tipo concettuale di Mazzucchelli e Riva; nelle tracce grafiche di Collina e Cappello; nella simbologia figurativa di Fabbri e per finire nel segno netto di Minguzzi, Mispelbaum, Marelli e Corni.
In questa mostra segni, disegni e colori sono coinvolti in un dialogo in cui le barriere del tempo e dei luoghi vengono abbattute permettendo così di “guardare” dritto negli occhi ogni singolo artista.
La mostra presenta una trentina tra disegni, acqueforti e incisioni, firmati da grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte, segnando un’epoca e fondando movimenti significativi, affiancati dai loro “eredi” naturali, artisti delle successive generazioni, che in questi maestri hanno trovato ispirazione, diventandone oltre che estimatori, anche collezionisti.
La mostra si traduce, dunque, in un dialogo tra generazioni di artisti, intorno alla potenza e al valore del segno. Tutto parte da questo impulso che diventa profilo per l’identificazione di ogni singolo artista. Una sorta di “DNA”, soggettivo e unico, dal quale si rilevano tutte le “informazioni” più intime e personali. Nello specifico: il segno genera il disegno, il disegno la composizione, la composizione diventa creazione, quindi opera. E’ da quel segno che ogni singolo artista diventa riconoscibile e identificabile in un’attenta indagine visiva. Una sorta di calligrafia pittorica inconfondibile se si pensa ad artisti come Carla Accardi, signora dell’astrattismo, appartenente a quel gruppo di donne che negli anni ’40 dello scorso secolo hanno decretato la fine dell’emarginazione della creatività femminile dando contenuto e forma ad una ricerca non figurativa. Ed ancora: segno inteso come primo appunto, come parola annunciata che non libera il romanzo ma traccia i punti di un percorso nella realizzazione. E’ evidente che ogni artista usa una sua libertà espressiva e di ricerca per cui il segno assume diverse forme.
In Ghinzani, scultore, recentemente scomparso, la tensione delle linee verso un equilibrio fisico è ammorbidita da un gusto poetico, quasi narrativo. Diventa invece calligrafia nelle opere di Fossa e Sicura; ombra nella ricerca di Lovaglio; giochi di geometrie e colori in Calderara e Veronesi fino a spingersi al gesto vero e proprio di Daum e di Fontana, dove la superficie del foglio, strappata e bucata, diventa il terreno di una battaglia, il simbolo della spazialità.
Oppure negli equilibri formali di Mastroianni, Pecchini, Della Torre e Vago. Nella tensione di tipo concettuale di Mazzucchelli e Riva; nelle tracce grafiche di Collina e Cappello; nella simbologia figurativa di Fabbri e per finire nel segno netto di Minguzzi, Mispelbaum, Marelli e Corni.
In questa mostra segni, disegni e colori sono coinvolti in un dialogo in cui le barriere del tempo e dei luoghi vengono abbattute permettendo così di “guardare” dritto negli occhi ogni singolo artista.
11
aprile 2015
Collezionisti di Carte
Dall'undici aprile al 03 maggio 2015
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
SPAZIO ARTE CARLO FARIOLI
Busto Arsizio, Via Silvio Pellico, 15, (Varese)
Busto Arsizio, Via Silvio Pellico, 15, (Varese)
Orario di apertura
gio-ven-sab 16.30-19.00; dom 10.00-12.00/16.30-19.00
Vernissage
11 Aprile 2015, ore 18.00
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